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Rugby; Il titolo mondiale va in Africa

Minuto sessantasei della finale mondiale: per la prima volta nella sua storia, e alla terza partecipazione, il Sudafrica trova una meta nell’atto conclusivo della manifestazione internazionale. Già, sia nel 1995 (vittoriosi contro la Nuova Zelanda) che nel 2007 (vincenti contro gli inglesi) gli Springboks non avevano mai segnato neppure una meta (e nemmeno subita, e questo record rimane intatto anche dopo la finale di ieri, visto che l’Inghilterra non ha mai “bucato” gli africani).

E’ un Sudafrica perfetto quello visto in campo ieri: intenso, rapido, padrone della mischia e impeccabile in difesa. Per gli inglesi, che pure nel primo tempo cercano di rispondere colpo su colpo ai calci di Pollard, non c’è nulla da fare. La macchina da guerra vista contro gli All Blacks in semifinale è già un sbiadito ricordo e i britannici devono (o quantomeno dovrebbero, vista la scenata finale inspiegabile) accontentarsi della piazza d’onore.

La partita

Pronti via e dopo quattro minuti il Sudafrica sbaglia un calcio. Ma è solo un caso e gli Springboks al nono sono in vantaggio con il calcio di Pollard. La partita è combattuta e in bilico, tanto che al minuto ventidue Farrell trova il calcio del 3-3 per gli inglesi. Il pareggio dura però poco: dopo due cambi obbligati per infortunio (fuori il tallonatore Mbonambi e il seconda linea De Jager) il Sudafrica trova nuovamente con Pollard il vantaggio (6-3). I britannici non demordono e dopo tre minuti buoni di battaglia senza interruzioni, Farrell trova un calcio che realizza rimettendo in parità il match. Sembra così avviarsi verso la parità la fine del primo tempo, ma è proprio negli ultimi tre minuti che il Sudafrica dà il primo strappo decisivo dell’incontro: con due calci, Pollard porta i suoi a chiudere la prima frazione avanti di sei punti (12-6).

Nella ripresa è ancora il Sudafrica a trovare i primi punti, anche in questo caso con Pollard che calcia tra i pali (15-6). La sfida nella sfida tra Pollard e Farrell continua però, con quest’ultimo che realizza il calcio del 15-9 riportando gli inglesi in partita. Intorno al quarto d’ora della ripresa però, proprio Farrell, spreca l’occasione di portarsi a meno tre dagli avversari e, come insegna il calcio con la sempreverde regola del “goal mangiato goal subito”, un paio di minuti dopo Pollard realizza nuovamente, portando per la seconda volta nella ripresa i suoi avanti di nove lunghezze. Lunghezze che tornano ad essere sei appena un minuto dopo (nuova realizzazione di Farrell, unico inglese a segno in questa finale) prima che la partita cambi faccia completamente e che la coppa prenda la via di Johannesburg. Al minuto sessantasei il Sudafrica trova la prima meta in una finale mondiale della sua storia e allunga a più tredici (25-12). La meta porta la firma di Mapimbi.  A questo punto l’Inghilterra crolla e in pratica finisce la partita. A sei minuti dalla fine Kolbe arrotonda ancora il risultato scappando sull’esterno e andando a meta. Il calcio realizzato dal solito Pollard fissa il risultato sul 32-12 per gli Springboks, che al fischio finale sono campioni del mondo per la terza volta.

Kolisi, capitano del Sudafrica, nato nel 1991 (e cioè quando ancora vigeva l’apartheid), è il primo capitano di colore degli Springboks ad alzare la Coppa del mondo. Sicuramente Mandela si sarà divertito ed emozionato.

 

Di Davide Ravan

 

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