Dopo l’addio all’Inter, Simone Inzaghi riparte dall’Arabia Saudita alla guida di un’Al-Hilal ambiziosa e già stellare: da Mitrović a Milinković-Savić, passando per Bono, Neves, Cancelo e Marcos Leonardo. Ecco la rosa da sogno con cui l’allenatore italiano punta a conquistare Asia, Mondiale per Club e non solo.
Dopo quattro anni e tanti trofei con l’Inter, Simone Inzaghi ha scelto di rimettersi in gioco con l’Al-Hilal, il club più titolato dell’Arabia Saudita. La sua nuova rosa è un mix esplosivo tra fuoriclasse internazionali e talenti locali, con una struttura tattica pronta per puntare a ogni obiettivo possibile.
TRA LE MANI UNA CORAZZATA: BONO, KALIDOU, CANCELO E TANTI ALTRI
Inzaghi eredita una delle rose più complete e costose del panorama asiatico, costruita per dominare ovunque. Tra i pali c’è Bono, portiere ex Siviglia e Marocco, protagonista anche ai Mondiali 2022. In difesa spicca l’esperienza internazionale di Kalidou Koulibaly, colosso senegalese reduce da Premier League e Serie A, affiancato da talenti sauditi come Tambakti e Al-Dawsari, senza dimenticare la duttilità e la spinta offensiva di due esterni top: Renan Lodi sulla sinistra e soprattutto João Cancelo a destra, ex Manchester City e Barcellona, tra i migliori nel suo ruolo negli ultimi dieci anni.
Il reparto arretrato può inoltre contare su valide alternative come Ali Al-Bulayhi e il giovane Saleh Barnawi, a dimostrazione di una profondità notevole anche nei ricambi. Una difesa così, per solidità e qualità, non ha nulla da invidiare a molte big europee. E sarà la base solida su cui Inzaghi costruirà il suo nuovo ciclo vincente.
UN CENTROCAMPO DI QUALITÀ E POTENZA: NEVES, SERGEJ E L’EQUILIBRIO PERFETTO
Il centrocampo dell’Al-Hilal è un mix perfetto di forza fisica, visione di gioco e capacità realizzativa. Il faro della mediana è Rúben Neves, regista portoghese ex Wolverhampton, acquistato per guidare la manovra con classe e precisione: ha chiuso la stagione con 8 assist e una media passaggi tra le più alte della Saudi Pro League. Al suo fianco brilla Sergej Milinković-Savić, arrivato dalla Lazio e subito determinante con 12 gol e 6 assist: inserimenti letali, gioco aereo e leadership lo rendono un centrocampista totale.
Completa il reparto il solido Mohamed Kanno, mezzala instancabile e preziosa anche in fase di copertura, insieme al duttile Nasser Al-Dawsari, capace di ricoprire più ruoli in mediana. Un reparto che garantisce equilibrio ma anche pericolosità offensiva, ideale per il calcio di Inzaghi.

TALENTO E GOLEADOR IN ATTACCO: MITROVIĆ, MARCOS LEONARDO E L’ESTRO DI MALCOM
L’Al-Hilal mette a disposizione di Simone Inzaghi un reparto offensivo di altissimo livello, dove potenza fisica, tecnica e gioventù si fondono in modo esplosivo. Il terminale principale è Aleksandar Mitrović, bomber serbo reduce da una stagione sontuosa con 19 gol in campionato. Con la sua forza nel gioco aereo e l’istinto da vero numero 9, è il prototipo perfetto del centravanti per il 3-5-2 o il 4-2-3-1 di Inzaghi.
Accanto a lui, ecco la nuova stella: Marcos Leonardo, arrivato dal Benfica per 40 milioni di euro. A soli 22 anni, l’attaccante brasiliano ha già messo a segno 17 reti nella sua prima annata in Arabia, dimostrando rapidità, freddezza sotto porta e movimenti da attaccante moderno. Il duo con Mitrović promette di essere devastante.
Sulla trequarti brilla l’estro di Malcom, ex Barcellona e Zenit, autore di 9 gol e 10 assist nella stagione appena conclusa. A supporto del trio offensivo, c’è anche la fantasia e l’esperienza del leader Salem Al-Dawsari, icona del calcio saudita e miglior assistman del club con 15 passaggi vincenti.
Completano il reparto nomi come il talentuoso Kaio César, 21 anni, acquistato dal Vitória Guimarães per 9 milioni, e giovani interessanti come Abdulkarim Darisi e Al-Qahtani, pronti a esplodere sotto la guida di un tecnico che sa valorizzare i prospetti emergenti.
L’AL-HILAL, ORGOGLIO D’ARABIA E RE D’ASIA
Fondata il 15 ottobre 1957 a Riad con il nome di Olympic Club dal visionario Abdul Rahman Bin Saad Bin Saeed, l’Al-Hilal cambiò nome meno di un anno dopo su proposta diretta del sovrano Saud Bin Abdul-Aziz, che rimase colpito dal club durante un torneo cittadino. Da allora, è diventato molto più di una squadra: è un simbolo nazionale, sostenuto dalla famiglia reale e da una delle tifoserie più calde del Medio Oriente.
Il primo trionfo arrivò nel 1961, con la vittoria della Coppa del Re saudita. Da quel momento, iniziò un’epopea vincente che ha portato il club a raccogliere la bellezza di 50 trofei ufficiali, rendendolo il club più titolato della regione. Il palmarès nazionale include 19 Campionati sauditi, 11 Coppe del Re, 13 Coppe del Principe della Corona, 5 Supercoppe saudite, oltre a svariate Coppe del Principe Faysal.
Ma è sul palcoscenico internazionale che l’Al-Hilal ha davvero scritto la storia: 4 AFC Champions League (record assoluto), 2 Coppe delle Coppe asiatiche, 2 Supercoppe d’Asia e 2 Coppe dei Campioni arabe per club lo rendono il club asiatico più vincente in assoluto. È l’unico sodalizio del continente ad aver vinto 7 trofei ufficiali AFC, un traguardo che lo pone tra le élite mondiali.
Nel Mondiale per Club FIFA 2022, l’Al-Hilal ha raggiunto il suo apice mondiale: battuto il Flamengo in semifinale, ha sfidato il Real Madrid nella finalissima, uscendo sconfitto ma a testa altissima (5-3). La seconda piazza lo ha consacrato tra le potenze emergenti del calcio globale.
Con una storia costellata di grandi nomi — da Rivelino e Mário Zagallo negli anni ’70, a Giovinco, Gomis, Carrillo e adesso Mitrović, Malcom e Milinković-Savić — il club è pronto per una nuova era.

INZAGHI VUOLE RINFORZI TOP
In vista del Mondiale per Club 2025, l’Al-Hilal è pronto a muoversi con decisione sul mercato per fornire a Simone Inzaghi una rosa ancor più competitiva. In attacco il nome in cima alla lista resta Victor Osimhen del Napoli, ma la valutazione superiore ai 100 milioni di euro rende l’operazione molto complessa. A centrocampo è stato sondato anche Bruno Fernandes, ma secondo The Sun il capitano del Manchester United ha rifiutato la proposta saudita per restare in Europa.
In difesa, oltre al giovane Gonçalo Inácio dello Sporting CP, è circolato anche il nome di Theo Hernandez del Milan: un profilo che piace molto per la sua capacità di coprire tutta la fascia sinistra e la sua esperienza internazionale. Inoltre, con l’arrivo di Inzaghi, non è escluso che possano esserci contatti per portare in Arabia alcuni ex nerazzurri a lui legati, come Denzel Dumfries, Stefan de Vrij o Carlos Augusto, soprattutto in caso di occasioni favorevoli a livello contrattuale. L’obiettivo della dirigenza saudita è chiaro: rinforzare almeno due reparti con nomi di spessore entro metà giugno, per affrontare il Mondiale per Club da protagonisti e tentare il clamoroso assalto al titolo.
DOMINARE IN ASIA E STUPIRE AL MONDIALE PER CLUB
L’arrivo di Simone Inzaghi segna un ulteriore salto di qualità per un’Al-Hilal che non si accontenta più dei successi nazionali. Il primo obiettivo sarà confermarsi in Saudi Pro League e tornare a dominare in AFC Champions League, ma l’orizzonte si allarga: il vero banco di prova sarà il Mondiale per Club 2025, il nuovo torneo FIFA a 32 squadre.
Il club saudita è stato inserito nel Gruppo H e affronterà un girone di ferro. Si parte mercoledì 18 giugno alle ore 21:00 contro il Real Madrid, poi la sfida alla freschezza del Salisburgo il 23 giugno a mezzanotte, e infine il match contro i messicani del Pachuca, in programma il 27 giugno alle ore 03:00. Tre gare che metteranno subito alla prova le ambizioni della corazzata araba, decisa a sorprendere anche su palcoscenici mondiali.
Un eventuale passaggio del turno potrebbe regalare un suggestivo quarto di finale contro l’Inter, proprio la squadra lasciata da Inzaghi: il destino potrebbe quindi mettere subito di fronte passato e presente del tecnico piacentino. Con questa rosa e la sua guida esperta, l’Al-Hilal vuole stupire tutti e andare oltre i limiti storici del calcio saudita.