Trofei scomparsi: la Coppa di Lega italo-inglese

Negli anni Settanta i vincitori della Coppa Italia se la vedevano con gli inglesi. Così il Bologna saliva a Manchester e la Fiorentina ad Upton Park

di Stefano Ravaglia

Chissà se c’è un cimitero o direttamente un paradiso per i trofei scomparsi. Nel 1999 si tenne l’ultima finale di Coppa delle Coppe, vinta dalla Lazio. Negli Settanta e Ottanta il torneo anglo-italiano, ripristinato poi nei Novanta con la Cremonese e l’Ascoli che finirono per giocare a Wembley.

Nel 1996 il torneo si chiuse, con la vittoria di una italiana, il Genoa. Ma c’è anche un altro trofeo completamente sepolto da metri e metri di storia calcistica che l’ha spedito direttamente nel dimenticatoio: è la Coppa di Lega italo-inglese.

Cos’era quest’altra arzigogolata diavoleria calcistica, dunque? Cinque le edizioni disputate in totale, la prima nel 1969 e l’ultima nel 1976, con una interruzione di mezzo. Il trofeo metteva semplicemente di fronte, in una finale di andata e ritorno, le vincitrici della Coppa Italia e della Coppa di Lega inglese (quella dai tre manici), da non confondere con la FA Cup, il trofeo più vecchio della storia del calcio al quale possono partecipare anche le squadre inglesi non professioniste.

Se andiamo a spulciare l’albo d’oro e le partite che hanno assegnato il trofeo, troviamo molta gloria anche per le squadre italiane cosiddette di seconda fascia e dalla scarsa probabilità di partecipare con continuità a grosse competizioni continentali. Nel 1969 la prima edizione mette di fronte lo Swindon Town e la Roma, che aveva vinto il trofeo nazionale un paio di mesi prima vincendo un girone finale con Cagliari, Foggia e Torino (non era infatti prevista una finale per il regolamento di allora). I giallorossi, il 27 agosto all’Olimpico, vincono 2-1. Nel ritorno giocato in Inghilterra, subiscono invece una sonante sconfitta per 4-0. Il trofeo va ai Robins.

L’anno successivo, la Coppa Italia è del Bologna di Pascutti e Bulgarelli, che mette in fila Cagliari, Torino e Varese. In Inghilterra la Coppa di Lega è del Manchester City, lontanissimo parente di quello che vediamo oggi in mano agli sceicchi, eppure vincente anche in Europa: battendo il Gornik Zabzre, in quel 1970 aveva sollevato anche la Coppa delle Coppe. Assume ancor più prestigio dunque il successo dei rossoblu: Francesco Paolo Rizzo, centrocampista che nel 1969 aveva vinto lo scudetto con la Fiorentina, decide la gara d’andata a Bologna il 2 settembre.

A Manchester, quindici giorni dopo, si gioca al caro, vecchio Maine Road. Davanti ai 25.000 spettatori presenti, il grande protagonista è il portiere rossoblu Vavassori che respinge tutti gli attacchi inglesi. Franco Cresci esce con un occhio nero perché la celebre ala Francis Lee, stufo della sua marcatura strettissima, si vendica a dovere. Il Bologna va due volte in vantaggio con Perani e Savoldi, e viene raggiunto da Lee e da Heslop. Finisce 2-2, con gli inglesi, in maglia rossonera, che tributano la standing ovation ai bolognesi, in maglia bianca.

Nel 1971 il Torino affronta il Tottenham, ma non la vede mai. Uno a zero per gli inglesi al Comunale e 2-0 ancora per loro a White Hart Lane. Il trofeo subisce una interruzione di tre edizioni per poi tornare nel 1976. E’ la Fiorentina questa volta a sfidare la terra d’Albione che questa volta mette in campo le vincenti della FA Cup. La campagna inglese dei viola ha successo: il West Ham viene battuto sia nel mitico Upton Park con un gol di Guerin a Firenze e di Speggiorin a Londra, il doppio 1-0 premia la Fiorentina.

L’ultima edizione del torneo, ormai pressoché obsoleto, è del 1976 e ancora una volta è protagonista la vincitrice della FA Cup, il Southampton, che sfida il Napoli detentore della Coppa Italia. In Inghilterra i partenopei limitano i danni e perdono solo 1-0. Al San Paolo, una rimonta entusiasmante: Speggiorin, che aveva già trascinato la Fiorentina al successo, passato in azzurro si regala anche una doppietta nel 4-0 finale (altri gol di Bruscolotti e Chiarugi) che consegna l’ultima edizione della Coppa italo-inglese alla squadra di Pesaola.

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