Martedì previsto il confronto tra il club e l’allenatore: il rapporto tra Conte e il Napoli è ai titoli di coda. Pronta la mossa per un nuovo tecnico, temendo l’inserimento di Milan e Inter.
Lo Scudetto è cucito sul petto, la storia è stata scritta. Ma ora, in casa Napoli, è tempo di voltare pagina. Martedì 27 maggio, dopo la visita della squadra in Vaticano da Papa Leone, ci sarà il faccia a faccia atteso tra Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte. Un confronto cordiale, senza tensioni, che sancirà la fine dell’avventura napoletana del tecnico pugliese.
Secondo quanto riportato da Sky Sport, le parti sono ormai vicine alla separazione. Le motivazioni? Varie: dalla differente visione sulla progettualità futura, alle questioni economiche e di mercato. Ma soprattutto, il ciclo pare giunto al naturale epilogo, com’è accaduto più volte in carriera all’allenatore salentino.
UN ANNO DA VINCENTE: CONTE, IL MAESTRO DEL PRIMO COLPO
Arrivato in silenzio dopo il disastro post-Spalletti, Antonio Conte ha trasformato il Napoli in una macchina da guerra. Organizzazione, rigore tattico, mentalità vincente. Il suo marchio si è visto fin dal primo giorno, come accaduto alla Juventus nel 2011, al Chelsea nel 2016 e all’Inter nel 2021.
Ha accettato di perdere pezzi pregiati come Kvaratskhelia e Osimhen, ha preteso Lukaku e McTominay. Il primo ha chiuso con 14 gol e 10 assist, il secondo è stato eletto miglior giocatore del campionato. Conte ha trasformato tutto ciò che aveva a disposizione: 27 gol subiti in 38 gare, una squadra compatta, cinica, e soprattutto campione d’Italia con tre giornate d’anticipo.

IL DOPO CONTE È GIÀ IN CANTIERE: OBIETTIVO CHIUDERE SUBITO
Il Napoli non vuole farsi trovare impreparato. La dirigenza sta lavorando sottotraccia per trovare il profilo giusto che raccolga l’eredità pesante lasciata da Conte. La prima scelta del club è Massimiliano Allegri, allenatore reduce dall’esperienza alla Juventus e ancora libero sul mercato.
Secondo indiscrezioni, la società vuole chiudere quanto prima l’accordo con Allegri, per evitare l’inserimento di club come Milan e Inter, con i nerazzurri impegnati nella finale di Champions League del 31 maggio.
L’idea è quella di affidare la panchina a un tecnico esperto, gestore di grandi spogliatoi, capace di mantenere alta la competitività nazionale e internazionale. Dopo Conte, serviva un nome pesante. E il Napoli ha deciso: Allegri è l’uomo giusto per ripartire.
CONTE, IL LAVORO PERFETTO E LA SOLITA USCITA
Cinque Scudetti con tre squadre diverse, un record mai raggiunto da nessun altro in Italia. Ma soprattutto, la sensazione che Antonio Conte sia sempre lo stesso: un architetto del successo immediato, capace di plasmare una squadra a sua immagine e somiglianza, di renderla invincibile.
Poi, però, come spesso accade, arriva il momento di dire basta. Perché Conte è così: vince, lascia, riparte altrove. Non è un costruttore di dinastie, è un uomo da missione. E a Napoli ha completato la sua.