Buongiorno
Fonte: profilo Instagram Alessandro Buongiorno

Perché Buongiorno si infortuna così spesso? I numeri preoccupano Conte

Il difensore ex Torino è fermo di nuovo ai box per una lesione all’adduttore: è già il sesto stop da quando è arrivato al Napoli. Ecco tutti gli infortuni e i dati sulle presenze.

Alessandro Buongiorno doveva rappresentare il nuovo baluardo difensivo per il Napoli versione Antonio Conte. Un investimento da 40 milioni di euro, simbolo della rifondazione azzurra post Kim-Min Jae e del desiderio di tornare a primeggiare in Italia e in Europa. Eppure, a distanza di poco più di un anno dal suo arrivo, il bilancio è inevitabilmente offuscato da una lunga e continua sequenza di problemi fisici.

Anche in questo avvio di stagione, Buongiorno è costretto a fermarsi. Il report medico ufficiale del Napoli ha evidenziato una lesione di basso grado del muscolo adduttore lungo della coscia sinistra, diagnosticata al Pineta Grande Hospital. Il difensore ha già cominciato il percorso riabilitativo, ma si tratta del sesto infortunio da quando veste la maglia partenopea, il secondo solo in questo mese di settembre.

I NUMERI CHE FANNO RIFLETTERE

Nel dettaglio, Buongiorno ha giocato 27 partite su 46 disponibili, pari al 58,7%. Vuol dire che, in 19 occasioni su 46, Conte non ha potuto contare su di lui: il 41,3% delle gare saltate da uno dei presunti titolarissimi della difesa.

L’impatto in campo, quando presente, è stato quasi sempre all’altezza: solidità, leadership silenziosa, letture pulite. Ma il punto è proprio questo: quanto è affidabile fisicamente Buongiorno? E quanto può diventarlo davvero per guidare la retroguardia azzurra in un’annata con tre competizioni da affrontare?

LUNGO STORICO DI INFORTUNI

Da quando ha messo piede a Castel Volturno, Alessandro Buongiorno non ha mai potuto vivere una vera continuità. La sua esperienza al Napoli, almeno finora, sembra scandita più dai referti medici che dai minuti giocati. Tutto è iniziato nell’agosto del 2024, con una distorsione alla caviglia che lo ha tenuto fermo per alcuni giorni, appena il tempo di ambientarsi. Ma il vero calvario è cominciato nel cuore dell’inverno, a dicembre, quando una frattura vertebrale lombare lo ha costretto a uno stop lungo e doloroso, quasi un mese e mezzo lontano dal campo.

Poi, in primavera, un nuovo campanello d’allarme: prima un infortunio muscolare agli adduttori, poi una ricaduta nello stesso punto, che ha lasciato il Napoli privo di uno dei suoi difensori chiave proprio nella fase cruciale della stagione. E come se non bastasse, in estate, il centrale è dovuto passare per la sala operatoria: un’operazione pianificata, sì, ma che ha comunque compromesso la sua preparazione estiva.

Ora, a settembre 2025, l’ennesimo problema: ancora una lesione all’adduttore, sempre alla coscia sinistra. Uno spettro che ritorna e che pone più di un interrogativo sulla sua tenuta fisica. Sei infortuni in poco più di un anno, un conto salato per chi dovrebbe guidare la difesa di Conte.

CONTE PREOCCUPATO: IL NAPOLI DEVE TORNARE SUL MERCATO A GENNAIO?

Il vero interrogativo adesso è tecnico e strategico: Conte può puntare su Buongiorno come titolare fisso? E, nel caso di stop prolungati, sarà necessario intervenire sul mercato di gennaio per rafforzare la difesa?

La sensazione è che il tecnico salentino valuterà tutto passo dopo passo, ma intanto l’allarme è già suonato. Buongiorno ha qualità da leader, ma un fisico che – per ora – lo sta tradendo troppo spesso.

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