Stefano Ravaglia

23 maggio 1990: Milan ancora campione con la stoccata di Rijkaard

A Vienna il Milan conquista la seconda Coppa dei Campioni consecutiva: sono trascorsi trent’anni dalla finale col Benfica che consacrò un ciclo irripetibile di Stefano Ravaglia Fu tutto diverso rispetto a 364 giorni prima. Diverso lo stadio, diverso il numero di milanisti al seguito, diverso l’avversario, differente anche la squadra, ma in positivo. Con una maturità a una consapevolezza che, finalmente, era arrivata dopo l’iniziale diffidenza. Il 23 maggio 1990 è un’altra tappa dello storico percorso del Milan di Arrigo Sacchi. La diffidenza alla quale ci riferiamo, è quella che nei primi mesi della stagione 1987-88 accoglie il “signor nessuno” …

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L’editore Battaglia: “Ho incontrato ‘El Trinche’ Carlovich e ve lo racconto”

Se n’è andato in modo sorprendente, così come aveva sempre vissuto. “El Trinche” Carlovich, raccontato da Buffa, rivive nelle parole di Lorenzo Battaglia, editore imolese che lo ha incontrato in Argentina nel giugno del 2019. Gli abbiamo chiesto un ritratto della leggenda argentina di Stefano Ravaglia Ha fondato la sua casa editrice nel 2018, e ha tanti progetti per la testa, molti già realizzati. Poesie, narrativa e anche sport, con le sue storie e i suoi protagonisti. Un gran lavoro anche in tempi di coronavirus per Lorenzo Battaglia, editore di Imola che, a proposito di storie di sport, ha avuto …

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L’8 maggio 1982 ci lasciava Gilles Villeneuve: tre imprese per raccontarlo

Folle, coraggioso, con una faccia da giovane poeta: se n’è andato troppo presto, come tanti nella sua epoca. E’ il non-vincente che è entrato nei cuori di tutti di Stefano Ravaglia Se dovessimo scegliere un’istantanea per raccontarlo, dobbiamo fare ricorso a Mauro Forghieri, leggendario e burbero ingegnere della Ferrari nei suoi anni: “Gilles non pensava in ottica Mondiale. A lui interessava la gara. Spesso tornava ai box senza una gomma o l’alettone anteriore. Ci guardava e ci diceva: me la potere riparare che devo ritornare in pista?”. In queste parole, rilasciate da Forghieri in una delle sue tante interviste, c’è …

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Imola ’94: il sogno spezzato di Roland nel week-end più nero

Alla curva Villeneuve durante le prove del GP di San Marino di 26 anni fa finiva la breve storia in Formula Uno di Ratzenberger di Stefano Ravaglia Si dice che muore giovane chi è caro agli dei, e certamente Roland Ratzenberger aveva messo il cuore in ogni cosa che faceva. Anche nel lottare per entrare in Formula Uno, lui che aveva corso cinque volte la 24 ore di Le Mans e in Formula 3, seppur senza risultati roboanti. Austriaco come Rindt, Lauda e Berger, era nato pochi mesi dopo Senna, nel luglio 1960, e lo sbarco nel circus Re dei …

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Andrea, come va lassù? Venticinque anni senza Fortunato

Il 25 aprile 1995 moriva Andrea Fortunato, stroncato dalla leucemia. Il ricordo è ancora vivo dopo un quarto di secolo   di Stefano Ravaglia   Se n’è andato il 25 aprile 1995, in piena primavera. E’ volato via come una rondine in un momento in cui di solito le rondini arrivano. Si chiamava Andrea Fortunato e sarebbe potuto essere un grande calciatore. Aveva ventitré anni, e avrebbe potuto e dovuto vivere di più. Il condizionale passato è un macigno che pesa più del piombo, è una ghigliottina che ha tagliato i tanti sogni che ancora questo ragazzo aveva nel cuore. …

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“The Last Dance”: le prime due puntate dell’ultima recita dei Bulls su Netflix

“L’ultimo ballo”: quello dei Chicago Bulls 1997-98 in Nba. Con un finale che conoscete già. Intanto, le prime due puntate sono disponibili su Netflix, e altre due saranno fuori ogni lunedì   di Stefano Ravaglia   Dennis Rodman, Scottie Pippen, Phil Jackson in panchina e una città, Chicago, che aveva praticamente scoperto il basket. Grazie a loro, grazie al numero 23, probabilmente uno dei tre sportivi più forti di sempre. Ma “The Last Dance”, l’ultima recita, quella dei Chicago Bulls annata 1997-98, non è solo Michael Jordan, ma naturalmente è molto Michael Jordan. Dopo cinque titoli in sette anni, i …

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Sepulveda e il football: battaglie, vergogne e la passione per i ribelli

Si è spento a 70 anni a Oviedo il famoso scrittore che aveva contratto il coronavirus dopo un incontro letterario in Portogallo. Il calcio, trattato sempre con rispetto, era stata una parte del suo cammino di Stefano Ravaglia E’ il 2 giugno del 1962. In un bordello cileno, uno dei pochissimi luoghi del paese attrezzato con una televisione, su richiesta del padre che conosceva il proprietario, il piccolo Luis Sepulveda insieme ai suoi amici si accomoda in mezzo alle prostitute per la sua iniziazione. E che iniziazione. E’ il giorno della “battaglia di Santiago”, nel Mondiale che il Cile gioca …

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Quando Radomir Antic salvò il Luton all’ultima giornata

Nel 1983 il Luton Town sta per retrocedere. Al Maine Road, contro il Manchester City, Antic firma il gol partita che salva i suoi. di Stefano Ravaglia In un 2020 sorvegliato da una cappa di negatività con pochi precedenti, il calcio deve ancora versare lacrime d’addio. A 71 anni se n’è andato lunedì Radomir Antic, allenatore serbo legato soprattutto alla Spagna: è stato l’unico manager ad aver guidato tutte e tre le principali squadre iberiche, Real Madrid, Barcellona e Atletico. Era malato da tempo e nell’ultima parte della sua vita si era stabilito a Madrid per fare il commentatore di …

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5 aprile 1995: Boban abbatte il Psg all’ultimo minuto

Semifinale di Champions League: a Parigi il Milan passa allo scadere, replicando poi la vittoria a San Siro. Si apriranno così le porte della terza finale consecutiva Aveva un po’ il fiatone quell’anno, il Milan stratosferico che stava segnando un’epoca. Dopo gli anni di Sacchi, arriva Capello che concede libertà all’inventiva e piazza Desailly in mezzo al campo come frangiflutti. Tre scudetti di fila, record di imbattibilità di Rossi in porta, 58 partite senza perdere la Coppa dei Campioni vinta ad Atene contro Crujiff lo sbruffone e il suo Barcellona. In quella stagione 1994-95 il Milan ha ancora diverse frecce …

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Addio a Ezio Vendrame, talento incompiuto un po’ Best e un po’ Meroni

A 72 anni è scomparsa una figura dimenticata dal calcio italiano. Un ribelle che si soffiava il naso con le bandierine  e che un giorno fece tunnel a Rivera di Stefano Ravaglia In una intervista del 7 marzo 2002 disse: “Non conservo nulla del mio periodo da calciatore. Mi sono accorto subito che non era quel sogno che tutti hanno. Sin da quando avevo diciotto anni”. A sei anni l’avevano mandato in un orfanotrofio, ed è lì che prenderà forma il suo carattere ribelle. Ezio Vendrame è morto oggi, a 72 anni, e per chi non lo conoscesse rappresenta un …

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