Una stagione di quelle da dimenticare per Marco Melandri che ha confermato il suo ritiro dalle corse. Per il pilota romagnolo una carriera costellata da tanti successi, è vero, ma mai quanto ci si aspettava da un talento come il suo
Marco Melandri ha deciso di appendere il casco al chiodo. È stato l’andamento tutt’altro che positivo di questa stagione ancora in corso a far maturare nel numero 33 la sofferta decisione. «A fine stagione mi ritiro, ho capito di non essere più felice come prima. Vorrei restare nell’ambiente, ma con meno pressioni. È stata una favola, ma tutte le favole finiscono» ha dichiarato in conferenza stampa non senza commozione. La commozione di chi ha, in pista, tanti bei ricordi. Lo stop arriva dopo 22 stagioni passate tra MotoGP e SBK e culminate con il titolo della classe 250 nel 2002. Tra 125, 250 e MotoGP, il pilota romagnolo ha conquistato 22 vittorie, 62 podi e 9 pole, non pochi. Nel 2005 fu il miglior rookie in MotoGP, finendo in classifica alle spalle di Valentino Rossi. Nelle cosiddette “derivate di serie”, è stato vice campione al debutto nel 2011, vantando finora 22 successi (nessun italiano ha fatto meglio), 75 podi e 4 pole. Grandi numeri, inutile negarlo, ma anche qualche rimpianto per non aver raccolto i frutti meritati.
Una carriera (quasi) al top
Marco Melandri ha portato a casa più di un alloro ed è stato protagonista anche di suggestive battaglie nella classe regina, poi però è arrivata la SBK, esperienza caratterizzata da feeling up&down con la sua moto. Tanti rimpianti, qualche rammarico e alcune delusioni, come le più recenti in sella alla Yamaha del team GRT, tra cadute e soprattutto difficoltà di guida. Macho-Melandri sarà regolarmente in pista sino a fine stagione, salutando i suoi fan in Qatar in occasione dell’ultima gara, a fine ottobre. Fra un mese, il 7 agosto, soffierà su 37 candeline e siamo certi, il suo sarà un compleanno un po’ diverso dai precedenti.
«Nelle ultime stagioni ho sofferto molto»
«Fin da piccolo sognavo di diventare un pilota e la mia è stata una favola. Ostinarsi ad andare avanti, quando la fiamma del fuoco si abbassa, finisce che torni a casa e non apprezzi ciò che fai. Bisogna avere il coraggio di dire basta. Avrei voluto fare un paio di anni ancora con GRT, ma credo che questa sia la scelta vera e giusta. Non riesco a pensare di ripartire il prosismo anno. Nelle ultime stagioni ho sofferto molto, sono dovuto ripartire ogni volta da zero. E questo alla fine mi ha consumato», ha sottolineato durante la conferenza stampa.
Per Marco Melandri forse un futuro in MotoE
Motociclisti, però, si è per sempre. Ed è per questo che Marco pare che abbia già pronto un piano B, la MotoE, che non presenta le stesse difficoltà di preparazione e di calendario di una stagione Mondiale lunga come quella della Superbike e che sta affascinando vecchie glorie al pari di Max Biaggi. «Per tantissimi anni ho fatto la stessa vita, ogni giorno, ogni mese. Mi sveglio, vado ad allenarmi e comincio a pensare alla gara. Questo comincia a pesarmi. Mi piace fare sport, ma voglio farlo per divertimento, da adesso in poi. C’è gente che lavora una vita per andare in pensione e godersela, io ci arrivo in anticipo per cui mi considero privilegiato. In futuro mi piacerebbe restare in moto, non escludo niente. Magari correre in un campionato di contorno, con meno stress. Mi attira la MotoE. Questo potrebbe piacermi. Oppure fare il collaudatore, aiutare una squadra a risolvere i problemi», ha detto. Staremo a vedere.