BONAZZOLI SALERNITANA – Federico Bonazzoli, scoppiettante attaccante classe 1997, in cerca di consacrazione, dopo aver dato spunto delle sue capacità in ripetute occasioni, è arrivato a Salerno tra il torpore generale. Surclassato, probabilmente, dall’arrivo in Campania degli altri compagni di reparto, più blasonati e già affermati.
In 13 presenze con la Salernitana quest’anno in Serie A, ha già messo a segno 3 gol. Per capire l’importanza di tale risultato, è importante specificare che la squadra capitanata da Colantuono occupa momentaneamente l’ultima posizione in classifica, con il peggiore attacco del campionato, grazie ai soli 11 gol messi a segno.
L’aspetto tattico in fase di costruzione
Nel consueto 4-3-1-2 che il tecnico solitamente propone, Bonazzoli viene schierato al fianco di una punta di peso, quale Simy o Djuric e con alle spalle un uomo dalla maggiore qualità.
Le doti balistiche dell’attaccante, come risaputo, sono note agli addetti ai lavori: classe, potenza, velocità, estro. Tutte caratteristiche che il classe 97 sta canalizzando all’interno di un organico qualitativamente al di sotto del campionato di cui fa parte.
La personalità con cui il giocatore prova a prendere per mano la squadra in ogni momento, contro ogni avversario, risalta per l’appunto la cattiveria che, probabilmente, negli ultimi anni gli è mancata per esplodere definitivamente.
La personalità, appunto, con cui va a prendere per mano la squadra in ogni zona del campo, fa si che il palleggio aumenti di pericolosità e incisività, sopperendo così alle difficoltà dei suoi compagni in mezzo al campo. I compagni lo cercano costantemente, affidando a lui i compiti di impostazione.
L’aspetto tattico in fase difensiva
L’importanza di Federico, però, la si scorge anche e soprattutto in fase di rottura della manovra avversaria. Il lavoro svolto nel complicato match contro la Juventus ha messo in risalto l’intelligenza tattica che ha sicuramente affinato nel corso degli anni. La pressione sul doppio play è state costante e, le maggiori occasioni create dai suoi, sono partite quasi sempre da suoi recuperi o da sue intuizioni.
All’interno di un organico sicuramente strutturato fisicamente, ma non eccezionalmente dotato tecnicamente, la presenza di un Federico Bonazzoli con questa voglia, è l’unica miccia in grado di accendere la fiammella della speranza.