Mancano poche ore alla prima sessione di prove libere ad Abu Dhabi.
Domenica il triello Norris – Verstappen – Piastri assegnerà il mondiale di Formula 1 2025.
Non è la prima volta che all’appuntamento decisivo arrivano tre piloti.
Ripercorriamo tutti gli episodi nella storia del Circus.
1950
Prima stagione, 7 le gare in calendario (compresa la 500 miglia di Indianapolis).
All’appuntamento decisivo – gp d’Italia – è un monomarca Alfa Romeo: Juan Manuel Fangio comanda la classifica con 26 punti, seguono Luigi Fagioli a 24 e Nino Farina a 22.
Domenica 3 settembre Farina trionfa a Monza, Fagioli è terzo mentre Fangio ottiene il punto del giro più veloce ma si ritira….due volte.
Classifica finale: Farina campione del mondo con 30 punti, Fangio 27, Fagioli 24 (28 senza gli scarti).
1951
Seconda stagione, 8 le gare in calendario (compresa la 500 miglia di Indianapolis).
All’appuntamento decisivo – gp di Spagna – Fangio su Alfa Romeo con 27 (28 senza gli scarti) punti precede i ferraristi Alberto Ascari a 25 e Froilan Gonzalez a 21.
Domenica 28 ottobre sul circuito cittadino di Pedralbes la Ferrari sbaglia completamente la gestione delle gomme, Fangio vince facilmente (segna anche il giro più veloce) precedento Gonzalez. Ascari è solo 4°.
Classifica finale: Fangio 31 (37), Ascari 25 (28), Gonzalez 24 (27).
Secondo e ultimo mondiale per l’Alfa Romeo che saluta a sorpresa il Circus.
Stagione 1956, 8 le gare in calendario (7 + Indy).
All’appuntamento decisivo – gp d’Italia e d’Europa – Fangio su Ferrari è leader con 30 punti davanti al compagno di scuderia Peter Collins, appaiato a Jean Behra (Maserati) a quota 22.
Domenica 2 settembre a Monza va in scena un gp caotico e romantico.
Vince Stirling Moss su Maserati, Fangio arriva secondo e vince il titolo grazie al gesto di Collins che gli aveva ceduto la macchina, Behra si ritira e riparte con l’auto di Maglioli ma si ferma definitivamente pochi giri dopo.
Classifica finale: Fangio 30 (33), Moss 27 (28), Collins 25.
Nel 1958 i cambi di di pilota al volante delle auto durante il Gran Premio verranno aboliti.
1959 – 9 le gare in calendario (compresa Indy 500).
All’appuntamento decisivo – gp degli Stati Uniti – Jack Brabham (Cooper) si presenta primo in classifica con 31 punti davanti al compagno di scuderia Stirling Moss (25.5) e al ferrarista Tony Brooks (23).
Sabato 12 dicembre al via a Sebring per l’ultima volta, fino al gp di Monaco 1994, non sono presenti campioni del mondo (escludendo Monza 1960 che è una tematica a parte).
Brooks fa subito un errore, Moss partito in pole si ritira dopo pochi giri.
Black Jack domina la corsa ma all’ultimo giro, con il traguardo già in vista, finisce la benzina e spinge la sua vettura classificandosi quarto, proprio dietro l’inglese della Ferrari.
Classifica finale: Brabham 31 (34), Brooks 27, Moss 25.5.
1964 – 10 le gare in calendario, dal 1961 non c’é piú la 500 miglia di Indianapolis.
E’ indubbiamente una delle stagioni più iconiche di sempre, a partire dalla livrea NART bianco-blu della Ferrari negli ultimi due Gran Premi: il Drake é in rotta con la FIA.
Alla volata finale arrivano Graham Hill su BRM a quota 39 (41), John Surtees su Ferrari a 34 e Jim Clark su Lotus a 30.
Domenica 25 ottobre è il romagnolo Lorenzo Bandini – sulla seconda Ferrari – l’autentico mattatore della gara: tampona Hill al 31° giro e all’ultimo fa passare Surtees dopo che Clark, dominatore incontrastato, è stato beffato da una perdita d’olio (verrà classificato 5°).
Con 40 punti il figlio del vento si aggiudica il titolo in virtù della (discutibile) regola degli scarti: Hill infatti totalizza un punto in più, 41, ma si ritrova a 39 dovendo eliminare un quinto posto.
Accadrà una sola altra volta, al termine del campionato 1988, ai danni di Alain Prost.
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