Handanovic, il primo portiere nerazzurro capitano

Quando l’Inter era in crisi, a metterci una pezza Samir Handanovic c’è spesso stato, domani al Meazza vedremo in campo l’Handanovic capitano.

Ci metteva le mani, più che la faccia. In casi estremi le dita, per decisive deviazioni. Dal dito, si sa, è facile passare al braccio. L’Inter si è presa anche quello, ma per un fine nobile: piazzargli la fascia. Anche stavolta, virtualmente, ci deve mettere una pezza: intorno all’ex capitano, degradato, è divampato un caso difficile da contenere.

Il nuovo «rappresentante» deve essere in primis irreprensibile, professionale, inattaccabile. La scelta di Handanovic può considerarsi azzeccata.

Handanovic il più anziano nel gruppo con Ranocchia

Samir nel gruppo interista è quello che, dopo Ranocchia, ha più anzianità aziendale. E ha sempre pensato al «noi», al collettivo. Le sue prime parole da capitano sono state: «La fascia fa piacere, ma parliamo del fatto che l’Inter ha vinto». Handanovic è stato spesso il jolly giocato dal club perle interviste, nelle sere difficili in cui nessuno aveva voglia o forza per parlare.

Del suo contratto, di mercato, ormai non si discute più da almeno un lustro: c’è stato un tempo in cui il portiere sognava la Champions e pensava di arrivarci attraverso la scorciatoia di un trasferimento. Poi, si è quasi appassionato alla rincorsa, e ora che ha trovato l’Europa, può diventare espressione di un’Inter che non vuole autodistruggere ciò che ha faticosamente costruito.

Handanovic e il suo mutismo, il non essere al centro dell’attenzione

Domani, contro la Sampdoria, sarà la prima volta da capitano a San Siro: lo stadio che su di lui si è talvolta diviso (gli errori dei portieri si ricordano e si rinfacciano di più), si unirà. Il settore ospite, a Vienna, ha dato una prima anticipazione, con quel «C’è solo un capitano» che non era scontato, ma costituiva un messaggio forte.

Samir osannato in quanto simbolo del professionista ingranaggio, parte di una macchina più grande; Samir come voglia di andare oltre le polemiche, i post, i bonus, le citazioni e tornare al campo; Samir applaudito in contrapposizione a Mauro. Prendete l’uso dei social: è entrato su Instagram a novembre 2017, specificando che quello era il suo primo e unico profilo social.

Handanovic il portiere capitano

Da allora 49 post (Icardi è a 1.986), di cui quelli personali, senza colori nerazzurri, saranno 4-5. L’ultima foto privata è di settembre 2018, a un concerto di Bocelli (noto interista). La moglie, Zoja Trobec, ci compare un paio di volte (meno di Berni, per dire), e ha un profilo «privato», che possono vedere solo gli amici.

Di lei non si ricorda una singola esternazione: cose che alla dirigenza interista possono piacere quanto un parametro zero. Non è per questo, però, che Handa diventerà il primo portiere capitano della storia dell’Inter: conta anche la stima del gruppo e la possibilità di una leadership diversa.

Guidare dalla porta è più difficile: ha vestito la fascia come sostituto, come era successo in passato a monumenti come Zenga o Pagliuca. Ora è il titolare: la prima è stata un successo, il debutto a San Siro sarà un’emozione, renderla una cosa normale è l’obiettivo finale.

Fonte La Gazzetta dello Sport

A proposito di Valentina Mastrogiacomo

Vivo la mia vita 90 minuti a settimana, nelle mie vene scorre sangue nerazzurro.

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