Il mio canto Libor

Alto (193 cm), grosso (86kg), goffo e lento. È l’identikit di Libor Kozak, attaccante cecoslovacco che dopo un passato in giro tra Serie A, Premier e Serie B, si trova ora allo Slovan Liberec. Sedetevi comodi perché questa che state per leggere è la storia di un gigante prestato al calcio.

Un gigante buono

Libor Kozak è quello che potremmo definire come un vero e proprio gigante nel suo ruolo: 193 centimetri per 86 kg di peso, che lo rendono sì lento, ma infallibile nel gioco aereo, tanto che inizierà la sua carriera come difensore centrale, nelle giovanili dell’Opava. Qui, dove Libor milita dal 2001 al 2007, viene notato dall’allenatore che decide di spostarlo in prima squadra: i risultati ottenuti parlano chiaro, 15 presenze e 8 goal che valgono la conferma per l’anno successivo, dove va addirittura in doppia cifra (11). Gli osservatori non rimangono a guardare e nel gennaio 2008 gli procurano un provino al Portsmouth, dove però non convince; a credere in lui è la Lazio, che spendendo 1,2 milioni di euro lo porta a Roma, parcheggiandolo nella squadra primavera. Anche qui il cecoslovacco segna molto, portando la Lazio primavera alle “final eight” del campionato e il 2 maggio 2009, a soli 19 anni, fa il suo esordio in Serie A, in uno stadio non di poco conto: il Giuseppe Meazza, in occasione di un Inter-Lazio. A Formello non lo reputano però ancora pronto e a fine stagione viene girato in prestito al Brescia, dove l’impatto con la Serie B non sarà dei migliori: 4 reti in 30 partite. Ma le soddisfazioni stanno per arrivare.

Il salto di qualità

Il Brescia non lo riscatta e per la stagione 2010-2011 é a disposizione di Edoardo Reja, che lo utilizza poco ma gli permette di segnare i primi goal e iniziare a prendere la confidenza giusta con la Serie A. Il primo sarà ai danni della Fiorentina in un Fiorentina-Lazio, e a cui segnerà altri due goal nella partita di ritorno, chiudendo la stagione con 6 centri. Suo è il goal che permette alla Lazio di qualificarsi ai sedicesimi di Europa League, ai danni dello Sporting Lisbona. Le sue prestazioni iniziano a convincere e nella stagione 2011-2012, complice anche l’infortunio di Miroslav Klose, diventerà il protagonista del finale di stagione, timbrato Atalanta e Inter e consentendo alla sua squadra di arrivare al quarto posto in classifica.

Re dell’Europa League

Siamo agli inizi della stagione 2012-2013 e la Lazio è impegnata nei preliminari di Europa League contro gli sloveni del Mura 05, a cui il gigante rifilerá una doppietta, iniziando il percorso che lo porterà a diventare il capocannoniere della competizione. Altri due goal li metterà a segno contro Panathinaikos e Borussia Monchegladbach, mentre contro lo Stoccarda riuscirà a mettere a referto una tripletta, portando i suoi agli ottavi di finale, obiettivo che la Lazio non raggiungeva da parecchio tempo. Chiuderà con 11 centri  (9 in Europa) quella che sarà la sua ultima stagione in maglia biancoceleste.

Aston Villa

L’esser stato il capocannoniere dell’Europa League gli conferisce una bella visibilità, tanto da convincere l’Aston Villa a sborsare ben 8 milioni di euro. Libor Kozak come abbiamo già detto non è proprio un velocista, ma è infermabile sulle palle alte, e per i “villans” rappresenta il profilo giusto. Il campionato inizia nel migliore dei modi, ma nel gennaio 2014 in uno scontro con il suo compagno di squadra Ciaron Clark, ha la peggio e si rompe tibia e perone, chiudendo la stagione con largo anticipo e a causa di una ricaduta post operazione, non iniziando mai la successiva. Ci vogliono ben 605 giorni prima di rivederlo in campo, nel secondo turno della Carabao Cup, contro il Notts County. La fortuna però sembra averlo dimenticato, e Libor, che nel frattempo torna anche sui campi della Premier League, si fa di nuovo male, subendo la frattura della caviglia destra nel match contro il West Bromwich, chiudendo in maniera amara la sua avventura inglese: 22 presenze e più infortuni che goal (4).

Il ritorno in Italia

Per via dei suoi numerosi problemi fisici, l’Aston Villa lo svincola, e il 29 agosto 2017 Kozak decide di tornare in Italia, vestendo la maglia del Bari, senza però riuscire a lasciare il segno; 15 presenze e due soli goal a testimonianza che il gigante buono sembra aver perso quell’elemento in grado di compensare le sue mancanze tecniche e sopratutto tattiche: la grinta. A fine stagione, con il Bari che dichiara fallimento per ripartire poi dalla Serie D grazie al presidente De Laurentis, decide di trasferirsi al Livorno, sempre in Serie B. Anche qui però la sua esperienza durerà poco, perchè decide di risolvere il suo contratto dopo sole 9 presenze, tornando il 23 gennaio 2019 in patria, allo Slovan Liberec dove tutt’ora milita.

 

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