“Sono solo un uomo preciso, controllato, che fa un mestiere preciso e pericoloso, un mestiere che non consente errori”. Si descriveva così, Niki Lauda, il pilota austriaco più rappresentativo di sempre: 171 Gran Premi, 25 vittorie, 24 pole position, 3 titoli iridati, nonostante 59 ritiri per problemi tecnici. Numeri che il tempo non cancella, mentre inesorabile spazza via i testimoni di un’epoca in cui si correva con vetture meno sicure, meno affidabili e con la Nera Signora appollaiata sul rollbar, sempre pronta a lasciare il segno. Nato a Vienna il 22 febbraio del 1949, il giovane Lauda si tira su …
Leggi di piùIl campione che vinse la paura: tutto Lauda nel libro di Pino Casamassima
Centocinquanta pagine senza fronzoli per raccontare vita e imprese del pilota austriaco a quasi un anno dalla sua scomparsa di Stefano Ravaglia Non solo Nurburgring. Ossia il Nordschleife, 22 chilometri di pura follia, dove quasi ci avrebbe rimesso le penne il 1 agosto 1976, e dove molto probabilmente lasciò un Mondiale in più. Ma anche la sua meticolosità e freddezza, la rivalità con Hunt, trasbordata al cinema in un film di Ron Howard, Rush, che non gli è piaciuto troppo (“un’americanata: nemmeno a Lauda era andato troppo a genio”). E uno spaccato, straordinario, magari romantico ma certamente poco …
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