Quando la Ferrari tornò a brillare nel buio dell’estate ‘82: tre eroi, un podio tricolore e l’abbraccio di Monza a una leggenda ritrovata.
Gp d’Italia, domenica 12 settembre 1982
52 giri
1° Renè Arnoux – Renault in 1h22’25″734
2° Patrick Tambay – Ferrari + 14″064
3° Mario Andretti – Ferrari + 48″452
Estate 1982.
Didier Pironi, ormai lanciato verso il titolo, agli inizi di agosto è vittima di un incidente durante le qualifiche del gp di Germania.
A Hockenheim la Ferrari ovviamente schiera in gara il solo Patrick Tambay, gara che finirà poi per vincere.
Così avverrà anche nel successivo gp in Austria e nel gp di Svizzera quando lo stesso pilota francese è costretto a dare forfait per problemi fisici.
A Digione – che ospita la gara causa il divieto in territorio elvetico in seguito alla tragedia di Le Mans ’55 – per l’ultima volta nella sua storia non prende il via nessuna Ferrari.
Il secondo week end di settembre prevede il gp d’Italia, tornato definitivamente a Monza dopo la paventata alternanza con Imola.
Enzo Ferrari a casa sua vuole fare bella figura, anche perchè alla vigilia c’è un annuncio importante da dare: Renè Arnoux sarebbe infatti approdato a Maranello dalla stagione ’83, raggiungendo il connazionale Tambay, divenuto ormai un vero e proprio idolo per i ferraristi.
Il Drake decide di richiamare Mario Andretti che a inizio carriera aveva già corso sotto le insegne del cavallino rampante, l’ultima a Watkins Glen nel 1972.
Ha 42 anni e ha disputato appena un gp nella stagione in corso (a Long Beach sulla Williams del tormentato Carlos Reutemann, ritiratosi dal Circus dopo le prime due gare) e soprattutto non aveva mai guidato una vettura turbo.
Piedone arriva a Maranello, testa la 126 C2, pranza con Ferrari e, a stomaco (narrano) alquanto pieno risale in macchina e stampa il record sulla pista di Fiorano.
Poi si presenta a Monza e al sabato segna la pole.
La gara dell’eroe italoamericano si rivela sfortunata fin dalla partenza: un problema all’acceleratore gli impedisce letteralmente di spingere!
Nelson Piquet prende il comando, Tambay lo passa a metà del primo giro ma è Arnoux che all’ingresso della seconda variante si porta davanti.
I piloti di vertice vengono falcidiati da guasti tecnici: apre le danze Patrese dopo appena 6 giri, stessa sorte per Piquet, Lauda, Rosberg, Prost e Giacomelli.
Vince il neoferrarista Arnoux, nonostante all’arrivo abbia la tuta inzuppata di benzina, secondo Tambay….seguito da Andretti!
Il lunedì i quotidiani titolano trionfalmente ‘Un podio tutto Ferrari’.
Altre annotazioni statistiche
– Il Gp di Svizzera, in calendario fino al 1954, torna nel 1982 (l’edizione 1975 non era valida per il mondiale) ma su territorio estero, a Digione.
Soltanto nel giugno 2022 è decaduto il divieto di gare automobilistiche sul suolo elvetico.
– Nel sabato monzese avviene un curioso sliding door: TAG, costruttore di componenti aeronautiche e sponsor della squadra Williams, comunica di aver costituito una società, la TAG Turbo Engines insieme alla McLaren per gestire i propulsori Porsche Turbo destinati alla scuderia di Ron Dennis.
– Ultima apparizione per la Fittipaldi (ex Copersucar).
– Dopo aver assistito alla trionfale finale Italia-Germania dei mondiali spagnoli appena due mesi prima, il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, torna sugli spalti.
E’ la seconda volta nella storia italiana, il primo fu Giovanni Gronchi nel 1955.
– Per la prima volta a Monza si assiste allo show delle Frecce Tricolori, è la seconda in assoluto per la Formula 1 dopo Imola ’80.
La Notizia Sportiva – Il web magazine sportivo Web Magazine sportivo
