“Il più grande momento in assoluto” di Nick Hornby: Anfield 1989

L’ormai celebre finale da thriller del campionato inglese 1988-89. Finito in un libro e al cinema grazie alla penna di Nick Hornby

di Stefano Ravaglia

In “Febbre a 90”, pietra miliare per i calciofili d’ogni tempo, è quasi nelle pagine finali. Perché la storia del match di First Division (la Premier League doveva ancora prendersi la scena) del 26 maggio 1989 tra Liverpool e Arsenal, è quanto di più adatto ci sia per un romanzo. La vita dello scrittore inglese si incrocia inevitabilmente con quella dei “Gunners”, la sua ossessione. Quel giorno di piena primavera è come se si giocasse una finale: nell’ultimo turno di campionato, il Liverpool campione in carica può anche perdere con un gol di scarto, se vuole laurearsi di nuovo campione. L’Arsenal ha bisogno di farne due, per vincere il primo titolo dal 1971. Con la Premier League che questo week-end ritorna sugli schermi, il viatico migliore per una annata che si spera più combattuta dell’anno passato, quando il City chiuse con un +19 sulla seconda, è la storia di quel titolo deciso al fotofinish che è rimasto negli annali non solo del calcio inglese ma mondiale.

“Ero stato uno stupido e sapevo ci sarebbero voluti anni per riprendersi”, dice Hornby quasi rifacendosi alle “donne delle soap opera che dopo una grande delusione si innamorano di nuovo” quando l’Arsenal pareggia 2-2 con il Wimbledon perdendo punti preziosissimi in un finale di campionato così risicato, soprattutto dopo la sconfitta in casa contro il Derby County, e lui aveva creduto a torto che fosse finalmente l’anno buono. Il tutto reso celebre dalla pellicola con Colin Firth nei panni dello scrittore, che scambia la consolazione della propria donna per un atto d’amore verso il football quando in realtà la stessa lo consolava per non aver ottenuto la posizione di vice-preside a scuola. “Cosa vuoi che me ne importi, abbiamo perso contro il Derby!”. Amore, infinito e puro, quello che sfocia da questo siparietto, per la propria squadra e in cui tutti noi tifosi possiamo riconoscerci.

Poi il destino cambia e la speranza è davvero l’ultima a morire. Ad Anfield, quel 26 maggio, due giorni dopo che il Milan aveva schiacciato lo Steaua a Barcellona vincendo la Coppa dei Campioni con 90.000 milanisti al seguito, si scrive una delle pagine più incredibili della storia di questo sport. Avanti per 1-0 all’intervallo con una rete di Smith, i Gunners, in maglia gialla, paiono non avere lo spunto per quella rete che potrebbe consegnare a loro il titolo. Fin quando Michael Thomas, che due anni dopo approderà proprio al Liverpool, sguscia tra i difensori vincendo anche un rimpallo e batte Grobbelaar in uscita. L’Arsenal, che era stato in testa dalla 18^ alla 36^ giornata e che aveva perso il comando proprio nel penultimo turno, riesce con un colpo di coda clamoroso a far suo il titolo.

“Memore dei recenti errori, rimanevo chiuso in un temprato scetticismo, pensando ‘be’, se non altro ci siamo andati vicini’. E poi finivo lungo disteso per terra, e tutti in salotto saltavano sopra di me. Diciotto anni, tutti dimenticati in un secondo” scrive Hornby.

E’ Liverpool-Arsenal 1989, è il più grande momento in assoluto. E’ il football. E buona Premier a tutti…

A proposito di Stefano Ravaglia

Controlla anche

L’affermazione della Pistoiese nel Torneo Postcampionato 1945-’46

1946, la Pistoiese vince il Torneo Postcampionato senza nemmeno giocare le finali: il clamoroso forfait …

La Coppa Federale “Leandro Arpinati” 1927: il primo storico alloro della Pistoiese

La Pistoiese conquista il primo trofeo della sua storia nel 1927: il racconto della Coppa …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *