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Derby di Coppa Italia: quando Milano si ferma

Milan e Inter tornano a sfidarsi nella competizione più sottovalutata eppure più sanguigna: la Coppa Italia. Tra vendette, addii, magie all’ultimo respiro e giovani diventati grandi in una notte, il derby è solo l’ennesimo capitolo di una saga che infiamma da oltre 65 anni.

Stasera, Milano si fermerà di nuovo. Ma non sarà per traffico, scioperi o fiere in zona Rho. Sarà per una cosa soltanto: il derby di Coppa Italia. C’è qualcosa di diverso, di inspiegabilmente viscerale, quando le due milanesi si incontrano in questa competizione. Perché se la Serie A è regolarità e la Champions è élite, la Coppa Italia è battaglia. Una trincea. Uno scontro che nessuno può fingere di non voler vincere. Soprattutto qui.

E Milano, ogni volta che succede, si spacca in due. È come se il Naviglio diventasse una linea del fronte, da una parte quelli che sognano Theo e Maignan, dall’altra chi crede ancora nei colpi di Lautaro e Barella. E in mezzo, c’è la memoria. Perché questa non è una partita: è una storia che si rinnova.

1958: L’ALBA DEI DERBY DI COPPA

Era l’estate del 1958 e Milano aveva ancora negli occhi i riflessi dell’Italia in bianco e nero. In un calcio che profumava di cuoio e radioline gracchianti, Milan e Inter si affrontarono per la prima volta in Coppa Italia. Fu una partita tesa, intensa, vinta dai rossoneri per 3-2 grazie anche a un gol dell’argentino Ernesto Cucchiaroni, il primo marcatore in assoluto nella storia del derby di coppa. Non c’erano ancora dirette TV, highlights o social, ma chi c’era quella sera racconta di un’atmosfera ruvida, autentica, da calcio vissuto col cuore in gola. Quella partita fu l’inizio di una saga lunga decenni: da lì in avanti, ogni volta che la Coppa metteva Milano una contro l’altra, non era più solo una sfida.

QUEL 3 LUGLIO CHE NON PASSA MAI

Basta nominarlo e tutto torna: 3 luglio 1977. Finale di Coppa Italia, Milan contro Inter, uno di fronte all’altro per un trofeo vero, in una notte che ha il sapore del definitivo. Il Milan vince 2-0, ma la cronaca dice solo una parte della verità. Quella sera Sandro Mazzola giocò la sua ultima partita, Nereo Rocco lasciò la panchina rossonera, e San Siro – per una volta – applaudì tutti. Fu un passaggio di testimone, ma anche un addio collettivo. La città si specchiò nelle lacrime degli idoli e scoprì che nel calcio si può anche perdere, ma mai restare indifferenti.

ANNI ’80: LA NASCITA DI UN SIMBOLO NERAZZURRO

Nel settembre del 1981, un ragazzino coi baffi da adulto e il fisico da veterano segnò il suo primo gol con la maglia dell’Inter. Si chiamava Giuseppe Bergomi. San Siro lo applaudì con rispetto, ma chi stava dalla parte rossonera capì che da quel giorno, ci sarebbe stato un altro uomo da temere. Il gol arrivò in un 2-2 combattuto, in un’epoca in cui la Coppa Italia si giocava a gironi, ma la tensione era la stessa di oggi. Perché l’avversario non era uno qualunque. Era il cugino. Era il nemico. E un gol segnato in Coppa al Milan in Serie B valeva come dieci in campionato.

ANNI ’90: GOLEADE, RIBALTONI E VENDETTE A SORPRESA

Il derby di Coppa degli anni ’90 fu sanguigno, irriverente, teatrale. Nel 1993, il Milan asfaltò l’Inter con un 3-0 che fece male. Ma l’anno dopo, fu l’Inter a rispondere con una doppietta di Pierluigi Orlandini, l’uomo che nessuno si aspettava. E come dimenticare il 5-0 rossonero del 1998? Un’umiliazione totale per l’Inter, che in campionato stava correndo per lo scudetto. Ma quella sera, tutto si sgretolò. Gol di Ganz, Savicevic, Albertini… e persino Nielsen, che i tifosi avversari ribattezzarono “Baywatch”. Fu il trionfo dell’improbabile. Ma nel derby, l’impossibile è solo il punto di partenza.

ANNI 2000: BAGGIO, SEEDORF E  MUTU 

Nel 2000, la doppia sfida dei quarti sembrava scritta da un regista. L’Inter vinse 3-2 all’andata con un sinistro al volo di Vieri, una punizione da urlo di Seedorf e il primo gol in nerazzurro di Mutu. Al ritorno, il sigillo fu di Roberto Baggio, nel tramonto della sua carriera. Il Milan non passò, ma l’immagine del Divin Codino che cammina a testa alta sul prato di San Siro resta scolpita nei cuori di tutti.

2018: IL DERBY DEL GHIACCIO E CUTRONE

Patrick Cutrone ha segnato tanti gol. Ma nessuno come quello del 27 dicembre 2017. Era Coppa Italia, faceva un freddo irreale, sembrava che il tempo si fosse congelato insieme al respiro dei tifosi. Poi, al minuto 104, quel ragazzo cresciuto a pane e Milan mise dentro la palla della semifinale. Si strappò la maglia, urlò sotto la Sud, e tutto sembrò fermarsi. Fu il gol di un bambino diventato uomo in una notte. E lo fece nel modo più puro: con la maglia che aveva sempre sognato.

2021: LO SCONTRO DEI TITANI E LA CAREZZA DI ERIKSEN 

Inter-Milan, quarti di finale. Lo stadio è vuoto per il Covid, ma il cielo sembra pieno di tuoni. Ibra segna. Lukaku lo affronta a muso duro. Volano insulti, tensioni, ammonizioni. Lo svedese viene espulso. E tutto sembra avvolto nella nebbia del caos. Poi, al minuto 97, arriva lui. Christian Eriksen, entrato quasi per caso, disegna una punizione perfetta. La palla scavalca la barriera e si infila sotto l’incrocio. Silenzio. Poi boato. Non c’è pubblico, ma la Milano nerazzurra esplode lo stesso.

LE CIFRE DI UNA RIVALITA’ INFINITA

Nel corso della loro lunga storia in Coppa Italia, Milan e Inter si sono affrontate 27 volte, e quella di domani sarà la 28ª sfida assoluta nella competizione. Il bilancio è leggermente favorevole al Milan, con 10 vittorie rossonere, 9 successi nerazzurri e 8 pareggi. La prima sfida risale al 1958, mentre l’unico derby giocato in finale è datato 1977, con il successo del Milan. L’ultimo incrocio in Coppa Italia è del 2022, nella doppia semifinale vinta nettamente dall’Inter, con un 3-0 nel ritorno firmato da Lautaro (doppietta) e Gosens. In totale, il derby ha caratterizzato 16 diverse edizioni della Coppa nazionale, confermandosi ogni volta una resa dei conti dal sapore unico e irripetibile.

STASERA UN ALTRO CAPITOLO, FORSE IL PIU’ BELLO

Il derby di Coppa Italia di stasera non è una semifinale qualunque. È il punto d’incontro di due destini, di due tifoserie, di due visioni del mondo. Il Milan sogna la rivincita. L’Inter vuole chiudere il cerchio. Ma a prescindere da chi vincerà, una cosa è certa: Milano sarà di nuovo divisa e viva. Perché quando Inter e Milan si affrontano in Coppa Italia, non si gioca per un trofeo.

Si gioca per i tifosi. Per il ricordo. Per quel brivido che ti attraversa la schiena ogni volta che senti: “Stasera c’è il derby.”

A proposito di Cristian La Rosa

Cristian La Rosa. Classe ’76, ama il calcio e lo sport in generale. Segue con passione il calcio internazionale e ha collaborato con alcuni web magazine. È il fondatore, ideatore ed editore.