Igor Tudor debutta contro il Genoa e rimette Dusan Vlahovic al centro dell’attacco: via gli alibi, ora tocca ai giocatori rispondere sul campo. La corsa Champions passa anche da qui.
È finita l’era degli alibi alla Juventus. Con l’arrivo di Igor Tudor, la squadra bianconera non può più nascondersi dietro la figura, discussa e divisiva, di Thiago Motta. Oggi alle ore 18 all’Allianz Stadium contro il Genoa andrà in scena l’esordio del nuovo tecnico, ma sarà soprattutto una partita chiave per il gruppo squadra, chiamato a una reazione concreta. Basta parole, servono prestazioni. E il primo segnale di rottura rispetto alla vecchia gestione è già arrivato: Dusan Vlahovic torna titolare.
VLAHOVIC, TEMPO DI RIVINCITE: TUDOR GLI RESTITUISCE CENTRALITÀ
Messo sempre più ai margini da Motta, il centravanti serbo è pronto a riprendersi la scena. Secondo La Gazzetta dello Sport, Tudor non solo lo rilancerà dal 1’ contro il Genoa, ma ha anche dato un messaggio forte: “Riprenditi il tuo posto”. Pagato 80 milioni nel 2022, Vlahovic ha segnato finora 55 gol in 135 presenze: numeri non clamorosi, ma nemmeno da buttare. Quel che è certo è che con Tudor potrebbe tornare ad essere il punto di riferimento offensivo, come ai tempi di Allegri.
Il nuovo allenatore sembra aver dato una prima scossa motivazionale: con lui Yildiz e Vlahovic saranno protagonisti e non più semplici comparse. La Juve è quinta in classifica, ma distante solo un punto dal Bologna, e la qualificazione in Champions League è ancora alla portata.
UNA PROVA PER TUTTI: LA JUVE NON PUÒ PIÙ SBAGLIARE
Non sarà solo il debutto di Tudor. Quella contro il Genoa sarà anche una verifica per i giocatori, molti dei quali sono costati una fortuna ma hanno reso ben al di sotto delle aspettative. Koopmeiners, Gonzalez, Kolo Muani: la lista è lunga. Ora serve un cambio di passo, anche perché il pubblico bianconero non ha più pazienza e la zona Champions rappresenta l’unico traguardo minimo per salvare la stagione.
L’avversario è ostico ma abbordabile: il Genoa di Patrick Vieira ha già un buon margine sulla zona retrocessione e fuori casa ha sofferto. Ma guai a sottovalutarlo: la solidità è il marchio di fabbrica dell’ex centrocampista francese.
LA RINASCITA PASSA DA VLAHOVIC
Con Motta il rapporto si era logorato, ma Vlahovic ha sempre mostrato professionalità e spirito di sacrificio. Adesso, rimesso al centro del progetto, è chiamato a “spaccare”, come scrive La Gazzetta dello Sport. Se la Juve vuole tornare grande, ha bisogno del suo bomber. E Vlahovic ha bisogno della Juve per ritrovare se stesso.