Juan Manuel Cuadrado (Fonte: Ansa)

Juan Cuadrado al Pisa: settima maglia in Serie A, ma il record è di un argentino

L’esterno colombiano approda al Pisa e allunga la sua straordinaria avventura italiana, vestendo la settima maglia diversa in Serie A. Ma non è ancora il primatista assoluto: ecco chi ha girato più di lui nel nostro campionato.

Juan Cuadrado non smette mai di sorprendere. Dopo aver calcato i palcoscenici più prestigiosi con le maglie di Udinese, Lecce, Fiorentina, Juventus, Inter e Atalanta, il colombiano ha scelto di rimettersi in gioco con il Pisa, club ambizioso appena tornato in Serie A. Per il terzo anno consecutivo, Cuadrado indosserà una maglia nerazzurra — e per la settima volta, cambierà casacca nel massimo campionato italiano.

Un giro d’Italia in versione calcistica iniziato nel lontano 2009, interrotto soltanto da una breve parentesi londinese al Chelsea nel 2015. Eppure, nonostante i tanti cambi, Cuadrado non è il calciatore straniero ad aver vestito più maglie diverse in Serie A.

SETTE MAGLIE, TANTA STORIA. MA IL RECORD È ALTROVE

Con l’approdo al Pisa, Cuadrado eguaglia a quota 7 club alcuni “collezionisti” della Serie A, come Felipe, Sergio Clerici e Panagiotis Tachtsidis (che in realtà firmò anche per il Cesena, pur senza presenze ufficiali). Ma in cima alla lista resiste ancora un nome tanto meno mediatico quanto sorprendente: Mario Alberto Santana, argentino tuttofare che ha scritto un piccolo record tra il 2002 e il 2014.

L’ex esterno ha vestito otto maglie diverse nel nostro campionato: Venezia, Chievo, Palermo, Fiorentina, Napoli, Cesena, Torino e Genoa. Una carriera fatta di cambi continui, piazze diverse, ruoli diversi. Proprio come Cuadrado, capace di passare da esterno offensivo a terzino a tutta fascia, senza mai perdere brillantezza e dedizione.

I GIROVAGHI DELLA SERIE A: LA TOP 10 DEGLI STRANIERI PIÙ ITINERANTI

C’è un calcio che non è fatto solo di bandiere e fedeltà, ma anche di strade incrociate, valigie sempre pronte e maglie cambiate come fossero stagioni. È il calcio dei girovaghi, quei giocatori che hanno fatto della Serie A una lunga traversata, da nord a sud, tra panchine diverse e sogni mai del tutto appagati.

Pensiamo a Felipe, difensore brasiliano dalle mille vite: dall’Udinese all’Inter, passando per Parma, Siena, Fiorentina, Cesena e infine SPAL. Un cammino durato 18 stagioni, fatto di silenzi, tackle e sudore. Oppure a Sergio Clerici, attaccante brasiliano degli anni ’60 e ’70, capace di far innamorare sette piazze diverse, tra cui Napoli, Fiorentina e Lazio.

Panagiotis Tachtsidis, invece, è l’esempio di quanto rapidi possano essere certi passaggi: sette club diversi in appena sei stagioni, tra prestiti, rilanci e occasioni mancate. E ancora, c’è chi come Stephen Makinwa ha attraversato l’Italia con passo leggero ma costante: da Modena a Palermo, passando per Lazio, Reggina, Atalanta e Chievo.

Non mancano poi i nomi di chi ha sempre saputo adattarsi ovunque, come Djamel Mesbah, Edgar Alvarez o Maxi Lopez, veri e propri camaleonti del calcio italiano. Ogni maglia, una sfida; ogni club, un’occasione per reinventarsi.

In fondo, questi girovaghi non sono semplici giocatori: sono narratori inconsapevoli di un calcio fatto di seconde chance, di continui salti nel vuoto, di piccoli traguardi vissuti con dignità e passione. Hanno scritto la loro storia in tanti angoli d’Italia, spesso senza clamore, ma con una costanza da applausi.

CUADRADO, DALLA JUVE AL PISA: STESSO SORRISO, NUOVA SFIDA

Per Cuadrado, il Pisa rappresenta una nuova sfida umana e calcistica. Dopo l’addio alla Juventus e una stagione altalenante tra Inter e Atalanta, molti pensavano a un suo rientro in Sudamerica. E invece il colombiano ha scelto di restare. Con la sua inconfondibile corsa a testa alta e il sorriso stampato sul volto, si prepara a scrivere una nuova pagina, questa volta all’ombra della Torre Pendente.

A 36 anni, Cuadrado porta al Pisa esperienza internazionale (90 presenze con la Colombia), un bagaglio tecnico di primissimo livello e soprattutto la voglia matta di continuare a stupire. La Serie A è il suo habitat, e finché le gambe reggeranno, continuerà a percorrerla da nord a sud.

UNA SERIE A SEMPRE PIÙ NOMADE

L’epoca delle bandiere sembra ormai tramontata. I numeri lo confermano: il campionato italiano è sempre più un mosaico di itineranti, spesso stranieri, che portano colore e storie diverse da una città all’altra. E Cuadrado, da questo punto di vista, è uno dei protagonisti assoluti.

Chissà se con il Pisa sarà l’ultima avventura o se ci sarà spazio per un’ottava maglia, magari in stile Santana. Ma una cosa è certa: Juan Cuadrado rimarrà uno dei volti simbolo della Serie A del nuovo millennio, un funambolo instancabile, un uomo che ha saputo reinventarsi in ogni contesto.

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