Il Milan e la funzionalità del binomio vincente: organizzazione e valorizzazione

Il Milan è una squadra semplice, fondata su idee semplici, costruita con giocatori semplici, ma in grado di ottenere risultati splendidi.

Analizzando la rosea stagione del Milan, non possiamo che partire indicando, nel concreto, quanto fin qui raccolto da questa squadra: 2′ posto in classifica in Serie A, eliminazione (al 97′ minuto in seguito ad un gol su punizione) ai quarti di finale di Coppa Italia per mano dell’Inter, ottavi di finale di UEFA Europa League (1-1 il risultato della gara d’andata in casa del Manchester United) in attesa della gara di ritorno.

Risultati superlativi e soddisfacenti per una piazza che, negli ultimi dieci anni, ha dovuto combattere contro amnesie societarie e instabilità legate al mondo gestionale del club. Adesso però, attraverso la programmazione, la gestione e la diligenza in ogni movimento, il club sta tornando a rimettersi in mostra.

Soffermandoci però sugli esclusivi meriti sportivi, è doveroso fare un plauso a quel tecnico che, se non avesse ottenuto parte di quello che ha ottenuto sul finire dello scorso campionato, probabilmente adesso si troverebbe da tutt’altra parte: Stefano Pioli.

Nell’era del calcio moderno, in cui regna l’ostinazione del bel gioco (ma il bel gioco, che cos’è? esiste una scala o una giuria in grado di valutare se un gioco è bello o brutto? o si misura con i risultati?), del fare le cose difficili nei momenti più difficili, il Milan ha dimostrato di poter ottenere risultati, facendo le cose semplici.

L’organizzazione tattica messa in piedi dal tecnico romagnolo, ha alla base due principi chiari: valorizzazione e organizzazione. Il tecnico, giunto a Milanello tra lo scetticismo generale, in veste di traghettatore, ha preso in mano le redini di uno spogliatoio unito ma non compatto ed ha messo in chiaro che, affinché le cose funzionino, c’è bisogno di ordine e coesione di pensiero. Senza poter contare su fenomeni acclamati, almeno al suo arrivo, il tecnico ha rimesso ogni pedina al suo posto, mostrando come, se ognuno è in grado di ricoprire il proprio ruolo, le cose diventano più semplici per tutti. L’organizzazione tattica appare chiara e definita: ordine, agonismo, rispetto degli spazi occupati, scelte semplici (quelle che solo i grandi campioni sono in grado di fare) al momento giusto, leggerezza e un tocco di sana follia.

Il Milan è una squadra composta per lo più da giocatori mediocri (che farebbero panchina in buona parte delle big in Italia) che, a differenza di tutti gli altri giocatori mediocri, svolgono egregiamente il compitino e, al contempo, concedono ai fenomeni di dare libero sfocio al talento.

Potrebbe sembrare tutta tutta una questione di binomi, e di fatto lo è: anche qui, altro punto di forza, è la coesione tra giocatore ordinario e giocatore speciale. I rossoneri possono contare su circa un fenomeno per ruolo: Donnarumma si appresta a diventare il portiere più forte al mondo, Theo Hernàndez si fatica a considerarlo un semplice terzino, Kessié ha la capacità di attrarre e respingere a sé e da sé palloni e avversari a seconda delle necessità della squadra e Ibrahimovic continua a fare (e a disfare, talvolta) con l’incisività che pochi attaccanti nella storia hanno avuto. Il resto della squadra lavora in funzione dei suoi elementi cardine.

A Stefano Pioli va riconosciuto il merito di aver valorizzato il valorizzabile, reso funzionale a questo progetto ogni componente presente nella rosa e aver indotto tutti ad uniformarsi in un unico pensiero.

Questo a dimostrazione che non sempre soldi ed utopie portano alla realizzazione dei risultati più acclamati.

Il calcio è un gioco semplice per persone intelligenti.

A proposito di Demetrio Oriolo

Durante il percorso di formazione classica ho sviluppato l'interesse per il giornalismo. Mi sono immerso nel mondo dell'informazione nel 2016, prendendo parte ad alcuni progetti in via di sviluppo, salvo poi continuare questo percorso di formazione e di crescita lavorando per prestigiosi progetti quali "Il Calcio Calabrese", "Calciomercato Report", "La Politica del Popolo" e "Calciatori Ignoranti". Sono uno dei fondatori del blog "Carpe Ideam". Nel corso degli anni ho collaborato con le testate "La Notizia Sportiva", "Pianeta Serie B" e "Calabria Live" e con il blog "Pianeta Champions" nel ruolo di editorialista. Vanto diverse pubblicazioni con "Il Quotidiano del Sud".

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