Credit: X

Addio a Eddie Jordan: il motorsport piange una leggenda della Formula 1

Un pioniere della Formula 1 ci lascia: il mondo delle corse dice addio a Eddie Jordan, storico fondatore della Jordan Grand Prix. Il manager irlandese, che ha lanciato talenti come Schumacher, si spegne a 76 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro.

Il mondo della Formula 1 si è svegliato con una notizia triste e pesante: Eddie Jordan, storico fondatore della scuderia Jordan Grand Prix, è morto all’età di 76 anni. L’ex team principal irlandese, noto per il suo carisma e il suo intuito nello scoprire talenti, ha combattuto a lungo contro un cancro alla prostata, malattia che lui stesso aveva reso pubblica qualche mese fa. La sua scomparsa segna la fine di un’epoca per il motorsport, con tanti piloti e addetti ai lavori che hanno espresso il loro cordoglio.

IL RICORDO DELLA F1: LE PAROLE DI STEFANO DOMENICALI 

Il CEO della Formula 1, Stefano Domenicali, ha voluto ricordare Jordan con un messaggio carico di emozione: “Siamo profondamente addolorati nell’apprendere della scomparsa di Eddie Jordan. Con la sua energia inesauribile, sapeva sempre come far sorridere le persone, rimanendo sempre genuino e brillante. Eddie è stato un protagonista di un’era della F1 e ci mancherà profondamente. In questo momento di dolore, i miei pensieri e quelli dell’intera famiglia della Formula 1 sono con la sua famiglia e i suoi cari”.

LA CARRIERA DI EDDIE JORDAN: DAL KARTING ALLA FORMULA 1

Nato a Dublino il 30 marzo 1948, Eddie Jordan ha iniziato la sua carriera nel motorsport come pilota, vincendo il campionato irlandese di kart nel 1971 prima di passare alla Formula Ford e alla Formula 3. Ma è come manager che ha lasciato il segno più grande nella storia delle corse. Nel 1979 ha fondato la Eddie Jordan Racing, che negli anni successivi ha gareggiato con successo nelle categorie minori, fino a debuttare in Formula 1 nel 1991 con la Jordan Grand Prix.

IL DEBUTTO DI SCHUMACHER E LE GRANDI VITTORIE 

Uno dei momenti più iconici della carriera di Jordan è stato il debutto di Michael Schumacher. Nel 1991, il team dovette sostituire Bertrand Gachot al Gran Premio del Belgio e scelse un giovane talento tedesco allora sconosciuto: Schumacher. La sua prestazione a Spa fu impressionante, tanto da attirare subito l’attenzione della Benetton, che lo ingaggiò immediatamente. Ma Jordan ha lanciato anche altri grandi nomi del motorsport, tra cui Rubens Barrichello, Eddie Irvine, Damon Hill e Heinz-Harald Frentzen.

La prima vittoria per la Jordan arrivò nel 1998 con Damon Hill nel Gran Premio del Belgio, mentre l’ultima fu firmata da Giancarlo Fisichella nel Gran Premio del Brasile 2003. Dopo aver affrontato difficoltà finanziarie nei primi anni 2000, Jordan vendette il team nel 2005 alla Midland, ponendo fine a una delle scuderie più amate dai tifosi.

DOPO LA F1: OPINIONISTA E IMPRENDITORE

Dopo aver lasciato la Formula 1, Eddie Jordan non si è mai realmente allontanato dal mondo del motorsport. È diventato un apprezzato opinionista per BBC Sport, Channel 4 e Top Gear, mantenendo sempre il suo stile schietto e la sua passione per le corse. Negli ultimi anni si era dedicato anche al rugby, diventando comproprietario del club London Irish, con l’intento di replicare nel rugby il modello di gestione sportiva del City Football Group.

UN ADDIO CHE LASCIA UN VUOTO NEL MOTORSPORT

La scomparsa di Eddie Jordan rappresenta una grande perdita per la Formula 1 e il motorsport in generale. Il suo spirito innovativo, il suo fiuto per i talenti e il suo entusiasmo contagioso rimarranno per sempre impressi nella memoria degli appassionati. Addio Eddie, la Formula 1 non ti dimenticherà.

A proposito di Redazione La Notizia Sportiva

La nostra Redazione - sì, con la R maiuscola - è il cuore pulsante di tutto ciò che facciamo. Ogni membro porta con sé un bagaglio unico di competenze e un modo di fare personale. Crediamo profondamente nella Relazione - anche lei con la R maiuscola - che ci unisce, tutti senza eccezioni, sotto due grandi passioni: lo sport e il desiderio di raccontarlo. Perché, prima ancora dei tecnicismi di un software, prima dei piani editoriali e degli articoli, ci sono le Persone.