Non era affatto difficile da ipotizzare che il Milan prima o poi, soprattutto ad inizio stagione, avrebbe compiuto un passo falso. Difficile invece pensare che accadesse già alla terza giornata e contro la Lazio, non in quanto i biancocelesti siano inferiori ai rossoneri, anche perchè il periodo di forma che stanno vivendo i ragazzi di Simone Inzaghi è davvero invidiabile, ma per il modo in cui la sconfitta è stata incassata.
La partita di domenica allo stadio Olimpico ci parla di un Milan che dopo aver subito il primo gol di Ciro Immobile ha chiuso il primo tempo con un passivo di 2 a 0 e che poi è tornato in campo nella ripresa completamente nel pallone. Squadra lunga e disunita, schemi difensivi e offensivi completamente saltati e soprattutto nessun tipo di lavoro a centrocampo. La sensazione è che al momento i milanesi siano undici ottimi giocatori e non una squadra rodata, cosa completamente diversa dalla realtà laziale.
Tuttavia, come recita un celebre proverbio, mai vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso in quanto in Vincenzo Montella e nei suoi giocatori c’è voglia di rivalsa e voglia di mettere in chiaro a tutti chi è il Milan e cosa il Milan possa fare. E quale miglior palcoscenico se non quello europeo per dare una dimostrazione di forza e di valore?
Come non perdeva occasione di ricordare l’ex presidente Silvio Berlusconi, la vera casa del Milan è l’Europa e siamo sicuri che queste parole i giocatori rossoneri, vecchi e nuovi, le abbiano impresse bene nella mente perchè questa sera non basterà vincere. I rossoneri dovranno soprattutto convincere. Convincere i tifosi, la società, i propri avversari e soprattutto se stessi che questa squadra è stata costruita per puntare ai massimi traguardi e raggiungere i massimi livelli. Traguardi che chiaramente non è possibile raggiungere in un anno e forse nemmeno in due ma che vanno conquistati giorno dopo giorno, partita dopo partita.
E allora spazio alla difesa a 3, la quale dovrebbe esaltare le qualità di Bonucci e dei suoi compagni di reparto, spazio al centrocampo a 5, in cui Biglia avrà finalmente un ruolo fondamentale di regista e i due nuovi esterni Conti e Rodriguez (oggi assenti) potranno dare sfogo a tutto il proprio potenziale offensivo, e soprattutto spazio al tandem d’attacco Andrè Silva-Kalinic la cui pericolosità è nota ma ancora tutta da testare.
In casa Milan c’è ambizione , determinazione e voglia, soprattutto voglia. Voglia di ricordare e far sapere a tutti che il Milan in quest’anni non è morto. Il Milan esiste ancora e sta tornando per riprendersi il posto che gli spetta.