Partenza disastrosa per la Fiorentina in Serie A: appena 3 pareggi, nessuna vittoria e già distacco pesante dalle zone alte. Kean male, Pioli criticato, ma dopo la sosta c’è il Milan: l’obiettivo Champions è già un miraggio?
La Fiorentina è ufficialmente in crisi. Dopo sei giornate di campionato, i viola hanno raccolto solo 3 punti, frutto di tre pareggi contro Cagliari, Torino e Pisa – squadre sulla carta abbordabili – e ben tre sconfitte, l’ultima delle quali domenica scorsa per 2-1 contro la Roma, dopo essere passata in vantaggio. Una situazione difficile da digerire per una squadra che, a inizio stagione, ambiva alla zona Champions.
Con gli stessi punti dell’Hellas Verona, terzultimo in classifica, la Fiorentina è a un passo dalla zona retrocessione, e il paragone con il passato è impietoso: non andava così male dal 1977, quando fece appena due punti nelle prime sei partite.
E il peggio potrebbe non essere ancora arrivato: dopo la sosta per le Nazionali, i viola affronteranno tre big in rapida successione – Milan, Inter e Bologna – tutte attualmente più forti e in forma. Un mini ciclo da brividi che potrebbe aggravare ulteriormente la situazione.
PIOLI, RITORNO AMARO
Il ritorno di Stefano Pioli – ex allenatore amato a Firenze e vincente al Milan – doveva rappresentare l’inizio di un nuovo ciclo ambizioso. Invece, a nemmeno due mesi dall’inizio, Pioli è già al centro delle critiche di tifosi e opinionisti: gioco confuso, difesa fragile e giocatori in difficoltà.
Molti calciatori faticano ad adattarsi a un impianto di gioco più complicato rispetto a quello di Raffaele Palladino, suo predecessore. E se è vero che nel calcio l’allenatore è sempre il primo a finire sul banco degli imputati, è altrettanto vero che Pioli era già reduce da un finale difficile al Milan e da un esonero in Arabia Saudita.
Tra i maggiori delusi di questo avvio c’è senza dubbio Moise Kean: il centravanti della Nazionale italiana, reduce da una stagione da 19 gol in campionato, non ha ancora segnato in questa. Anche Albert Gudmundsson, acquistato con grandi aspettative, non incide e gioca poco.
L’unico spiraglio di luce è arrivato proprio nel match contro la Roma, dove si è visto un miglioramento nel gioco e in alcune individualità. Roberto Piccoli, il colpo più costoso dell’estate viola, ha colpito una traversa e ha mostrato segnali incoraggianti.
MERCATO SQUILIBRATO E DIFESA IN AFFANNO
Il calo della Fiorentina non può essere imputato solo a Pioli. Il mercato estivo ha portato nomi interessanti come Džeko, il riscatto di Fagioli e Piccoli, ma la difesa è rimasta scoperta. Gli errori individuali e collettivi dietro sono diventati una costante preoccupante. Il bilancio? Una squadra costruita per ambire in alto che oggi si ritrova impantanata nei bassifondi della classifica, con tanti giocatori sotto tono e un gioco ancora tutto da assimilare.
Ora la Serie A si ferma per la sosta delle Nazionali. La Fiorentina tornerà in campo il 19 ottobre contro il Milan. Nel frattempo, Moise Kean risponderà alla chiamata dell’Italia per le sfide di qualificazione ai Mondiali 2026 contro Lettonia (11 ottobre) e Israele (14 ottobre).
Il distacco dalle prime quattro è già ampio: Napoli e Roma guidano a 15 punti, seguite da Milan (13), Inter e Juventus (12). Ma il campionato è ancora lungo, e la classifica corta in molte zone. Anche lo scorso anno i viola partirono male (6 punti in 6 gare) per poi chiudere sesti e raggiungere due finali.
LA CONFERENCE RESTA UN OBIETTIVO CONCRETO
Se la Champions in campionato sembra un sogno lontano, la Conference League resta un obiettivo più realistico. Dopo due finali perse di fila, vincerla quest’anno significherebbe accedere direttamente alla prossima Europa League. La Fiorentina ha già centrato in Conference la sua unica vittoria stagionale, al di fuori dei preliminari, e resta tra le favorite per il trofeo, in un contesto meno competitivo rispetto alla Serie A.
Pioli dovrà ripartire da quanto di buono visto contro la Roma e ritrovare i gol di Kean e la fiducia dello spogliatoio. Il calendario è duro, ma la stagione è ancora aperta. Firenze sogna il riscatto: ripartire non sarà semplice, ma nemmeno impossibile.
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