Dopo il weekend di Austin il Mondiale si riapre: Piastri resta leader, ma Norris e Verstappen lo inseguono da vicino. La storia insegna che anche chi guida il campionato a cinque gare dal termine può crollare. Ecco chi è caduto prima di lui.
Il Mondiale 2025 è entrato nella sua fase più tesa e imprevedibile. Dopo Austin, Oscar Piastri conserva ancora la leadership della classifica, ma il margine si assottiglia. Con 14 punti di vantaggio su Lando Norris e 40 su un ritrovato Max Verstappen, la McLaren rischia di vivere un finale di stagione con due fuochi interni e un nemico esterno pronto ad approfittarne.
Quella che sembrava una cavalcata trionfale dell’australiano si è complicata a partire dal weekend di Baku, dove è iniziata una fase di appannamento mentale e tecnico, culminata con il quinto posto di Austin. Niente di compromesso, certo. Ma è il momento peggiore possibile per perdere brillantezza, quando mancano 5 Gran Premi e 2 Sprint al termine.
LA STORIA NON PERDONA I LEADER DISTRATTI
Piastri ha ancora tutto nelle sue mani, ma la storia della Formula 1 è spietata con chi si rilassa troppo presto. In questo secolo, più di un pilota ha guidato il Mondiale a 5 gare dalla fine… per poi perderlo sul filo di lana.
Nel 2000, Mika Hakkinen era in testa alla classifica, ma una serie di errori e il ritorno furioso di Michael Schumacher ribaltarono tutto nelle ultime gare. Il tedesco conquistò il titolo e diede il via al dominio Ferrari.
Nel 2007, Lewis Hamilton, allora rookie alla guida della McLaren, sembrava destinato a una clamorosa impresa. Ma negli ultimi GP perse lucidità e subì la rimonta di Kimi Raikkonen, che con la Ferrari vinse il Mondiale per un solo punto all’ultima gara. Una beffa storica.
Il 2010 è un altro caso emblematico: Mark Webber comandava il Mondiale a 5 round dal termine. Ma la Red Bull scelse di puntare su un giovane Sebastian Vettel, che vinse il titolo all’ultimo atto ad Abu Dhabi, approfittando anche delle difficoltà di Alonso e di una strategia Ferrari disastrosa.
E proprio Fernando Alonso fu protagonista nel 2012: era leader a 5 gare dalla fine, ma Vettel ancora una volta riuscì a rimontare, vincendo quattro gare di fila tra Singapore e India. Il titolo andò al tedesco per soli 3 punti.
IL MOMENTO DELLA VERITÀ
Ora la domanda è una sola: Oscar Piastri sarà uno dei nomi aggiunti a questa lista di leader sconfitti? O saprà reagire come un campione vero, mantenendo il controllo della pressione e resistendo al ritorno degli inseguitori?
Il talento non gli manca. Ma ora servono anche gestione, freddezza e visione a lungo termine. Perché, quando mancano poche gare, le pressioni si moltiplicano e ogni errore pesa il doppio.
Il destino è ancora nelle sue mani, ma da Baku qualcosa è cambiato. E Norris e Verstappen lo sanno.
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