Dallo splendore di un anno fa al fondo della classifica: la Fiorentina cade ancora, resta ultima e senza vittorie dopo 15 giornate. Ritiro al Viola Park e riflessioni in corso, mentre Firenze trattiene il fiato.
Ci sono sconfitte che pesano, e poi ce ne sono altre che scavano dentro. Fiorentina‑Verona non è stata una partita come le altre: era uno scontro diretto, al Franchi, davanti alla propria gente. Ed è finita con un’altra ferita aperta. Il Verona vince 2‑1, grazie alla doppietta di Orban, e la Fiorentina resta ultima in classifica, sempre senza una vittoria dopo quindici giornate.
Il momentaneo pareggio, arrivato grazie a un’iniziativa di Moise Kean che ha portato all’autogol di Unai Núñez, aveva illuso lo stadio. Per qualche minuto si era rivisto quel battito, quella speranza che Firenze non smette mai di cercare. Ma è durata poco.
I NUMERI RACCONTANO UNA CADUTA SENZA PRECEDENTI
I numeri, a volte, fanno più male delle parole. E quelli della Fiorentina sono durissimi:
Punti oggi: 6
Punti un anno fa: 34
Posizione oggi: 20ª
Posizione un anno fa: 2ª
Differenza: -28 punti, -18 posizioni
Nessuno in Serie A sta facendo peggio. Un anno fa, alla 15ª giornata, la Fiorentina volava nelle zone altissime della classifica, con una partita da recuperare – poi vinta – contro l’Inter. Oggi, a distanza di dodici mesi, guarda tutti dal basso.
È l’unica squadra del campionato senza vittorie, con la peggior difesa (26 gol subiti) e il terzo peggior attacco (12 gol segnati). Numeri che fanno impressione, soprattutto pensando a cosa era questa squadra solo qualche mese fa.
RITIRO AL VIOLA PARK E SILENZIO
Dopo la terza sconfitta consecutiva in campionato, la società ha deciso per il ritiro a tempo indeterminato al Viola Park. Squadra e dirigenza hanno scelto il silenzio stampa, una decisione che racconta meglio di mille parole la gravità del momento.
Riunioni in corso, contatti costanti con il presidente Rocco Commisso, che segue tutto dagli Stati Uniti. Le riflessioni sono a 360 gradi: si valuta la posizione di Paolo Vanoli, ancora alla ricerca della prima vittoria in Serie A, ma si ragiona anche su eventuali alternative, incluso un possibile ritorno di Stefano Pioli, ancora sotto contratto fino al 2028, o l’inserimento di una nuova figura dirigenziale per dare una scossa a un ambiente che sembra smarrito.
VANOLI E UNA SQUADRA CHE FATICA A USCIRNE
Dal suo arrivo, il 7 novembre 2025, il bilancio complessivo di Paolo Vanoli è di una vittoria, due pareggi e quattro sconfitte in tutte le competizioni. In campionato, dopo i pareggi contro Genoa e Juventus, è arrivata una striscia aperta di tre ko consecutivi.
Ma più dei risultati preoccupa il trend: una squadra fragile, che lotta, che prova, ma che sembra sempre sul punto di crollare al primo colpo. Non è il momento di puntare il dito, ma è impossibile non vedere una Fiorentina che non riesce a ritrovarsi, né mentalmente né tecnicamente.
UN CALENDARIO CHE NON ASPETTA
E il tempo non aiuta. Da qui a fine 2025 restano tre partite:
Giovedì: Conference League a Losanna
Domenica: Udinese al Franchi (ore 18)
Sabato 27: Parma‑Fiorentina (ore 12.30)
Partite che diventano decisive non solo per la classifica, ma per l’anima di questa stagione. La Fiorentina è oggi a -8 dalla zona salvezza, con il baratro della Serie B che non è più solo una parola sussurrata.
PARLARE COL CUORE, DA FIORENTINI
Chi ama la Fiorentina sa che questa maglia ha conosciuto il dolore, ma sa anche rialzarsi. Oggi Firenze è ferita, preoccupata, forse anche spaventata. Ma non rassegnata. Non è il tempo dei processi, né delle sentenze. È il tempo di stringersi, di guardare in faccia la realtà e provare, tutti insieme, a risalire. Perché questa squadra non è solo una classifica. È una storia, una città, una fede.
E anche nei momenti più bui, Firenze non smette mai di credere che l’alba possa tornare.
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