Inter, fine di un ciclo: Inzaghi saluta, il futuro passa da Milano a Riyad

Dopo quattro stagioni intense e piene di trofei, Simone Inzaghi lascia la panchina nerazzurra. Accordo imminente con l’Al-Hilal, ora l’Inter cerca un nuovo condottiero.

Milano saluta il suo stratega. Simone Inzaghi non sarà più l’allenatore dell’Inter. La decisione è ufficiale: il tecnico piacentino ha scelto di concludere con un anno di anticipo il contratto in scadenza nel 2026. Un passo meditato, maturato dopo settimane di riflessione e, soprattutto, dopo una stagione estenuante conclusasi con un’amara sconfitta per 5-0 nella finale di Champions League contro il PSG.

Sul sito ufficiale dell’Inter è arrivato anche il messaggio del tecnico, carico di riconoscenza e umanità: “Siamo stati sinceri e abbiamo deciso insieme di concludere questo magnifico percorso”. E che percorso.

QUATTRO ANNI DI EMOZIONI E TRIONFI

Inzaghi ha lasciato un’impronta indelebile nella recente storia nerazzurra. In quattro anni ha riportato entusiasmo, mentalità vincente e una nuova idea di calcio. Ha vinto uno Scudetto, due Coppe Italia, tre Supercoppe italiane e raggiunto due finali di Champions League, scrivendo pagine memorabili. Ha valorizzato una rosa esperta, guidato la crescita di campioni come Lautaro Martínez, Barella, Bastoni, e ha rispolverato veterani come Calhanoglu e Darmian.

Ha dato un’identità precisa alla squadra, trasformando l’Inter in una delle realtà più competitive d’Europa. Ma ogni ciclo ha una fine. E il suo, evidentemente, era arrivato.

DALLA CHAMPIONS A RIYAD: UNA SCELTA CONTROCORRENTE

La notizia che sorprende è la destinazione: non una panchina europea, ma l’Al-Hilal, in Arabia Saudita. Un club che, stando alle indiscrezioni dei principali esperti di calciomercato, gli avrebbe offerto un contratto sontuoso. Una scelta che fa discutere, considerando il prestigio raggiunto da Inzaghi. Ma anche il peso di un’offerta economicamente irrifiutabile.

Il tecnico piacentino si prepara quindi a una nuova sfida, lontano dai riflettori della Champions ma in un contesto in forte crescita e dalle risorse illimitate. È il segno dei tempi: il calcio globale sta cambiando.

IL MESSAGGIO D’ADDIO DI SIMONE INZAGHI

Sul sito dell’Inter è stato pubblicato il saluto ufficiale del tecnico:

“Cara famiglia nerazzurra, è venuto per me il momento di salutare questo Club dopo un percorso di quattro anni, durante i quali ho dato tutto. Ogni giorno ho dedicato all’Inter il mio primo e ultimo pensiero della giornata. Sono stato ricambiato con professionalità e passione da calciatori, dirigenti e da ogni singolo dipendente del club. I sei trofei conquistati, tra cui lo scudetto della Seconda Stella, unitamente al percorso in Uefa Champions League nel 2023 e pochi giorni fa, sono la testimonianza tangibile di quanto il mio lavoro sia stato supportato da una comunione d’intenti con il mio staff e con ogni componente dell’Inter. Siamo stati sinceri e abbiamo insieme deciso di concludere questo magnifico percorso. Un’ultima parola la voglio dedicare ai milioni di tifosi nerazzurri che mi hanno incitato, hanno pianto e sofferto nei momenti difficili e hanno riso e festeggiato nei sei trionfi che abbiamo vissuto insieme. Non vi dimenticherò mai. Forza Inter”.

L’ESORDIO ARABO E IL POSSIBILE DERBY CON PIOLI

Inzaghi si prepara a una nuova avventura in Arabia Saudita, dove debutterà il 18 giugno contro il Real Madrid al Mondiale per Club con il suo Al-Hilal. Curiosamente, potrebbe anche sfidare un altro ex tecnico nerazzurro: Stefano Pioli, attualmente all’Al-Nassr, dando vita a un inedito derby italiano nel Golfo.

IL BILANCIO IN NERAZZURRO: NUMERI E SUCCESSI

Inzaghi lascia l’Inter dopo 217 panchine, con un bilancio di 141 vittorie, 41 pareggi e 35 sconfitte, e una media punti di 2.14. Il suo ciclo si chiude con sei trofei vinti: uno Scudetto (quello della Seconda Stella), due Coppe Italia e tre Supercoppe italiane, che lo rendono l’allenatore più vincente di sempre nella storia del trofeo di Lega.

CHI DOPO INZAGHI? LE IDEE PER IL FUTURO

L’Inter si ritrova ora davanti a un bivio. Serve un nuovo allenatore, ma anche un profilo in linea con la strategia societaria: valorizzazione dei giovani, sostenibilità economica e continuità tecnico-tattica.

Tra i nomi credibili, spiccano quelli di Cesc Fabregas, Raffaele Palladino e Francesco Farioli. Gli ultimi due svincolati, tutti disponibili da subito. Servirà un tecnico che sposi il progetto Oaktree, che sappia lavorare con un’età media alta ma anche con nuovi innesti da valorizzare. Un “nuovo Inzaghi”, ma con idee fresche e fame da rilancio.

IL SALUTO DI MILANO AL SUO CONDOTTIERO

L’Inter volta pagina. Il ciclo dei veterani si chiude, il Mondiale per Club è alle porte, e il futuro bussa con forza. Simone Inzaghi lascia Milano dopo aver riportato il club in alto, e lo fa con la testa alta. Ora, tocca alla società disegnare un nuovo orizzonte. Perché se è vero che le stagioni passano, l’ambizione nerazzurra resta sempre la stessa: vincere.

A proposito di Cristian La Rosa

Cristian La Rosa. Classe ’76, ama il calcio e lo sport in generale. Segue con passione il calcio internazionale e ha collaborato con alcuni web magazine. È il fondatore, ideatore ed editore.