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“Andrea, ci manchi”: 25 anni dalla morte di Fortunato

25 anni fa il mondo del calcio italiano si fermava, scosso dal dolore per la perdita di Andrea Fortunato. Era il 25 aprile del 1995. A 23 anni, il terzino sinistro della Juventus veniva stroncato da una polmonite, dopo che la leucemia gli aveva cambiato la vita.

Si trattava di uno dei giocatori più promettenti del calcio italiano degli anni ’90. Aveva iniziato nella sua Salerno, dove oggi ha uno Juventus Club che porta il suo nome. Poi aveva giocato con il Como, il Genoa e il Pisa. Fino alla Juventus, preferita al Parma. Perché da bambino sognava il bianconero, nel mito di Cabrini. Un sogno che ha fatto in tempo a realizzare, come quello della Nazionale: una presenza, nel 1993.

Già dal suo arrivo in bianconero colpì tutti, Giovanni Trapattoni in primis, che parlò di “terzino del futuro”. Un futuro tristemente breve. Un inspiegabile calo fisico nella seconda parte di stagione trovò risposte dopo gli esami clinici: leucemia acuta. Un trapianto di cellule donate dal padre trasmise ottimismo, la polmonite che lo colpì nel 1995 gettò il calcio e non solo nello sconforto.

Nella sua breve carriera, Fortunato aveva lasciato un segno dentro tutti coloro che gli erano stati vicini. Tra gli altri Christian Panucci, ‘collega’ di ruolo al Genoa, con cui componeva una coppia di terzini che prometteva molto. Fabrizio Ravanelli, compagno di camera, che lo conobbe già prima di trovarlo in bianconero e aiutò Andrea e la famiglia durante la leucemia. Gianluca Vialli, il capitano, ogni giorno vicino all’amico malato e che oggi, a 25 anni dalla morte, gli ha dedicato una lettera sulla ‘Gazzetta dello Sport’.

“Andrea era un bravissimo ragazzo. Leale, altruista, coraggioso, curioso e simpatico. Era anche un ottimo calciatore, con un enorme potenziale e un futuro da giocatore della Nazionale. Per me non era semplicemente un collega, ma anche un amico. Adesso è uno dei miei angeli custodi. Andrea, mi manchi”.

Parole toccanti, come toccante e commosso fu il suo ricordo a Salerno il giorno dei funerali, con migliaia di persone presenti. Il granata della Salernitana incrociava il bianconero della Juventus. Vialli, dall’altare, salutò commosso l’amico. La Juventus lo inserì comunque nella rosa della stagione 1994/95: nonostante se ne fosse andato, vinse comunque uno scudetto e una Coppa Italia. 25 anni dopo come allora, Andrea Fortunato è ancora nella memoria di tutti.

A proposito di Cristian La Rosa

Cristian La Rosa. Classe ’76, ama il calcio e lo sport in generale. Segue con passione il calcio internazionale e ha collaborato con alcuni web magazine. È il fondatore, ideatore ed editore.

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