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La Spal è fuori dalla Serie C: crisi, mancati pagamenti e fine di un’era

Nonostante 50 milioni investiti in quattro anni, la Spal non si iscriverà alla Serie C 2025/26. Il club ferrarese valuta ora la ripartenza dai dilettanti.

Ferrara si sveglia con un nodo alla gola. La Spal, una delle squadre storiche del calcio italiano, non parteciperà al campionato di Serie C 2025/26, sancendo di fatto l’uscita dai ranghi del calcio professionistico. Una decisione dolorosa, quanto inevitabile, che è maturata a seguito dell’incapacità del club di garantire i requisiti economici minimi richiesti dalla Lega Pro.

I MOTIVI: TROPPI DEBITI, POCHI RICAVI E UNA FIDEIUSSIONE MANCATA

Il nodo cruciale riguarda la fideiussione da 700mila euro e il pagamento degli stipendi di marzo e aprile: soldi mai arrivati, nonostante le rassicurazioni da parte dei soci americani, tra cui il presidente Joe Tacopina. Anche un nuovo potenziale finanziatore, proveniente dagli Stati Uniti, si è sfilato all’ultimo momento, facendo crollare ogni possibilità di salvezza finanziaria.

IL COMUNICATO DEL CLUB: “NON SIAMO FALLITI, MA È LA FINE DI UN CICLO”

In una nota ufficiale, la società ha spiegato come, in quattro anni, siano stati investiti oltre 50 milioni di euro, di cui 12 solo nell’ultima stagione, senza però riuscire a ottenere risultati sportivi all’altezza. “Abbiamo provato ogni strada possibile – si legge – ma il contesto non lo ha reso possibile. Il club non è fallito, ma non disputeremo la Serie C”.

LA SITUAZIONE: VERSO L’ECCELLENZA, MA SERVONO ALTRI 100MILA EURO

Secondo i criteri federali, se una domanda viene presentata ma bocciata – come accaduto per la Spal – si apre la procedura di ripescaggio, che permetterà all’Inter Under 23 di entrare ufficialmente tra i professionisti. La Spal, invece, potrà ripartire al massimo dall’Eccellenza, a patto di versare 100mila euro e ricostruire da zero un progetto sportivo e societario senza dirigenti coinvolti negli ultimi cinque anni.

IL TRACOLLO DI UN MODELLO

Lo spettro della scomparsa sportiva è reale. Il settore giovanile sarà smantellato, così come il calcio femminile, due fiori all’occhiello del vivaio estense. Ferrara perde la sua squadra, non per colpa del campo – dove la salvezza era arrivata – ma per colpa di una gestione societaria che non ha saputo tenere il passo con le ambizioni e gli investimenti.

E ORA? OCCHI SUL BRESCIA, MENTRE L’INTER U23 ENTRA IN C

Con la Spal fuori, si libera un posto che sarà occupato dall’Inter U23, prima squadra nella lista dei ripescaggi. Ma l’attenzione ora si sposta sul Brescia, anch’esso in gravi difficoltà economiche e con tempo fino al 24 giugno per evitare la stessa fine. Un’altra bocciatura aprirebbe le porte al Ravenna o, più difficilmente, al Milan Futuro, quarto nella graduatoria.

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