Dalla retrocessione del 2014 alla gloria del 2025: la rinascita di un club attraverso la visione di Joey Saputo, l’uomo che ha riportato Bologna tra le grandi del calcio italiano.
Nell’autunno del 2014, il Bologna era una squadra ferita, appena retrocessa in Serie B e reduce da una stagione disastrosa: solo 5 vittorie, 19 sconfitte e un ambiente sfiduciato. Fu in quel momento che emerse la figura di Joey Saputo, imprenditore canadese legato all’industria casearia e già presidente del CF Montréal. In Italia, però, il suo arrivo fu accolto con diffidenza: in pochi credevano davvero che un uomo d’affari nordamericano potesse capire e valorizzare il calcio italiano.
Eppure, undici anni dopo, i fatti parlano chiaro: il Bologna ha vinto la Coppa Italia battendo il Milan in finale, è tra le squadre più ammirate della Serie A e sogna la qualificazione alla Champions League. Un percorso fatto di visione, programmazione e competenza.
LA RIVOLUZIONE STRATEGICA: SARTORI E DI VAIO I REGISTI DEL CAMBIAMENTO
La svolta definitiva avviene nel 2022, quando Saputo affida il progetto sportivo a Giovanni Sartori, l’uomo che aveva trasformato l’Atalanta in una macchina perfetta di scoperta e valorizzazione. Accanto a lui, Marco Di Vaio, ex capitano rossoblù, ha incarnato la continuità emotiva con il passato del club. Il mix funziona: giovani promettenti da campionati “minori” come Belgio, Svizzera e Croazia si uniscono a veterani navigati, dando vita a una squadra equilibrata e spettacolare.

DA FERGUSON A NDOYE: I VOLTI DEL NUOVO BOLOGNA
Simbolo della nuova era è Lewis Ferguson, arrivato dall’Aberdeen e diventato vice-capitano, leader tecnico ed emotivo. Ma la rosa costruita da Sartori brilla anche grazie a nomi come Dan Ndoye, autore del gol decisivo in finale di Coppa Italia contro il Milan, e Santiago Castro, attaccante argentino esploso fino alla convocazione nella Selección.
Tra i nuovi innesti figura anche Juan Miranda, terzino sinistro spagnolo classe 2000, silenzioso ma preziosissimo per qualità tecniche e capacità di spinta. E poi ci sono i senatori come Riccardo Orsolini (13 gol in stagione) e Remo Freuler, esempio di affidabilità ed esperienza.
IL METODO SAPUTO: INFRASTRUTTURE, COMUNICAZIONE E UNA VISIONE GLOBALE
Il successo del Bologna non è solo tecnico. Saputo ha investito nel futuro del club ristrutturando il centro tecnico di Casteldebole e avviando il progetto per il rinnovamento dello stadio Renato Dall’Ara. I lavori, affidati a Webuild, prevedono un investimento di oltre 220 milioni di euro e trasformeranno lo stadio in un gioiello moderno entro il 2027.
Contemporaneamente, il club ha potenziato il proprio reparto marketing e comunicazione, aprendosi al mondo, in particolare al mercato nordamericano. I social del Bologna sono diventati un esempio da seguire, contribuendo a una crescita esponenziale del brand anche fuori dai confini italiani.
UNA VITTORIA CHE È SOLO L’INIZIO
La vittoria della Coppa Italia non è un punto d’arrivo, ma l’inizio di una nuova dimensione per il Bologna. La città è tornata a sognare, lo stadio si riempie, i giovani tifosi crescono con l’orgoglio di indossare il rossoblù. Tutto questo è nato da un progetto che ha richiesto pazienza e visione. E oggi, finalmente, dà i suoi frutti.
Joey Saputo ha vinto la sua scommessa. Bologna è di nuovo grande.
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