Dalla tripletta con l’Empoli alla Champions col Bologna, passando per il premio Cesarini e la chiamata in azzurro: Riccardo Orsolini si racconta in esclusiva a Daniele Bartocci. E non mancano le emozioni per il suo Ascoli e il calcio marchigiano.
Riccardo Orsolini non si ferma. Dopo una stagione stellare con la maglia del Bologna, coronata da una storica conquista della Coppa Italia dopo 51 anni, l’attaccante marchigiano è stato tra i protagonisti della Decima Edizione del Premio Renato Cesarini. Un riconoscimento che ha un valore doppio, perché arriva nel cuore delle Marche, la sua terra, e perché celebra chi — come lui — non molla mai fino all’ultimo minuto.
Lo abbiamo incontrato a margine della cerimonia a Civitanova Marche. Ecco cosa ci ha raccontato.
“Il Premio Cesarini? Emozione enorme. E non è finita qui…”
“Questo riconoscimento lo sento mio, profondamente. È il secondo anno consecutivo che lo ricevo, e l’emozione è sempre la stessa. Anche perché qui ci sono figure che hanno scritto la storia del calcio italiano. Essere tra loro è un onore immenso”.
Ma le vacanze possono aspettare. Orsolini, infatti, è pronto a rispondere alla chiamata della Nazionale.
“Ho ancora impegni con l’Italia, ci aspettano partite importanti per le qualificazioni al Mondiale. Poi penseremo a rilassarci. Ma prima viene la maglia azzurra”.
Nazionali, sogni e ottimismo: “Bisogna crederci sempre”
Dopo essere stato il capocannoniere del Mondiale Under-20 nel 2017, Orsolini ha saputo costruire il suo spazio anche tra i grandi. Nonostante qualche esclusione pesante, come quella dall’Europeo 2024, il classe ’97 non ha mai smesso di credere nel progetto azzurro.
“Sono ottimista per natura. E lo sono anche per il futuro della Nazionale. Con Spalletti si sta aprendo un ciclo importante e io voglio farmi trovare pronto”.
Il legame con Ascoli: “È casa mia. E il calcio marchigiano merita di più”
Riccardo non dimentica da dove è partito. Ascoli non è solo una città, ma il punto d’inizio di una carriera forgiata con il talento e con il cuore.
“Mi dispiace per la retrocessione. Ho visto contestazioni, tensioni, ma è una piazza che merita tanto. Quest’anno ho seguito meno per via degli impegni, ma appena posso butto un occhio. È casa mia”.
E a proposito di Marche…
“Il calcio marchigiano è sottovalutato. Sambenedettese, Ancona, Fermana e Recanatese: sono tutte realtà storiche. Servono investimenti, strutture, fiducia nei giovani. Il potenziale c’è”.
Sogni internazionali: “La Champions? Emozione pura. E che spettacolo PSG-Inter…”
Sulla finale di Champions League tra Inter e PSG?
“Sarà una partita spettacolare. Ho amici e compagni da entrambe le parti. Che vinca il migliore. Di certo, sarà un match da ricordare”.
E il Mondiale per club?
“Difficile dirlo. Competizione molto ampia, sarà bello godersela fino in fondo”.
“Un nuovo Orsolini”? Lui sorride: “Ci sono io… ma anche tanti giovani più forti”
Lui se la ride, con l’umiltà di chi è cresciuto a pane e sogni.
“Il nuovo Orsolini? Ci sono io, ma ci sono anche ragazzi ancora più talentuosi. Bisogna solo avere pazienza e fiducia nei giovani”.