ll chiasso e il boato del pubblico fa tremare le pareti della cucina, sempre alla stessa ora. Già, quando le squadre scendono in campo tutti intonano l’inno. Il cartone del latte sul ciglio della credenza rimane in bilico, in precario equilibrio, sembra dover cadere ma ormai anche lui sembra averci fatto l’abitudine.
Il sottile equilibrio di un sabato pomeriggio come tanti viene rischiarato da un raggio di sole che dona lucentezza alle tende, vecchie che forse andrebbero cambiate. Togliamo il forse. Londra, file di case tutte uguali, il tè del pomeriggio, rigorosamente con aggiunta di latte così i biscotti si gustano meglio, e poi dall’altra parte del muro si gioca anche a calcio. Tipica atmosfera.
Abitare vicino allo stadio è sempre bello penseranno alcuni, è fastidioso diranno altri, per chi ci vive è normale. Stadi incastonati tra le casette vittoriane, i riflettori fanno capolino dai comignoli fumanti, già l’inverno è ormai alle porte. A proposito di porte…non fate confusione con la porta della casa e quella dello stadio, sono praticamente attaccate. Badate bene.
di Antonio Marchese