Un derby che pesa doppio: l’Union Brescia cerca il riscatto dopo tre pareggi consecutivi, mentre il Lumezzane arriva al Rigamonti forte di una lunga striscia positiva e di numeri che raccontano una sfida più equilibrata che mai.
L’Union Brescia vede il Vicenza scappare via, dodici lunghissimi punti oltre l’orizzonte. Le Rondinelle di Aimo Diana sono seconde, è vero, ma in coabitazione con il Lecco e appesantite da una serie di tre pareggi che hanno frenato una rincorsa già complessa. La vittoria manca da un mese intero, da quel 2-1 con la Triestina. Ed è proprio per questo che il derby con il Lumezzane, in programma domenica alle 14:30 per la 17ª giornata del Girone A di Serie C, pesa.
La settimana dei biancazzurri ha raccontato due facce diverse della stessa squadra: brillante, coraggiosa e cinica nel 3-1 di Coppa Italia sul campo della Sambenedettese; solida ma incompleta nel pareggio per 1-1 del Tombolato contro il Cittadella. Due risultati importanti, sì, ma incapaci di cancellare l’immagine di un Vicenza insaziabile che continua a macinare punti senza concedere spiragli. Serve una scossa, serve una vittoria, serve quella partita perfetta che riaccenda le prospettive di una rosa costruita con logica e qualità, guidata da uomini chiave come Sørensen, baluardo con passato in Serie A, e Di Molfetta, estro e fantasia per accendere una squadra che deve tornare a dominare.
Dall’altra parte arriva un Lumezzane che vive una stagione diversa ma non per questo meno significativa. Niente corse alla promozione, nessun assillo. Soltanto l’obiettivo di mantenere una posizione stabile in un campionato che conosce profondamente: tre decenni di professionismo e due salvezze consecutive raccontano già una storia di equilibrio e resilienza. Anche oggi i rossoblù navigano in acque apparentemente sicure, sospesi tra il sogno di entrare nella top ten e la necessità di guardarsi le spalle a due punti dalla zona playout. Un limbo, certo, ma in cui il Lumezzane ha imparato a stare con calma e intelligenza.
E poi ci sono i numeri, che spiegano bene il momento rossoblù: sette risultati utili consecutivi, con l’ultima sconfitta che risale addirittura al 13 ottobre. In avanti brilla la giovane stella di Luigi Caccavo, classe 2004 scuola Torino, quattro reti e un impatto crescente su una squadra che sa difendersi e ripartire con saggezza. Il derby, insomma, arriva nel momento migliore per gli uomini di Emanuele Troise.
Una rivalità mai banale, quella tra biancazzurri e rossoblù, che negli anni ha scritto pagine alternate. Le statistiche raccontano di un Union Brescia trasformato: dopo un avvio difficoltoso nelle prime quattro sfide contro il Lumezzane in Serie C – senza vittorie né gol – i biancazzurri hanno cambiato marcia e nelle otto successive non hanno più perso, collezionando cinque successi e tre pareggi, con quindici reti realizzate. Anche al Rigamonti la storia parla chiaro: cinque risultati utili su sei, con le ultime due gare terminate in parità. L’unico acuto esterno del Lumezzane risale a un lontano 15 settembre 2013, un impietoso 3-0 che oggi sembra archeologia del pallone.
Il derby di domenica, però, non tiene conto soltanto delle statistiche. Tiene conto del momento. Tiene conto del bisogno dell’Union Brescia di tornare a vincere per non vedere il Vicenza sparire oltre l’orizzonte. Tiene conto dell’orgoglio crescente di un Lumezzane che non perde da sette turni e che inseguirà la sua striscia più lunga dal 2011. Tiene conto soprattutto dell’atmosfera: perché Brescia–Lumezzane non è una partita come le altre. È una storia di confini condivisi, di campanile, di identità. È un derby.
E nei derby non c’è mai nulla di scontato. Solo tensione, rumore, coraggio. E l’attesa di una scintilla capace di cambiare tutto.
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