Il terzo consiglio natalizio de ‘La Notizia Sportiva’ é legato al calcio. Calcio che però in questa storia é marginale, é un contorno ad un fatto di cronaca avvenuto a Roma quattordici (quasi quindici in realtà) anni fa.
Il 21 marzo 2004, primo giorno di primavera, é in programma il derby capitolino, partita da sempre sotto la lente delle forze dell’ordine in quanto l’odio tra le due compagini romane trova pochi emuli nel resto del Vecchio continente.
Primo dell’inizio della partita, fuori dalla Curva sud (quella dei romanisti) avvengono scontri violentissimi tra supporters giallorossi e celere che, nel tentativo di riportare la situazione alla normalità, usano anche gas CS, vietato dalla Convenzione sulle Armi Chimiche del 1993, cioé undici anni prima di quella sera romana.
La situazione invece di placarsi si infuoca ancora di più e nello stadio inizia a circolare la voce che fuori dalla Curva sud sia morto un bambino. La gente, avendo visto con i propri occhi la durezza degli scontri, non ha motivi per dubitare della fondatezza di questa voce e gli ultras romanisti, in segno di protesta, tolgono gli striscioni e chiedono la sospensione del match. Dall’altra parte, in segno di solidarietà, anche i laziali fanno lo stesso, raccogliendo gli striscioni e chiedendo che venga sospesa la partita.
Le immagini che seguono, con Francesco Totti ad ascoltare le ragioni degli ultras romanisti, fanno il giro del mondo e ce le ricordiamo bene ancora ora.
La partita venne sospesa ma, quando si scoprì che nessun bambino era morto, l’ondata di “fango” dei media sulla Curva sud si mise in moto ed iniziarono a girare le versioni più strambe sul perché e il per come gli ultras romanisti abbiano chiesto che la partita venisse sospesa.
Valerio Marchi, sociologo, scrittore, libraio e mente illuminata dell’universo cosiddetto “controculturale”, a questa vicenda ha dedicato un libro, “Il derby del bambino morto. Violenza e ordine pubblico nel calcio”.
In quest’opera, fondamentale come lo sono tutte le altre di Valerio, vengono ricostruiti tutti i fatti di quella serata e smontate pezzo per pezzo tutte le tesi dei media e della questura capitolina e ci fa capire perché, anche chi quella sera si trovava in altri settori dello Stadio Olimpico, abbia creduto alla voce della morte del bambino.
Questo libro é un lungo e certosino lavoro di ricerca; l’autore ha girato forum di tifosi, ha letto articoli di giornale e studiato verbali della questura ed atti del tribunale per consentire al lettore di avere una visione completa di quanto davvero accaduto la sera del 21 marzo 2004.
Valerio Marchi purtroppo se n’é andato troppo presto, lasciandoci orfani di un cervello e di una voce che in questi anni “particolari” ci avrebbe davvero aiutato a capire come gira il mondo.
Il nostro consiglio é quello di recuperare tutte le opere di Marchi, tutte splendide e tutte fondamentali.
Formato: cartaceo
Titolo: Il derby del bambino morto. Violenza e ordine pubblico nel calcio
Autore: Valerio Marchi
Premessa: Wu Ming 5
Aggiornamento: Claudio Dionesalvi
Editore: Alegre
Pagine: 219
Prezzo: 15 euro
Di Davide Ravan