Mehdi Benatua torna ad essere uno dei punti fermi della Juventus di Allegri , con lui quattro partite senza subire gol, ed ora punta a tutti i trofei.
Il centrale marocchino Medhi Benatia è un giocatore ritrovato e sembra diventato punto fisso della difesa della Juventus.
La forza della Juventus è sempre stata l’atteggiamento, e con questa partita l’abbiamo ritrovato così parlò Medhi Benatia dopo la grande vittoria di Napoli.
Alla sua terza da titolare dopo quelle contro il Barcellona (0-0), il Crotone (3-0) e prima di quella di Atene (2-0)il minimo comun denominatore è lui: se la difesa è tornata ignifuga, ci sono gli altri ma c’è anche il capitano del Marocco.
Non molto tempo fa, Allegri disse di Mehdi che aveva delle ottime qualità ma che doveva essere più convinto dei suoi mezzi, e poco alla volta sta dimostrando che la convinzione c’è e la persuasione pure: perché la sua media voto in campionato (6,50) certifica la sua crescita e la sua credibilità, e perché dopo un anno passato a guardare più che a giocare (c’era ancora Bonucci), eccolo proiettato nel campo delle responsabilità.
Senza paure. alla fine della gara di Atene, Benatia è uscito zoppicando un po’: una botta presa nella sfida, però, non gli impedirà di giocare contro l’Inter, anche perché Barzagli è in piena ripresa ma non pienissima.
In queste ultime quattro partite in cui Benatia è stato titolare, ecco disposizioni e partner del marocchino: contro il Barça complice Chiellini che si infortuna nella rifinitura mattutina del 22 novembre Benatia è titolare nella difesa a tre con Barzagli (centrodestra) e Rugani (centrosinistra); contro il Crotone (26 novembre), Allegri mette ancora la difesa a tre e Benatia gioca da centrale di sinistra con Höwedes e Barzagli. A seguire, la sfida del San Paolo: difesa a quattro che, da destra, vede De Sciglio, Benatia, Chiellini e Asamoah; infine Atene, con Medhi al fianco di Barzagli nel 4231.
Insomma, lui c’è sempre stato. Naturalmente il fatto che la Juve non stia prendendo gol da 4 partite non è solamente merito suo o del pacchetto difensivo: è la propensione della squadra, il sacrificio del centrocampo, la densità vista al San Paolo.
Poi anche Benatia ci ha messo del proprio: al Karaiskakis di Atene, i suoi primi tre interventi sono stati puliti e decisivi al limite dell’area. Su di lui la Juve ha avuto le idee chiare da subito:il diritto di opzione andava solo esercitato, cosa che accadde nel maggio scorso, 17 milioni al Bayern e contratto fino al 2020.
Il capitano del Marocco si sta riprendendo e piano piano diventerà un giocatore fondamentale per questa Juventus in cerca di vittorie.