Come e perché la Coppa d’Africa 2025 si svolgerà a dicembre in Marocco: tra clima, Mondiale per Club FIFA, club europei e una svolta storica che ridisegna il calendario del calcio africano.
La Coppa d’Africa 2025 si disputerà dal 21 dicembre 2025 al 18 gennaio 2026 in Marocco, segnando una svolta senza precedenti nella storia del torneo. Per la prima volta l’Afcon andrà in scena tra dicembre e gennaio, rompendo una tradizione consolidata e accendendo un dibattito che coinvolge federazioni, club e allenatori.
PERCHÉ L’AFCON È STATA SPOSTATA A DICEMBRE
L’edizione 2025 avrebbe dovuto giocarsi a metà anno, una scelta pensata per ridurre i conflitti con i campionati europei e valorizzare il turismo marocchino in vista del Mondiale 2030, che il Paese ospiterà insieme a Spagna e Portogallo. Tuttavia, il calendario internazionale ha imposto un cambio di rotta.
Il motivo principale è l’introduzione della Coppa del Mondo per Club FIFA in versione ampliata e disputata nell’estate 2025. Una competizione che ha occupato lo spazio destinato all’Afcon, costringendo la Confederazione Africana di Calcio a spostare il torneo.
La scelta di dicembre, anziché gennaio, non è casuale: così facendo si evitano sovrapposizioni dirette con Champions League ed Europa League, che riprenderanno il 20 e 22 gennaio, limitando l’impatto sui club europei.
UNA NOVITÀ ASSOLUTA NEL CALENDARIO AFRICANO
Sarà la prima volta nella storia che l’Afcon si giocherà in questo periodo dell’anno. Le partite si disputeranno in Rabat, Casablanca, Marrakech, Agadir, Tangeri e Fez, con una pausa simbolica il 25 dicembre, giorno in cui non sono previste gare.
I club hanno liberato i giocatori il 15 dicembre, lasciando alle nazionali appena una settimana di preparazione. Un aspetto che ha generato forti polemiche.
LA PROTESTA DEGLI ALLENATORI
Il poco tempo a disposizione ha scatenato la rabbia di diversi commissari tecnici. Tra questi Patrice Beaumelle, CT dell’Angola, che ha definito la situazione “assurda”, spiegando come sia impossibile costruire una squadra competitiva con due o tre allenamenti prima di un torneo continentale.
Una critica che evidenzia la tensione sempre più evidente tra interessi dei club e necessità delle nazionali africane. A rendere l’Afcon 2025 ancora più atipica è anche il contesto in cui le nazionali africane arrivano al torneo, con molti giocatori reduci da mesi intensi nei campionati europei e costretti a cambiare rapidamente abitudini, clima e carichi di lavoro.
Allo stesso tempo, questa edizione fungerà da banco di prova per la nuova visione della Confederazione Africana di Calcio, chiamata a dimostrare che il calcio africano può reggere l’impatto di un calendario globale sempre più congestionato senza perdere identità, qualità e centralità nello scenario internazionale.
PERCHÉ L’AFCON SI È SEMPRE GIOCATA IN INVERNO
Storicamente, la Coppa d’Africa si disputa tra gennaio e febbraio per motivi climatici. In molte regioni africane l’estate coincide con stagioni delle piogge e temperature estreme, condizioni che rendono difficili le partite e la tenuta dei campi.
L’inverno africano offre invece clima più secco e temperature più stabili, ideali per il calcio. Non a caso, anche l’Afcon 2023 in Costa d’Avorio fu rinviata all’inizio del 2024 proprio per ragioni meteorologiche.
OGNI DUE ANNI… MA NON PER MOLTO
Un altro tema centrale riguarda la cadenza biennale del torneo. Quando l’Afcon nacque nel 1957, le nazionali africane non avevano posti garantiti al Mondiale. Giocare spesso era fondamentale per visibilità, entrate economiche e sviluppo del movimento.
Negli anni, però, il calendario si è congestionato. Per questo il presidente della FIFA Gianni Infantino ha proposto di ridurre la frequenza del torneo.
La svolta è arrivata alla vigilia dell’Afcon: il presidente della CAF Patrice Motsepe ha annunciato che dal 2028 la Coppa d’Africa si giocherà ogni quattro anni, allineandosi agli altri grandi tornei internazionali.
UN CAMBIAMENTO STORICO
L’Afcon 2025 rappresenta un punto di rottura: nuove date, nuove sfide organizzative e una visione diversa del calcio africano nel contesto globale. Tra esigenze climatiche, pressioni della FIFA e rapporti sempre più complessi con i club europei, la Coppa d’Africa si prepara a entrare in una nuova era.
Una transizione non priva di polemiche, ma destinata a ridisegnare il futuro del torneo più affascinante del continente africano.
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