Simone Inzaghi, 41 anni, allenatore della Lazio.

Serie A, Lazio. Inzaghi: “Abbiamo perso lucidità”

“Quando non si può vincere bisogna almeno pareggiare. Nessun caso Anderson”. Sabato la sfida contro il Napoli.

 

“Serviva più pazienza”.

Una squadra poco concentrata forse. Almeno così è apparsa la Lazio di Simone Inzaghi, sconfitta dal Genoa allo stadio Olimpico con il risultato di 1-2. Il match, valido per la 23°giornata di campionato, ha visto i biancocelesti in uno stato di forma poco reattivo e, proprio per questo motivo, il tecnico dei capitolini ha voluto esaminare il momento del suo team in un’intervista a Premium Sport:

“Abbiamo trovato delle difficoltà perché avevamo di fronte un buon Genoa. Si sono difesi bene ma noi avremmo dovuto essere migliori ed avere più pazienza. Nonostante avessimo preso gol, siamo stati bravi a reagire e a pareggiare”.

 

Squadra poco concentrata.

Per Inzaghi, la Lazio non ha saputo aspettare il momento giusto per organizzarsi a dovere ed attuare una controffensiva adeguata:

“La troppa foga di cercare il vantaggio ci ha fatto scoprire e così abbiamo incassato nuovamente gol. Forse eravamo stanchi, ma ora dobbiamo riprenderci e continuare il cammino. Partite come queste arrivano ma bisogna essere bravi almeno a pareggiare quando non si può vincere”.

 

Nessun problema con Felipe.

Il tecnico dei biancocelesti si è poi soffermato a parlare del momento di Felipe Anderson:

“La mia intenzione era quella di sbilanciare la squadra portandolo a fare il quinto. Non c’è nessun caso Anderson: è stato fuori dagli schemi per parecchio tempo e ora sta cercando di mettersi in mostra per aiutare il gruppo”.

 

Poca fisicità in campo.

In seguito, una nota circa le assenze di Milinkovic e Lulic:

“Quando si perde ha ragione chi non gioca. Loro sono due giocatori importanti ma era nostro dovere fare meglio. Ora dobbiamo subito riprenderci”.

 

Obiettivo San Paolo.

Infine, un commento sulla prossima sfida di campionato, gara in cui la Lazio affronterà il Napoli:

“Ci aspetta una grande partita. Una squadra che punta a certe posizioni non deve prendere il gol del 2-1 dopo che ha pareggiato. Dovremo essere più lucidi ed esaminare ciò che non ha funzionato in vista del match del San Paolo. Lì, dovremo cercare d’imporre il nostro modo di giocare”.

A proposito di Simone Di Ceglie

Laureato in Scienze Politiche, da sempre interessato ai fenomeni sociali. Studente di Comunicazione, media e linguistica, seguo il calcio per passione e per osservarne l'evoluzione negli anni.

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