Lautaro, Bonny, Esposito & Co. hanno già eguagliato il dato del 1997/98 con Ronaldo il Fenomeno. Nemmeno Mourinho e Inzaghi erano partiti così forte.
L’Inter di Cristian Chivu ha cominciato la stagione 2025/26 col piede sull’acceleratore. Dopo le prime otto partite ufficiali tra Serie A e Champions League, i nerazzurri hanno già messo a segno 22 gol. Secondo i dati Opta, un dato che non si registrava da ben 28 anni: l’ultima volta fu nella stagione 1997/98, quando Gigi Simoni allenava una squadra guidata in attacco da un certo Ronaldo il Fenomeno.
Un paragone che può far sorridere, ma i numeri non mentono: l’attuale Inter ha pareggiato uno dei migliori avvii offensivi della storia recente del club, mostrando una varietà di soluzioni in attacco e un’efficacia sotto porta da grande squadra. Merito di una struttura solida, di una rosa profonda e del coraggio di Chivu nel lanciare giovani e nel diversificare le risorse offensive.
Il confronto con il passato
Per capire l’importanza del dato, basta guardare cosa è successo dopo quell’annata storica del 1997/98. Ecco alcune statistiche delle stagioni successive:
Luigi Simoni (1998/99): 13 gol
Marcello Lippi (1999/00 e 2000/01): 13 e 15 gol
Héctor Cúper (2001-2004): mai sopra quota 17
José Mourinho (2008/09 e 2009/10): 12 e 13 gol, nonostante due stagioni vincenti
Rafa Benitez (2010/11): 13 gol
Walter Mazzarri (2013/14 e 2014/15): 20 e 21 gol
Simone Inzaghi (2021-2025): 20, 14, 20 e 17 gol nei suoi primi quattro avvii
Roberto Mancini (2004-2008 e 2015/16): mai oltre i 18 gol nelle prime 8
Antonio Conte (2019/20 e 2020/21): 15 e 17 gol
Nemmeno l’Inter del Triplete con José Mourinho era riuscita a partire con numeri simili. E nemmeno le squadre offensive di Inzaghi avevano raggiunto quota 22 così presto.
Un attacco in forma smagliante
Lautaro Martinez è ancora una volta il leader tecnico e carismatico, ma il contributo di nuovi volti come Bonny e Pio Esposito ha permesso all’Inter di ampliare il proprio ventaglio offensivo. L’attacco non è più dipendente dalla coppia titolare, e la manovra è diventata più fluida, imprevedibile e concreta.
La profondità della rosa, le rotazioni e il coraggio tattico di Chivu stanno dunque portando frutti tangibili. E ora i nerazzurri possono guardare al futuro con ambizione, non solo per i risultati ma anche per la qualità del gioco espresso.
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