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La Serie C non è ancora finita. E parte già monca

L’ultima serie professionistica del calcio italiano è diventata una barzelletta. E rischia di perdere tante piazze storiche

Lo sconforto totale in cui sta cadendo il calcio italiano sembra un buco nero che risucchia tutto senza soluzione di continuità.

La debacle dell’Inter nella finale di Champions ha regalato ad una squadra della Serie A il peggior passivo di una finale, e la figura barbina della squadra di Spalletti contro la Norvegia ha già materializzato – manco fosse la spettrosonda dei primi giochi Pokémon – lo spauracchio dei playoff per qualificarsi al Mondiale 2026.

Per rendere meglio la scena

In tutto questo, rischia di passare in secondo piano, o peggio, quello che sta accadendo nelle serie inferiori. Perché ancora ha da decidersi l’ultima promossa, con i pronostici che vedono il Pescara favorito sulla Ternana (ultimi 90′ Sabato 7 Giugno), che la Serie C 2025/2026 parte già con pesanti dubbi.

E non ci riferiamo soltanto al playout di Serie B che si deve ancora disputare. Ma è direttamente collegato a questo.

Brescia, Spal e le altre. Spariscono pezzi di storia

Delle vicende del Brescia e di Cellino, non nuovo a questo genere di impicci, se n’é parlato in lungo ed in largo. Pensandolo anche come un tentativo per salvare la Samp.

Ma la verità è che la situazione delle Rondinelle è così drammatica che, probabilmente, non la vedremo nemmeno con lo scialbo (per i tifosi bresciani) outfit della C.

La situazione attuale dei lombardi è critica, si parla di fallimento (quindi serie D o Eccellenza) o fusione con un’altra squadra bresciana di C, con conseguente cambio di denominazione.

Ma non è la prima. La Lucchese ha già dato forfait dopo essersi salvata sul campo, la SPAL ha mancato le scadenze del 6 Giugno, chiudendo di fatto i battenti con le prospettive – al terzo fallimento in 20 anni – di ripartire dall’Eccellenza. Non si può dire che Tacopina in Italia sarà ricordato per qualcosa di positivo.

La Triestina, altro club in grave crisi, sembrerebbe aver depositato tutto per tempo. Forse.

Un quadro che nell’ultimo anno si è notevolmente aggravato, se si pensa che la scorsa stagione l’unica ‘fatta fuori‘ fu l’Ancona.

Forse per troppo buonismo, se si pensa a tutte le penalizzazioni della stagione:

  • Novara (-2) e Triestina (-5) nel girone A
  • Spal (-3), Ternana e Rimini (-2), Lucchese (-6) nel girone B
  • Catania (-1) e Messina (-4) nel girone C
  • Le esclusioni di Taranto e Turris a campionato in corso nel girone C

E’ facile parlare ora e dietro ad una tastiera. Ma una riforma, profonda, fatta con i controcoglioni, è da attuarsi ora. Subito. E siamo già in ritardo di anni.

A proposito di Daniele Marignani

Giornalista mancato (e di tanto!), content writer malato di calcio (e non solo), caporedattore. Adoro tuffarmi nelle statistiche, anche se non sono un analyst. Per infamate sugli articoli → Canali Social | Se ti piace il mio lavoro →https://www.buymeacoffee.com/danyz89Fardello con cui convivo: tifo Fiorentina!