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Serie A, cambia tutto dopo un anno: Roma e Como volano, tracollo Fiorentina. Napoli ancora primo, Milan e Bologna in crescita

Dopo dieci giornate il Napoli resta in vetta, ma Milan, Inter e Roma accorciano. Crolla la Fiorentina, vola il Como e risorge la Roma. Tra le neopromosse brilla la Cremonese, mentre Sassuolo e Pisa devono ancora adattarsi alla Serie A.

Dopo dieci giornate, la Serie A 2025/26 regala un quadro molto diverso rispetto a dodici mesi fa. Il Napoli resta in vetta come un anno fa, ma con tre punti in meno, mentre alle sue spalle la concorrenza si è fatta agguerrita: Inter, Milan e Roma inseguono a un solo punto di distanza, tutte appaiate a quota 21. Alle spalle delle big, emergono le sorprese Bologna e Como, mentre la Fiorentina vive un crollo senza precedenti, passando dalle zone nobili al fondo della classifica.

IL MILAN AGGANCIA INTER E ROMA, IL NAPOLI RESTA PRIMO

Il pareggio a reti bianche tra Napoli e Como lascia inalterati gli equilibri in cima, ma avvicina le rivali. Il Milan, grazie al successo di San Siro, aggancia Roma e Inter a 21 punti, portandosi a una sola lunghezza dalla vetta. L’equilibrio regna sovrano: le prime quattro squadre sono racchiuse in appena un punto e hanno difese tra le migliori del campionato. Il Napoli ha segnato 16 gol e ne ha subiti 8, il Milan ne ha concessi appena 7, mentre la Roma conferma solidità con solo 5 reti al passivo.

Dietro, Bologna e Juventus viaggiano appaiate a 18 punti. I rossoblù di Vincenzo Italiano, trascinati da un gioco brillante e da un attacco prolifico (16 gol fatti), continuano a stupire e si confermano tra le realtà più solide del torneo. Stesso bottino per la prima Juve di Luciano Spalletti, vincente a Cremona e in linea con il percorso di un anno fa: tre vittorie e tre pareggi, 14 gol segnati e 10 subiti.

Como
Fonte: profilo X Como

ROMA E COMO, LE PIÙ MIGLIORATE DELL’ANNO

Guardando al confronto con la stagione 2024/25, il salto più netto è quello della Roma di Gian Piero Gasperini, che ha raccolto 8 punti in più (21 contro 13) e guadagnato 7 posizioni in classifica, dall’undicesimo al quarto posto. Un segnale di continuità, solidità e mentalità vincente. Stesso identico balzo per il Como di Cesc Fabregas, rivelazione del campionato: +8 punti (17 contro 9) e un salto in avanti di otto posizioni, dalla quindicesima alla settima piazza. Due exploit che raccontano la nuova geografia del torneo, sempre più aperta e imprevedibile.

IL MILAN CRESCE, BOLOGNA E LECCE IN RIPRESA

Il Milan di Massimiliano Allegri è l’altra grande protagonista di questo inizio di stagione. I rossoneri hanno guadagnato 7 punti in più rispetto a un anno fa, salendo dal nono al terzo posto, frutto di un rendimento più maturo e di una difesa tra le meno battute della Serie A. Positivi anche i dati del Bologna, che registra un +3 punti e risale di tre posizioni (da ottavo a quinto), e del Lecce, che con un punto in più (9 contro 8) guadagna addirittura quattro posizioni.

LA STABILITÀ DELLE BIG

Pochi scossoni invece per Inter, Juventus e Cagliari, tutte perfettamente in linea con la stagione passata. I nerazzurri con Cristian Chivu in panchina confermano i 21 punti e la seconda posizione di quando li allenava Simone Inzaghi, la Juve resta sesta con 18 punti, e anche il Cagliari mantiene i suoi 9 punti, pur salendo dal 16° al 14° posto.

Leggero calo per Udinese e Torino, che perdono un solo punto rispetto a un anno fa e scivolano leggermente in graduatoria, mentre il Parma segna un –2 e fatica a ingranare.

IL CROLLO DI FIORENTINA E ATALANTA

Le note dolenti arrivano da Fiorentina e Atalanta. I viola sono protagonisti di un vero e proprio tracollo storico: 15 punti in meno rispetto a un anno fa (4 contro 19) e 16 posizioni perse, passando dal quarto al ventesimo posto. Numeri che fotografano una crisi profonda. Anche la Dea di Ivan Juric non sorride: –6 punti e un calo di otto posizioni, dall’Europa alla metà della classifica (oggi undicesima).

Male anche Lazio e Verona, entrambe a –4 punti rispetto al 2024/25, con i biancocelesti scesi all’ottavo posto e gli scaligeri ora penultimi.

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LE NEOPROMOSSE: SASSUOLO, PISA E CREMONESE TRA ALTI E BASSI

Le tre neopromosse stanno vivendo un impatto differente con la Serie A, mostrando fin qui percorsi opposti ma accomunati dalla voglia di restare nella massima categoria. La Cremonese di Davide Nicola è quella che finora ha convinto di più: con 14 punti in 10 giornate, la squadra lombarda si mantiene a metà classifica grazie a una solida organizzazione difensiva e a un rendimento interno costante, nonostante la sconfitta interna con la Juventus.

Più altalenante il cammino del Sassuolo di Fabio Grosso, fermo a 13 punti ma autore di buone prestazioni contro squadre di rango. L’amara sconfitta casalinga contro il Genoa ha però riacceso i dubbi sulla tenuta mentale del gruppo, incapace di gestire i momenti chiave delle partite.

Chi invece fatica maggiormente è il Pisa di Alberto Gilardino, ancora impantanato in zona retrocessione con soli 6 punti e una difesa troppo fragile per competere a certi livelli. Gli 7 gol segnati non bastano a compensare le 14 reti subite: per salvarsi servirà un cambio di passo immediato, soprattutto lontano dall’Arena Garibaldi, dove i toscani non hanno ancora trovato la vittoria.

IL GENOA TORNA A VINCERE

Nel frattempo, il Genoa centra la prima vittoria stagionale in casa del Sassuolo grazie a un gol di Ostigard nel recupero. Un successo che permette ai rossoblù di agganciare Pisa a 6 punti e lasciare la Fiorentina ultima da sola. Il pareggio del Napoli con il Como tiene invece la classifica cortissima in testa, mentre la Lazio, vittoriosa contro il Cagliari, continua la propria risalita fino all’ottavo posto.

UN CAMPIONATO EQUILIBRATO COME NON MAI

Il confronto con la scorsa stagione mostra una Serie A più viva e combattuta. Il Napoli resta la squadra da battere, ma alle sue spalle Milan, Roma e Inter hanno alzato l’asticella. Le sorprese Como e Bologna infiammano la zona Europa, mentre in fondo la crisi di Fiorentina e Atalanta apre scenari inimmaginabili solo un anno fa. Dopo dieci giornate, il messaggio è chiaro: nessuna certezza è eterna e ogni punto può riscrivere la stagione.

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