Stefano Ravaglia

Sunderland fino alla morte: su Netflix la serie dove si soffre e non si vince

Tifare e soffrire. Niente coppe e scudetti, ma l’essenza del football in “Sunderland ‘till I die”. Su Netflix, la vita dietro le quinte del Sunderland in una annata sfortunata ma piena di significati. di Stefano Ravaglia Fino alla morte. Potrebbe essere uno scellerato motto da stadio, e in effetti è così, ma attenti, non prendetelo alla lettera. Nessun intento belligerante né guerrafondai in vista. “Sunderland till I die” è un canto d’amore. Disperato, in questo caso. La docu-fiction in otto puntate griffata Netflix (uscita sulla piattaforma il 14 dicembre e firmata dalla casa produttrice londinese Fulwell 73) fa entrare lo …

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Un leone a Wembley: quando Batistuta fece viola l’Arsenal

Il 27 ottobre 1999 la Fiorentina scrive una pagina storica battendo i Gunners in Champions League. Con un gran gol del suo capitano A vederla oggi, quell’alba di calcio moderno, viene da sorridere. Con alle porte la terza coppa europea e un allargamento sempre più vasto della Champions League, modello Superlega dove i più ricchi saranno sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, quell’edizione del massimo torneo europeo, annata 1999-2000, rappresenta forse il punto di partenza della rivoluzione pallonara dell’ultimo ventennio. Addio alla sola squadra campione del proprio paese: nella stagione 1998-99 l’ingresso in Champions League sarà riservato …

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Football is coming home: l’Inghilterra a Euro ’96

Dopo gli anni turbolenti degli hooligans, l’Inghilterra ospita la kermess continentale e torna a sognare una vittoria dopo trent’anni di attesa. Di traverso ancora i tedeschi. di Stefano Ravaglia Fu messo in piedi anche un discutibile pezzo con tanto di video a fare da corollario. Autori i Lightening Seeds, band britannica ancora in attività, espressione del rock alternativo. Tre tifosi vestiti con la maglia dell’Inghilterra, passavano dal divano al pub, sino al prato verde dove si immaginavano di incontrare i loro idoli. E di alzare la coppa Rimet, come fece Bobby Moore trent’anni prima. “Three Lions” segnava il ritorno del …

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Cantante e goleador: auguri a Pierino “la peste” Prati

Pierino Prati compie 72 anni. Dalle giovanili del Milan a quella tripletta all’Ajax, ha vinto tutto. Anche l’Europeo con la Nazionale di Stefano Ravaglia “Avevo chiesto il calciatore, non il cantante. Rimandatelo indietro”. Quando Pierino Prati da Cinisello Balsamo si presenta così a Nereo Rocco nel 1966, capello lungo e pantaloni a zampa d’elefante, l’allenatore triestino non può che sfoggiare un’altra delle sue mille perle. Verrà mandato in prestito al Savona, ma ben presto il nostro caro Paròn si accorgerà di che pasta è fatto il Pierino integrandolo nella rosa che vincerà lo scudetto nel 1968. Cresciuto nel settore giovanile …

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Ode a Roberto. La neve da una porta aperta nel cielo

L’arte e il cuore. Fuori dipingeva, dentro lottava con sé stesso. Come un bambino che sogna in grande e vuole realizzare i suoi desideri. Oggi pensavo a Roberto Baggio. Perché? C’è bisogno di un anniversario o una particolare ricorrenza per parlare di lui? No. Non staremo qui a decantare le lodi, il pallone d’oro, il gol più bello o i successi. Che sono stati anche pochi per quello che la sua fulgida carriera avrebbe meritato. Baggio campione, Baggio uomo. E un esempio di come a volte l’uomo superi il campione. “Baggio Baggio”, come cantava Lucio Dalla. “Una nevicata che scende …

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Bomber dimenticati: Anthony Yeboah, perla d’Africa

Non vinse nulla ma segnò dovunque: Saarbrucken, Eintracht, Leeds e Amburgo. E non erano mai gol banali: come quello al Liverpool in Premier League   di Stefano Ravaglia     Chissà dov’era la sera del 2 luglio 2010. Certamente davanti alla tv, sul divano, e non osiamo immaginare quanto abbia sobbalzato, dato l’esito finale. Mondiale in Africa, nella sua Africa: il Ghana, la sua patria, gioca i quarti di finale contro l’Uruguay. Muntari porta avanti i suoi, Forlan pareggia e si va ai supplementari. All’ultimo minuto, il numero 120, il Ghana ha in un colpo solo due opportunità: segnare, qualificandosi …

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Manchester-Bayern ’99: quando la vita si capovolge in due minuti

Champions League 1998-99: tedeschi e inglesi si incontrano tre volte. Sempre gol e spettacolo. Con il finale thrilling dell’ultimo atto a Barcellona “Ero sceso per premiare il Bayern. Mi ritrovai a premiare il Manchester”. Parole e musica di Lennart Johansson, per 17 anni presidente della Uefa. E lo era anche quella sera di fine maggio del 1999, quando, dieci anni dopo l’ultima volta, il Camp Nou di Barcellona tornava ad ospitare la finale di Champions League. Per la verità, il grande protagonista quella sera era assente: Andriy Shevchenko, 22 anni, su quel campo aveva inflitto una tripletta al Barcellona nell’edizione …

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San Siro e il Portogallo 25 anni dopo: nel 1993 decise Dino Baggio

Fu un vero e proprio spareggio quello del 17 novembre 1993. A San Siro l’Italia piega i lusitani e vola a Usa ’94   di Stefano Ravaglia   “Ci fa tirare un sospiro di sollievo”. La voce solenne e romantica di Bruno Pizzul tratteggia al meglio, come sempre, quanto è appena accaduto nell’area avversaria. Dino Baggio, ultima stagione da juventino prima di passare al Parma, ha appena bucato Vitor Baia nella porta sotto la tribuna verde. Il gruppo azzurro si abbraccia oltre la linea di fondo, Roberto Baggio ha le braccia alzate e salta di gioia come un bambino. Il …

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Storie tra i pali: Gordon Banks of England

Una vita al Leicester, un Mondiale da titolare e la parata più bella del secolo. E’ lui il miglior portiere di sempre in terra d’Albione? di Stefano Ravaglia Ridondante è sempre la voglia di rituffarmi nel calcio del passato, nudo di cifre astronomiche, tatuaggi e social networks. Una delle tante peculiarità di questo sport è di rappresentare una sorta di minestrone di tutte le discipline scolastiche: ci sono personaggi storici, avvenimenti, molte date, tanti numeri e un po’ di geografia. Nel tentativo di recuperare uno straccio di romanticismo (toh, argomento scolastico anche questo)  da dentro un carrozzone ormai in mano …

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River-Boca ’68: cinquant’anni fa la tragedia dimenticata della “Puerta 12”

1968: 71 morti, tutti sotto i 20 anni. Il “Superclasico” si trasforma in tragedia. Ma l’Argentina, come al solito, è in tumulto, e forse non fu colpa dei tifosi   di Stefano Ravaglia   C’è il settore “Z” dell’Heysel, Bruxelles. C’è il “Gate C” di Hillsborough, Sheffield. E c’è anche la “Puerta 12”. Un numero che dalle parti di Buenos Aires, così come in tutto il linguaggio codificato del football, è “il dodicesimo uomo”. La Doce, come gli Xeneisez, i genovesi del Boca, chiamano la loro hinchada. A novembre arriva il vero e proprio autunno, ma quest’anno sarà un mese …

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