Un gol di Dan Ndoye decide la finale dell’Olimpico contro il Milan: il Bologna alza la Coppa Italia per la terza volta nella sua storia, tornando a trionfare nel torneo nazionale dopo mezzo secolo. Ora l’Europa è certezza e il sogno Champions è ancora vivo.
Il 15 maggio 2025 sarà una data scolpita per sempre nella memoria dei tifosi rossoblù. Dopo oltre mezzo secolo di attesa, il Bologna torna a vincere la Coppa Italia, superando in finale il Milan per 1-0 allo Stadio Olimpico di Roma. Il protagonista della serata è l’attaccante svizzero Dan Ndoye, autore del gol decisivo al 63′ minuto, un guizzo in area che ha piegato la resistenza rossonera.
Una gara combattuta, intensa, carica di tensione e storia. Il primo tempo ha visto buone occasioni da entrambe le parti: Jovic per il Milan, Orsolini per il Bologna. Ma è stato nella ripresa che gli uomini di Vincenzo Italiano hanno alzato il ritmo, conquistando il controllo del campo e capitalizzando l’unica vera occasione utile.
VITTORIA MERITATA, MILAN IN OMBRA
Nonostante i cambi offensivi del tecnico Conceiçao e l’assalto finale, il Milan non è mai riuscito a costruire vere palle gol per pareggiare. Male Pulisic e Reijnders, tra i pochi a salvarsi Jimenez e Fofana. Dall’altra parte, oltre all’MVP Ndoye, ottima prova del solito Freuler, perno del centrocampo bolognese e vero architetto dell’equilibrio tattico della squadra.
Per il Bologna si tratta della terza Coppa Italia della propria storia, dopo i successi nel 1970 e nel 1974. Curiosità statistica: Ndoye è solo il secondo giocatore del Bologna a segnare in una finale di Coppa Italia, dopo Giuseppe Savoldi nel 1974, sempre all’Olimpico.
È la nostra notte, è la nostra storia: 𝐁𝐎𝐋𝐎𝐆𝐍𝐀 𝐇𝐀 𝐕𝐈𝐍𝐓𝐎 ❤️💙#MilanBologna #CoppaItaliaFrecciarossa #WeAreOne pic.twitter.com/Ntf0V4MYHS
— Bologna FC 1909 (@Bolognafc1909) May 14, 2025
ITALIANO, IL PRIMO TROFEO È REALTÀ
Dopo tre finali perse tra Coppa Italia e Conference con la Fiorentina, Vincenzo Italiano conquista finalmente il primo trofeo della sua carriera. E lo fa scrivendo una pagina indelebile del calcio bolognese. Il suo Bologna gioca un calcio brillante, intenso, ma sa anche soffrire e chiudere gli spazi.
Con questo trionfo, oltre alla gloria, arriva anche la qualificazione automatica all’Europa League, ma in Serie A il settimo posto potrebbe ancora trasformarsi in accesso alla Champions League. Un sogno che sembrava impossibile solo due stagioni fa.
FESTA A PIAZZA MAGGIORE
Al triplice fischio, l’intera città è esplosa di gioia. Piazza Maggiore si è riempita in pochi minuti, trasformandosi in un mare rossoblù di cori, bandiere e lacrime di felicità. Il Bologna è tornato grande. E forse, questa volta, per restarci davvero.