Dopo il silenzio stampa seguito a Inter-Lazio e l’ennesimo episodio controverso, il presidente nerazzurro è pronto a portare la questione arbitrale in Consiglio Federale. Sullo sfondo, lo scudetto ancora in palio e una finale di Champions da giocare.
Il pareggio contro la Lazio ha lasciato non solo l’amaro in bocca, ma anche una crescente frustrazione nei vertici dell’Inter. Come riportato da La Repubblica, il silenzio stampa seguito al match di San Siro – che avrebbe potuto rappresentare il sorpasso sul Napoli – non è stato casuale, bensì una presa di posizione forte dopo l’ennesima direzione arbitrale ritenuta penalizzante.
Giuseppe Marotta è pronto a farsi sentire, e potrebbe farlo in sede di Consiglio Federale FIGC. Il dirigente nerazzurro, secondo il quotidiano, ritiene che il secondo posto dell’Inter in classifica non sia frutto solo del campo, ma anche di una serie di decisioni arbitrali sfavorevoli maturate nel corso della stagione.
GLI EPISODI SOTTO ACCUSA
Il nervosismo dell’Inter nei confronti del mondo arbitrale affonda le sue radici in una lunga serie di episodi controversi che, secondo la società nerazzurra, avrebbero inciso significativamente sulla corsa scudetto.
A iniziare dalle due sfide contro il Napoli, entrambe terminate 1-1, con un episodio chiave per parte in grado di far discutere. All’andata, a San Siro, Olivera tocca involontariamente il pallone con il braccio, complicando il controllo a Lautaro Martinez, ma il VAR non interviene. Al ritorno, al Maradona, McTominay travolge Dumfries in volo nell’area piccola mentre l’olandese sta colpendo di testa: anche in quel caso nessun rigore assegnato, nonostante l’evidenza dell’intervento.
Proteste anche per i due incroci con il Bologna. All’andata a San Siro, sul 2-1 per l’Inter, Thuram cade in area dopo un contatto con Skorupski: episodio dubbio che non viene rivisto al VAR. Al ritorno, al Dall’Ara, l’azione del gol decisivo di Orsolini parte da una rimessa laterale battuta circa 13 metri più avanti rispetto al punto corretto: irregolarità palese ma non correggibile dal VAR.
Nel derby di ritorno contro il Milan è Pavlovic a commettere fallo in area su Thuram, ma l’arbitro lascia correre. E nella sconfitta interna contro la Roma, una vistosa trattenuta in area di Ndicka su Bisseck nei minuti finali viene completamente ignorata da arbitro e VAR.
Non è tutto. I nerazzurri hanno recriminato anche contro la Lazio per il rigore assegnato ai biancocelesti (tocco di mano di Bisseck) e per un fallo subito dallo stesso difensore in area avversaria da Rovella, mai sanzionato.
VENERDÌ A COMO, POI MONACO: L’INTER NON MOLLA
L’Inter è attesa ora dall’ultima giornata di Serie A, venerdì sera in casa del Como: i nerazzurri devono vincere e sperare in un passo falso del Napoli contro il Cagliari per provare a conquistare uno scudetto che sembrava sfumato. Una possibilità remota, ma storicamente non impossibile nel calcio italiano.
E poi ci sarà la finale di Champions League il 31 maggio contro il PSG, a Monaco di Baviera. Due partite che potrebbero riscrivere la narrazione di una stagione comunque da protagonista, ma segnata – secondo la dirigenza – anche da torti che non possono più essere ignorati.
MAROTTA IN FIGC PER DIFENDERE IL PESO DELL’INTER
La mossa di Marotta non mira solo a sottolineare le lamentele per i singoli episodi, ma a ribadire il peso istituzionale dell’Inter nei palazzi del calcio. Al prossimo Consiglio Federale, la società nerazzurra si presenterà con un dossier preciso, decisa a far sentire la propria voce: non solo per il passato, ma per il futuro equilibrio del sistema.