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Coppa d’Africa 2025: dove si gioca, date, gironi e gli “italiani” convocati

Dall’Italia al Marocco: come, quando e con quali protagonisti torna la Coppa d’Africa, il torneo che ogni inverno cambia il volto dei campionati europei e mette sotto la luce dei riflettori il calcio africano.

Manca sempre meno al fischio d’inizio della Coppa d’Africa 2025, la massima competizione calcistica del continente africano, pronta a vivere la sua 35ª edizione. Un torneo che non è soltanto una festa di popoli e culture, ma anche un evento capace di incidere in modo concreto sugli equilibri dei principali campionati europei.

Dal 21 dicembre 2025 al 18 gennaio 2026, il Marocco ospiterà 24 nazionali, richiamando a casa molti dei migliori talenti africani sparsi tra Serie A, Serie B e grandi club internazionali. Un mese intenso, carico di storie, rivalità e orgoglio nazionale.

Dove si gioca: il Marocco al centro dell’Africa calcistica

La Coppa d’Africa 2025 andrà in scena in Marocco, una scelta che certifica la centralità crescente del paese nel panorama calcistico africano e internazionale. Il regno nordafricano ha investito in maniera massiccia su infrastrutture, stadi di ultima generazione e organizzazione sportiva, candidandosi negli ultimi anni come uno dei modelli di riferimento del continente.

Le partite saranno distribuite tra le principali città del paese, da Rabat a Casablanca, passando per Marrakech, Tangeri e Agadir, impianti già rodati per grandi eventi internazionali e pronti ad accogliere migliaia di tifosi provenienti da tutta l’Africa e non solo. Stadi moderni, collegamenti efficienti e un clima generalmente favorevole nel periodo invernale renderanno il torneo scorrevole anche sul piano logistico e atletico.

Dal punto di vista sportivo, giocare in Marocco significa anche fare i conti con un ambiente caldo, passionale e profondamente legato alla propria Nazionale. I Leoni dell’Atlante, forti di una generazione che ha già scritto pagine storiche, come il recente quarto posto al Mondiale in Qatar, potranno contare su un sostegno costante e su una conoscenza perfetta del territorio, fattori che spesso in Coppa d’Africa fanno la differenza. Non è un caso che, nelle edizioni disputate “in casa”, le nazionali ospitanti abbiano spesso recitato un ruolo da protagoniste.

Il Marocco, inoltre, considera la Coppa d’Africa 2025 come un tassello centrale di un percorso già tracciato e non più soltanto ipotetico. Il paese sarà infatti co-organizzatore del Mondiale 2030 insieme a Spagna e Portogallo, un’edizione destinata a entrare nella storia perché celebrerà i 100 anni dalla prima Coppa del Mondo, disputata nel 1930 in Uruguay.

In questo contesto, la Coppa d’Africa 2025 assume un valore che va ben oltre l’aspetto sportivo: rappresenta un vero e proprio banco di prova organizzativo, una dimostrazione di solidità infrastrutturale e capacità gestionale in vista dell’appuntamento mondiale. Il calcio diventa così uno strumento di continuità e preparazione, oltre che un potente veicolo di identità nazionale e prestigio internazionale per un paese che, ormai, gioca stabilmente un ruolo centrale nello scacchiere del calcio globale.

Date e calendario: un mese di calcio senza respiro

Il torneo si svilupperà nell’arco di quattro settimane, seguendo una scansione ormai collaudata ma sempre affascinante:

  • 21 dicembre 2025: partita inaugurale Marocco vs Comore | Domenica 21 dicembre presso il complesso Sportivo Prince Moulay Abdellah di Rabat.

  • 21–31 dicembre: fase a gironi | A Rabat la competizione farà tappa in quattro impianti diversi: Complesso Sportivo Moulay Abdellah, Stadio Olimpico di Rabat, Complesso Sportivo Prince Héritier Moulay El Hassan e Stadio El Barid. Tra le altre città ospitanti figurano Tangeri con lo Stadio Ibn-Batouta, Marrakech con il Grand Stade de Marrakech, Agadir con lo Stadio Adrar, Casablanca con il Complesso Sportivo Mohammed V e Fès con il Complesso Sportivo di Fès.

  • 3–6 gennaio: ottavi di finale | Sabato 3 gennaio, con un doppio appuntamento: nel tardo pomeriggio, al Grand Stade di Tangeri, scenderà in campo la prima classificata del Gruppo D contro una delle migliori terze, mentre in serata il Complesso Sportivo Prince Moulay Abdellah di Rabat ospiterà la sfida tra la vincente del Gruppo A e una nazionale qualificata come terza. La giornata di domenica 4 gennaio si svilupperà interamente a Rabat e Casablanca: alle 17:00 lo Stadio El Barid sarà teatro del confronto tra le seconde dei Gruppi A e C, mentre in prima serata il prestigioso Complesso Sportivo Mohammed V di Casablanca vedrà affrontarsi le seconde classificate dei Gruppi E e F. Lunedì 5 gennaio sarà caratterizzato da un nuovo doppio incontro: ad Agadir, nel pomeriggio, la vincitrice del Gruppo B incrocerà una delle migliori terze, mentre alle 20:00, al Complesso Moulay El Hassan di Rabat, toccherà alla prima del Gruppo E misurarsi con la seconda del Gruppo D. Il turno si completerà martedì 6 gennaio con due gare decisive: in apertura, allo Stadio Olimpico di Rabat, sarà impegnata la vincente del Gruppo C, prima di lasciare spazio nel tardo pomeriggio al Grand Stade di Marrakech, dove la prima classificata del Gruppo F affronterà la seconda del Gruppo C, chiudendo così il quadro degli ottavi.

  • 9–10 gennaio: quarti di finale | Venerdì 9 alle 17:00 presso il Grand Stade de Tangeri, seguito alle 19:30 da una sfida al Complesso Sportivo Prince Moulay Abdellah di Rabat. Sabato 10 gennaio alle 17:00 al Grand Stade de Marrakech e alle 20:00 al Grand Stade di Agadir.

  • 14 gennaio: semifinali | Alle 17 presso il Complesso Sportivo Prince Moulay Abdellah di Rabat. La seconda semifinale, in programma alle 20:00, si giocherà al Complesso Sportivo Mohammed V di Casablanca.

  • 17 gennaio: finale 3°/4° posto | Alle 20:00 presso il Complesso Sportivo Mohammed V di Casablanca

  • 18 gennaio 2026: la finalissima | Alle 20:00 presso Complesso Sportivo Prince Moulay Abdellah di Rabat

Un calendario serrato che costringerà molte squadre europee a fare i conti con assenze pesanti proprio nel cuore della stagione.

I gironi: big, outsider e sfide cariche di storia

Le 24 nazionali sono state divise in sei gironi da quattro squadre, con accesso agli ottavi per le prime due classificate e le quattro migliori terze.

Il Gruppo A, con Marocco, Mali, Comore e Zambia, promette equilibrio e tensione sin dalle prime giornate. Il Gruppo B mette subito di fronte colossi come Egitto e Sudafrica, mentre nel Gruppo C spicca la Nigeria, chiamata a confermare il suo status contro avversarie insidiose come la RD Congo.

Il Gruppo D è uno dei più competitivi, con Senegal e Tunisia destinate a una sfida diretta già in fase iniziale. Algeria e Burkina Faso guidano il Gruppo E, mentre il Gruppo F riporta alla memoria l’ultima edizione: Costa d’Avorio, campione in carica, dovrà vedersela con Camerun, Gabon e Mozambico.

I gruppi e le Nazionali che vi prenderanno parte:

  • Gruppo A: Marocco, Mali, Comore, Zambia
  • Gruppo B: Sudafrica, Angola, Egitto, Zimbabwe
  • Gruppo C: Rep Democratica del Congo, Benin, Nigeria, Tanzania
  • Gruppo D: Senegal, Botswana, Tunisia, Uganda
  • Gruppo E: Burkina Faso, Guinea Equatoriale, Algeria, Sudan
  • Gruppo F : Costa d’Avorio, Mozambico, Camerun, Gabon
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Serie A e Serie B coinvolte: chi parte per la Coppa d’Africa

La Coppa d’Africa 2025 inciderà in modo concreto anche sul calcio italiano, con diversi club di Serie A e Serie B chiamati a rinunciare a giocatori importanti nel momento più delicato della stagione. Non si tratta soltanto di numeri, ma di uomini spesso centrali nei rispettivi sistemi di gioco.

L’Atalanta sarà una delle squadre più coinvolte: Raffaele Palladino perderà Odilon Kossounou, pilastro difensivo della Costa d’Avorio campione in carica, e Ademola Lookman, uno dei volti più rappresentativi della Nigeria. Il Cagliari saluterà temporaneamente Liteta, convocato dallo Zambia, e Zito Luvumbo, punto fermo dell’Angola, mentre il Como dovrà fare a meno di Assane Diao, chiamato dal Senegal.

In Serie A, il Genoa sarà privo del camerunese Onana, mentre la Lazio perderà due pedine di peso come Fisayo Dele-Bashiru (Nigeria) e Boulaye Dia (Senegal), entrambi potenzialmente decisivi nel corso del torneo. Il Lecce è tra i club più colpiti: partiranno Gaspar (Angola), Coulibaly (Mali) e Banda (Zambia), con un impatto evidente soprattutto sulle rotazioni offensive.

La Roma dovrà rinunciare a Evan Ndicka, colonna della difesa della Costa d’Avorio, e a El Aynaoui, convocato dal Marocco: il centrocampista non sarà disponibile nemmeno per l’ultima gara di campionato con il Como prima della sosta, vista la partenza anticipata dei Leoni dell’Atlante. Anche il Sassuolo sarà coinvolto con Coulibaly, convocato dal Mali, mentre il Torino vedrà partire Saúl Coco, chiamato dalla Guinea Equatoriale, e Adam Masina, tra i senatori del Marocco.

L’Udinese saluterà Bayo, convocato dalla Costa d’Avorio, e Modesto, selezionato dall’Angola, mentre il Verona sarà rappresentato da Belghali, chiamato dall’Algeria. Il Pisa sarà uno dei club più attenzionati: partiranno Akinsanmiro, giovane talento della Nigeria, e Nzola, convocato dall’Angola. Un’assenza doppia che potrebbe pesare in termini di equilibrio e profondità della rosa.

Da segnalare, infine, le squadre che non avranno giocatori impegnati in Coppa d’Africa — come Inter, Juventus, Milan, Napoli, Bologna, Fiorentina, Cremonese e Parma — e che potranno affrontare il periodo natalizio con organici al completo, un vantaggio non trascurabile in una fase così compressa della stagione.

Anche la Serie B non resterà del tutto indenne dagli effetti della Coppa d’Africa. La competizione africana, che si svolge a campionati in corso, sottrarrà infatti alcune pedine a club impegnati in una fase delicatissima della stagione, coincidente con il mercato di gennaio.

I convocati dalla serie cadetta saranno quattro: Mehdi Dorval, chiamato dall’Algeria e assenza significativa per il Bari, i gemelli Anthony e Jeremy Oyono del Frosinone, entrambi selezionati dal Gabon, e Pedro Obiang, convocato dalla Guinea Equatoriale e pronto a lasciare temporaneamente il Monza. Numeri contenuti, ma con un peso specifico non trascurabile, soprattutto in termini di equilibrio tattico e profondità delle rose, tanto da spingere alcune società a valutare interventi mirati sul mercato per colmare le assenze.

José Machín, centrocampista della Guinea Equatoriale, porta alla Coppa d’Africa esperienza internazionale e leadership maturate anche in Serie C con la Vis Pesaro, mentre Faisal Bangal, attaccante del Mozambico in forza al Mestre, rappresenta una delle storie più affascinanti del torneo, pronto a misurarsi sul grande palcoscenico africano partendo dalla Serie D.

La Coppa d’Africa, ancora una volta, si conferma non solo un grande evento continentale, ma un fattore capace di spostare equilibri anche a migliaia di chilometri di distanza, fino ai campi della Serie A e della Serie B.

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Coppa d’Africa, l’albo d’oro: dall’Egitto dominatore alle nazioni vincitrici

La Coppa delle Nazioni Africane, conosciuta universalmente come Coppa d’Africa o CAN/AFCON, rappresenta il vertice del calcio per nazionali sotto l’egida della CAF. Nata nel 1957 in Sudan, la competizione si è affermata nel tempo come uno degli appuntamenti più identitari del panorama calcistico mondiale, disputandosi con cadenza biennale, fatta eccezione per l’edizione del 1968. L’evoluzione del calcio africano ha portato a un progressivo allargamento del torneo, fino all’attuale formula a 24 squadre, selezionate attraverso un articolato sistema di qualificazione.

Nel corso delle 34 edizioni fin qui disputate, il trofeo è stato conquistato da 15 nazionali, con l’Egitto a guidare l’albo d’oro grazie a 7 titoli, oltre a detenere il record di partecipazioni e finali giocate (10). Alle sue spalle figurano il Camerun con 5 successi, il Ghana con 4, quindi Nigeria e Costa d’Avorio a quota 3. Seguono Algeria e Repubblica Democratica del Congo, entrambe con 2 vittorie – queste ultime ottenute nelle epoche di Congo-Kinshasa e Zaire – mentre hanno sollevato il trofeo una volta Etiopia, Marocco, Repubblica del Congo, Senegal, Sudafrica, Sudan, Tunisia e Zambia, a testimonianza della grande varietà geografica e storica delle nazionali capaci di imporsi nella competizione.

Coppa d’Africa 2025: le stelle e i giocatori simbolo del torneo

La Coppa d’Africa 2025 si presenterà ai nastri di partenza con una generazione di campioni ormai affermati e una nuova ondata di talenti pronti a prendersi la scena. Tra i giocatori simbolo spicca inevitabilmente Mohamed Salah, leader tecnico e carismatico dell’Egitto, chiamato ancora una volta a trascinare i Faraoni in una competizione che lo ha già visto protagonista assoluto. Accanto a lui, il Senegal si affiderà alla solidità e all’esperienza di Kalidou Koulibaly, punto di riferimento difensivo e uomo-spogliatoio, mentre il Marocco potrà contare sulla qualità totale di Achraf Hakimi, esterno capace di unire corsa, tecnica e personalità in un ruolo chiave del calcio moderno.

La Nigeria sogna in grande con Victor Osimhen, attaccante dominante e volto della nuova Africa calcistica, mentre la Costa d’Avorio campione in carica punta sull’impatto di giocatori come Sébastien Haller e Franck Kessié, simboli di forza e continuità. Attenzione anche ai profili emergenti, da Lookman a Luvumbo, passando per i giovani francesizzati cresciuti nei vivai europei: una miscela di esperienza e freschezza che rende questa Coppa d’Africa una delle più ricche di talento degli ultimi anni.

Dove vedere la Coppa d’Africa 2025 in Italia

Buone notizie per gli appassionati: la Coppa d’Africa 2025 sarà trasmessa interamente in chiaro su Sportitalia.

Le partite saranno visibili gratuitamente sul digitale terrestre, ma anche in streaming tramite sito ufficiale e app, permettendo ai tifosi di seguire ogni gara senza costi aggiuntivi.

A proposito di Cristian La Rosa

Cristian La Rosa. Classe ’76, ama il calcio e lo sport in generale. Segue con passione il calcio internazionale e ha collaborato con alcuni web magazine. È il fondatore, ideatore ed editore.