Dopo sei giornate il confronto con la scorsa stagione racconta un campionato che cambia volto: Roma in grande crescita, Atalanta e Bologna risalgono, mentre Torino e Lazio crollano. Napoli ancora in vetta, Juve identica a se stessa.
A distanza di dodici mesi, la Serie A racconta un campionato cambiato ma non stravolto. Dopo sei giornate, il quadro generale evidenzia chi ha saputo crescere rispetto all’anno scorso e chi, invece, è rimasto indietro. Il dato più sorprendente riguarda la Roma, che è la squadra con il miglior miglioramento di rendimento: +6 punti e ben 7 posizioni guadagnate in classifica rispetto alla stagione 2024/25.
LA ROMA RINASCE, MA NON È SOLA
Il gruppo giallorosso ha scalato la graduatoria passando dal nono al secondo posto, grazie a un avvio di stagione solido e convincente. Subito dietro troviamo tre squadre che hanno intrapreso un percorso positivo: Atalanta, Bologna e Cagliari, tutte con un saldo di +3 punti rispetto allo scorso anno. I bergamaschi di Ivan Juric sono passati dal dodicesimo al sesto posto, riscoprendo una costanza che era mancata, mentre Vincenzo Italiano ha riportato entusiasmo al Bologna, ora settimo con tre punti in più e sei posizioni guadagnate. Bene anche il Cagliari, che si ritrova undicesimo con 8 punti e una crescita di cinque piazze rispetto alla passata stagione.
LE CONFERME: NAPOLI ANCORA PRIMO, MILAN STABILE
Tra le conferme spiccano Napoli e Milan, che mantengono le stesse posizioni di un anno fa. I partenopei, primi in classifica, hanno addirittura migliorato il proprio bottino di due punti (15 contro 13), confermando la solidità di un gruppo che sa vincere con continuità. Anche i rossoneri restano terzi, ma con 13 punti invece di 11, un piccolo passo avanti che dimostra equilibrio e maturità. Stesso discorso per l’Inter, che si conferma quarta come nel 2024/25, ma con un punto in più (12 totali). La Juventus, invece, è la squadra più “identica” a se stessa: tre vittorie e tre pareggi oggi come un anno fa, con 12 punti all’attivo ma tre posizioni perse in graduatoria (da seconda a quinta).
LE SORPRESE POSITIVE E LE “INTRUSE”
Il Como si è ritagliato uno spazio interessante in zona alta: +1 punto e +2 posizioni (ottavo), mentre Lecce e Parma mantengono lo stesso bottino dell’anno scorso ma migliorano in classifica grazie al passo falso di altre squadre. I salentini, in particolare, passano dal 18° al 15° posto, segno di una crescita strutturale che potrebbe pesare nella corsa salvezza.
L’ALTRA FACCIA DELLA CLASSIFICA
Sul fronte opposto, i numeri diventano impietosi. Nessuno ha fatto peggio del Torino, che registra un saldo di –6 punti rispetto all’anno scorso e precipita dall’Europa alla zona salvezza, passando dal quinto al sedicesimo posto: un crollo di 11 posizioni. Male anche la Fiorentina, penultima con soli 3 punti (–4 rispetto al 2024/25), che scivola dall’undicesima alla diciassettesima posizione. Non va meglio alla Lazio, che dopo sei giornate ha perso 3 punti e sei posizioni (dal 7° al 13° posto), né al Verona, anch’esso a –3 e ora terzultimo. Il Genoa si ritrova penultimo con due punti, perdendone tre rispetto a un anno fa, mentre l’Udinese segna un –2 e cala all’undicesimo posto.
UN CAMPIONATO IN EVOLUZIONE
Il confronto tra le due stagioni mostra una Serie A che cambia senza rivoluzioni: le big restano solide, ma le gerarchie intermedie si muovono velocemente. Roma e Atalanta ritrovano ambizioni europee, Bologna e Cagliari confermano la crescita, mentre Torino e Fiorentina attraversano una crisi d’identità che pesa in classifica. Dopo sei giornate, il bilancio parla chiaro: in un campionato dove anche un punto può valere una stagione, il vero segreto è sapersi rinnovare senza perdere l’equilibrio.
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