Stankovic esalta la sua Inter: “Il Triplete è storia, la Juve investe ma non l’ha fatto”

Quella di Dejan Stankovic è stata una carriera da calciatore costellata da tanti trionfi. Approdato giovanissimo in Italia nel 1998 dopo che era già riuscito a vincere in patria con la maglia della Stella Rossa, prima con la Lazioe poi con l’Inter non solo si è imposto come uno dei migliori centrocampisti della sua generazione, ma anche come uno dei giocatori più vincenti dell’intero panorama calcistico europeo.

Stankovic ha fatto parte di quella Lazio che, tra le altre cose, è riuscita a vincere uno Scudetto, mentre con l’Inter è riuscito a completare anche quello che è stato uno storico Triplete.

L’ex centrocampista serbo, parlando ai microfoni di Sky, ha spiegato quale era più forte tra la sua Lazio e la sua Inter.

“Parliamo di date differenti. Tra lo Scudetto della Lazio ed il Triplete dell’Inter sono passati dieci anni e in un periodo così ampio il calcio cambia. Sono state due squadre tostissime. La Lazio di Cragnotti ha vinto poco rispetto alla sua forza, poteva fare meglio anche in Champions. Con il Triplete si è fatta la storia e con il passare del tempo ci si rende conto di cosa abbiamo fatto”.

Riuscire a completare un Triplete è un qualcosa di straordinario.

“Parliamo di un qualcosa di importante, di un traguardo difficile da raggiungere. Attualmente c’è la Juventus che è una squadra che ha investito tantissimo e che negli ultimi anni ha giocato molto forte, ma non è riuscita a ripetere una cosa del genere. Vincere il Triplete è un qualcosa che rimane nella storia”.

Il ciclo dell’Inter è di fatto finito proprio con la conquista della Champions League.

“Abbiamo provato a ricostruire anche l’anno dopo, abbiamo cambiato la squadra e posso solo ringraziare Moratti per quello che ci ha regalato, ma i cicli finiscono. Dispiace, ma abbiamo dato il nostro. Quella era una squadra costruita a partite da Mancini, poi è arrivato Mourinho e la sua seconda annata è stata importantissima per acquisti, moduli scelti, personalità, c’era una squadra importante come lui. Il nostro obiettivo era vincere tutto, avevamo in testa solo il 22 maggio e la finale di Madrid. Dovevamo chiudere un cerchio e scrivere la storia con l’Inter. Mourinho ha tirato fuori da noi il cento per cento, ma la differenza l’hanno fatta gli uomini nello spogliatoio”.

A proposito di Cristian La Rosa

Cristian La Rosa. Classe ’76, ama il calcio e lo sport in generale. Segue con passione il calcio internazionale e ha collaborato con alcuni web magazine. È il fondatore, ideatore ed editore.

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