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Leonardo Fornaroli compie un nuovo, decisivo passo verso la Formula 1. Dopo aver conquistato il titolo della Formula 2 al termine di una stagione esaltante, il giovane pilota italiano entra ufficialmente nel McLaren Driver Development Programme. Un traguardo prestigioso che rappresenta molto più di una semplice gratificazione: è il segnale chiaro che il paddock ha ormai iniziato a considerarlo un serio candidato per il futuro del Circus.
L’annuncio è arrivato direttamente dalla scuderia di Woking con un comunicato che ha fatto rapidamente il giro del mondo: insieme a Fornaroli, si uniranno al programma anche l’olandese Richard Verschoor e lo spagnolo Christian Costoya, talenti di valore pronti a inserirsi nel solco di una tradizione che ha già lanciato nomi come Oscar Piastri e Gabriel Bortoleto.
Un titolo F2 conquistato col brivido
Il titolo di Fornaroli in Formula 2 si è deciso in Qatar, al termine di una Feature Race chiusa in seconda posizione. Ma la festa è stata preceduta da attimi di tensione, quando Oliver Lindblad è finito sotto investigazione per aver rallentato eccessivamente in regime di safety car. Una possibile penalità avrebbe potuto regalare punti extra a Verschoor, prolungando la lotta fino ad Abu Dhabi. Alla fine, però, nessuna sanzione: Fornaroli ha potuto alzare al cielo il trofeo iridato con pieno merito.
La scalata di Fornaroli: dai kart alla gloria in F3 e F2
Il percorso di Leonardo è partito da lontano, quando a dieci anni faceva già parlare di sé nel mondo dei kart. Terzo nel Campionato Italiano X30 Junior 2018 e nel Trofeo Andrea Margutti 2019, ha poi debuttato in Formula 4 con il team Iron Lynx nel 2020, chiudendo nono assoluto con un podio a Monza. L’anno seguente, restando con la stessa squadra, ha conquistato la sua prima vittoria a Misano, chiudendo la stagione con sette podi e un solido quinto posto finale.
Nel 2022 arriva il salto in Formula Regional European Championship, dove Fornaroli termina ottavo assoluto e primo tra i rookie. Da lì, la chiamata del team Trident per il debutto in Formula 3 nel 2023, con un secondo posto a Monaco come miglior risultato e un undicesimo posto finale in classifica. Ma è nel 2024 che esplode definitivamente, restando con Trident e conquistando podi a Melbourne, Barcellona, Ungheria e infine Monza, dove suggella la sua costanza con il titolo di campione di F3.
Il 2025 è l’anno del debutto in Formula 2, con il team Invicta Racing. La stagione è una cavalcata vincente: podio in Australia, vittorie a Silverstone, Belgio, Monza e Ungheria, e infine la consacrazione in Qatar. Una progressione impressionante che conferma il suo talento cristallino.
Il ruolo in McLaren: verso il sogno Formula 1
Il McLaren Driver Development Programme ha riconosciuto il potenziale di Fornaroli, assegnandogli un ruolo centrale all’interno del progetto: sarà coinvolto in attività di testing e sviluppo direttamente con il team di Formula 1, lavorando a stretto contatto con ingegneri e tecnici, come già avvenuto con Piastri e Bortoleto. Una palestra fondamentale per chi sogna il grande salto.
“Sono molto orgoglioso di entrare nel programma della McLaren dopo un altro anno di successo in pista”, ha dichiarato Fornaroli. “Sono grato alla McLaren per l’opportunità e non vedo l’ora di iniziare e di lavorare a stretto contatto con il team”.
I suoi compagni nel programma: Verschoor e Costoya
A condividere l’esperienza con lui ci saranno anche Richard Verschoor, 24enne olandese, attualmente terzo in classifica nel campionato di F2 con 170 punti a una gara dal termine, e Christian Costoya, giovanissimo talento spagnolo di appena 15 anni, fresco campione europeo FIA Karting 2025. I due rafforzeranno un gruppo destinato a lavorare anche su progetti paralleli come Indycar e WEC, confermando la volontà di McLaren di costruire un vivaio multidisciplinare.
Il futuro è adesso
Il tricolore torna a sventolare nel cuore di uno dei team più prestigiosi del motorsport mondiale. Fornaroli ha dimostrato di avere talento, disciplina e continuità. Ora, grazie al supporto della McLaren, il sogno della Formula 1 non è più solo una speranza, ma un obiettivo concreto. La sua scalata continua, e chissà che un giorno non lo vedremo proprio al volante della monoposto papaya su uno dei circuiti più iconici del mondo.
