Tudor saluta: la Juventus cambia rotta dopo un ciclo senza svolta, Brambilla pronto a subentrare mentre si valutano profili top come Spalletti e Mancini
La Juventus è pronta a voltare pagina, ancora una volta. Igor Tudor non sarà più l’allenatore dei bianconeri: la decisione, maturata nelle ultime ore in casa Juve, è stata ufficializzata. Un epilogo atteso, ma comunque clamoroso, che segna la fine di un’esperienza iniziata con grandi aspettative e finita senza una reale svolta tecnica.
I numeri di Tudor alla Juventus: tra alti, bassi e rimpianti
Arrivato come successore di Thiago Motta, Tudor era stato scelto dalla dirigenza per riportare ordine, compattezza e una qualificazione solida alla prossima Champions League. Obiettivo centrato solo parzialmente. I numeri parlano chiaro: 10 vittorie, 8 pareggi e 6 sconfitte tra campionato e coppe, con 39 gol fatti e 29 subiti e una media punti di 1,58.
Un bilancio che racconta di un’epoca vissuta sull’altalena: un buon impatto iniziale, poi il lento spegnersi di una squadra incapace di dare continuità ai risultati. L’identità di gioco, mai completamente definita, ha lasciato spazio a dubbi crescenti, soprattutto nella fase offensiva, dove il potenziale – sulla carta enorme – è rimasto inespresso.
Scelta interna: Massimo Brambilla traghettatore
Nel breve periodo, a causa dei molti impegni ravvicinati, la Juventus ha deciso di non rivolgersi subito al mercato degli allenatori: il nome per traghettare la squadra fino a giugno è quello di Massimo Brambilla, attuale tecnico della Juventus Next Gen. Una scelta di continuità interna che confermerebbe l’intenzione di evitare scossoni a campionato in corso, garantendo al contempo una guida tecnica già allineata ai valori della società.
Brambilla conosce a fondo l’ambiente e ha già lavorato con alcuni dei giovani oggi in prima squadra, da Yildiz a Huijsen, passando per Nicolussi Caviglia.
Gli scenari per il futuro: Mancini o Spalletti?
Per il prossimo tecnico, invece, la Juventus guarda al profilo di un allenatore italiano, con esperienza, carisma e idee chiare. Due i nomi sul tavolo: Roberto Mancini e Luciano Spalletti.
Mancini, attualmente svincolato dopo l’esperienza come ct dell’Arabia Saudita, rappresenterebbe un ritorno nel calcio di club dopo l’avventura trionfale con l’Italia a Euro 2020. Il suo contratto potrebbe essere firmato a determinate condizioni.
Spalletti, ex CT azzurro, ha dalla sua la stima incondizionata di John Elkann, ma la sua presenza sulla panchina della Nazionale non è stata esaltante, sia nell’ultimo Europeo che nelle qualificazioni Mondiali.
E poi c’è il nodo Thiago Motta: l’allenatore è ancora sotto contratto con la Juventus e potrebbe rientrare in gioco, anche se la rottura dello scorso anno non è stata priva di tensioni. Secondo noi, da escludere piste estere.
Il calendario della Juventus: tre test delicati all’orizzonte
Intanto la Juventus dovrà concentrarsi su una serie di sfide impegnative. Le prossime gare contro l’Udinese in casa, Cremonese in trasferta e lo Sporting CP in Champions League all’Allianz rappresentano banchi di prova severissimi per chiunque guiderà la squadra in panchina. Inoltre, l’8 novembre è in programma il derby con il Torino in casa.
La speranza della società è che, al di là del nome, si possa ritrovare compattezza e spirito. Perché la Juventus – ora più che mai – ha bisogno di certezze.
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