Serie A – Il Napoli torna prepotentemente in vetta, Milan evanescente, Inter in difficoltà ma non in crisi, Juventus quadrata e letale

Una Serie A così imprevedibile mancava sulla scena italiana da anni ormai e, mai come quest’anno, la quota scudetto potrebbe abbassarsi sensibilmente.

SERIE ALa 27′ giornata del campionato di Serie A sta per andare in archivio, all’appello manca solo la gara tra Atalanta-Sampdoria, e le gerarchie in classifica sono cambiate nuovamente. Il Napoli ha ritrovato il successo con una prova di carattere, Milan e Inter continuano ad essere evanescenti e poco brillanti, la Juventus sta tornando la squadra cinica e compatta di un tempo.

Il Napoli di Luciano Spalletti

Gli azzurri, grazie alla vittoria allo scadere contro la Lazio per 1-2, hanno riacciuffato la vetta del campionato e, a 11 giornate dalla fine, si candidano più seriamente che mai alla vittoria del titolo. La squadra, potenzialmente la stessa dei passati anni, se riuscirà a soccombere alle solite amnesie psicologiche e caratteriali che le hanno sempre impedito di arrivare prima di tutte le altre, quest’anno può davvero spuntarla. Koulibaly regge e protegge l’intero reparto. Con 19 go subiti sono l’attuale miglior difesa del campionato. Il centrocampo, dopo l’opaca prestazione contro il Barcellona, è tornato lucido e qualitativamente dominante. Osimhen, per quanto ancora poco diligente sotto alcuni aspetti tattici, grazie alla condizione atletica ritrovata, a colpi di potenza fisica e velocità è il trascinatore dei suoi. Napoli 1′ a 57 punti.

Il Milan di Stefano Pioli

I rossoneri continuano ad essere al centro di questioni arbitrali al limite del paradossale. L’errore sul gol dell’Udinese è impossibile da rilevare ad occhio nudo, ma impossibile non rilevare a Var. La forte presa di posizione di Maldini nei confronti della classe arbitrale è emblematica. Il Milan gioca, detiene il possesso, prova a dettare i ritmi, ma pare aver perso smalto e lucidità di sviluppo. L’oltre 60% di possesso palla ci parlano di una squadra che si impone a livello di personalità; alla conta, però, è l’Udinese che avrebbe vinto viste le maggiori occasioni create e un numero più alto di tiri. La coperta è corta. Alcuni innesti programmati per agosto, sarebbero serviti ad oggi. La difesa continua a non trovar pace. Ibrahimovic continua ad entrare e ad uscire dall’infermeria. Milan 2′ a 57 punti.

L’Inter di Simone Inzaghi

I nerazzurri sono incappati nel consueto “periodo no”. La vittoria in campionato manca da 4 giornate, l’ultima risale al 2-1 contro il Venezia in rimonta. Il vantaggio accumulato sulle inseguitrici si è ormai disintegrato e adesso tocca rincorrere. I nerazzurri potenzialmente potrebbero riprendersi la vetta, vista la gara da recuperare contro il Bologna. Le partite, però bisogna vincerle. La squadra ha sicuramente avuto un calo fisico. Il solito strapotere imposto agli avversari è stato sostituito da un approccio più pragmatico, che non rientra però nelle corde di questi uomini. Parlare di crisi è però azzardato, vista la classifica e analizzati i numeri. Numeri necessari da analizzare per scacciare il luogo comune di “crisi” sono quelli relativi alle ultime due gare. Contro il Sassuolo l’Inter ha mantenuto il possesso palla per il 58% della gara, completando 492 passaggi; ha effettuato 134 attacchi contro i 72 degli avversari, creando 83 occasione pericolose contro le 21 avversarie; ha calciato 29 volte verso la porta. Contro il Genoa: 72% di possesso palla con 500 passaggi completati; 108 attacchi verso la porta avversaria di cui 54 pericolosi; 21 tiri verso la porta ma solo 4 in porta. Nonostante tutto continua ad essere la 2′ miglior difesa e il 1′ miglior attacco della Serie A. Questa non è una squadra in crisi. E’ una squadra i cui attaccanti sono incappati in un momento no. 3′ a 55 punti.

La Juventus di Massimiliano Allegri

Il discorso maggiormente lineare e coerente di questo pazzo campionato di Serie A, almeno nelle ultime uscite, è quello che sta facendo la Juventus. Dopo qualche sbandatura iniziale, Allegri ha ritrovato una parvenza di equilibrio e di stabilità e, con l’approdo di Vlahovic, ha iniziato a veder concretizzate le risicate occasione da rete create nell’arco dei 90 minuti. Ad Empoli la squadra è scesa in campo con la necessità di non sbagliare e non ha sbagliato. Nonostante i due gol fossero evitabili, giunti entrambi su leggerezza del pacchetto difensivo, la squadra ha dimostrato quadratura, cinismo e spietatezza. Che Allegri non sia un esteta è cosa ormai risaputa. Vedere però il blocco bianconero, potenzialmente ancora in lotta per lo scudetto, giocare contro la 13′ in classifica e difendere a 20 metri scarsa dalla propria area di rigore fa strano. Determinate gare sono da gestire, ma con la palla tra i piedi e con personalità. Discorso scudetto ancora aperto, ma ipotizzare che la Juventus da qui alla fine le vinca tutte e che le tre davanti continuino a sbandare è impensabile. La quota scudetto in Serie A probabilmente si abbasserà, ma non così tanto da consentire una risalita bianconera. 4′ posto a 50 punti.

La classifica di Serie A

1′ Napoli a 57 punti con 27 partite

2′ Milan a 57 punti con 27 partite

3′ Inter a 55 punti con 26 partite

4′ Juventus a 50 punti con 27 partite

A proposito di Demetrio Oriolo

Durante il percorso di formazione classica ho sviluppato l'interesse per il giornalismo. Mi sono immerso nel mondo dell'informazione nel 2016, prendendo parte ad alcuni progetti in via di sviluppo, salvo poi continuare questo percorso di formazione e di crescita lavorando per prestigiosi progetti quali "Il Calcio Calabrese", "Calciomercato Report", "La Politica del Popolo" e "Calciatori Ignoranti". Sono uno dei fondatori del blog "Carpe Ideam". Nel corso degli anni ho collaborato con le testate "La Notizia Sportiva", "Pianeta Serie B" e "Calabria Live" e con il blog "Pianeta Champions" nel ruolo di editorialista. Vanto diverse pubblicazioni con "Il Quotidiano del Sud".

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