Da modello a incubo, viaggio nel tracollo dell’Ajax: club allo sbando, progetto naufragato e ambiente in rivolta
L’Ajax che solo pochi anni fa brillava in Europa è ormai un lontano ricordo. Ad Amsterdam qualcosa si è rotto in modo irreparabile: i Lancieri sono precipitati in una crisi senza fine che coinvolge ogni livello della società.
In campionato la situazione è drammatica: terzultimo posto e distacchi abissali dalle rivali storiche PSV, AZ Alkmaar e Feyenoord, che nelle ultime gare hanno letteralmente passeggiato sugli uomini in biancorosso. Un tracollo tecnico figlio di evidenti limiti gestionali, tra progetti abortiti e campagne acquisti fallimentari. E a pagarne le conseguenze è anche il rapporto con la tifoseria, con recenti episodi di contestazione violenta. Insomma, l’Ajax che incantava in Europa è un ricordo sbiadito. Al suo posto una realtà allo sbando, in preda ad una crisi complessiva che non sembra avere via d’uscita.
Il pessimo rendimento dell’Ajax in Eredivisie è ben lontano dalla storia e dal blasone dei Lancieri. Appena 5 punti in 6 giornate, con una sola vittoria risalente ad agosto contro l’Heracles. Poi il tracollo, certificato dalle ultime tre sconfitte consecutive. Il punto più basso è stato toccato nel match con l’acerrima rivale Feyenoord. Una debacle totale, culminata con il surreale 0-4 a porte chiuse dopo la sospensione per i fumogeni dei tifosi infuriati. Un k.o. che è la fotografia impietosa del caos che regna ad Amsterdam. Con questo ruolino da incubo, oggi l’Ajax sarebbe incredibilmente costretto ai playout per non retrocedere. Uno scenario impensabile per il blasone dei lancieri.
In realtà i segnali del declino erano già evidenti nella scorsa stagione, con l’Ajax aveva già mostrato evidenti difficoltà, lontano dai fasti del recente passato. La sconfitta nello scontro diretto con il Feyenoord del 19 marzo 2023 ha certificato la fine dell’egemonia dei Lancieri, costretti ad abdicare in favore dei rivali. Ma a pesare come un macigno è stato il terzo posto finale, che ha estromesso l’Ajax dalla Champions League dopo 14 anni di presenza fissa. Un duro colpo che il club non è riuscito ad assorbire, ritrovandosi in un vortice negativo da cui non riesce più a risalire. Anzi, la situazione sta precipitando sempre di più, come testimoniano il pessimo avvio di stagione e i recenti tonfi contro le rivali. Una crisi evidentemente sottovalutata e mai risolta, che oggi presenta un conto salatissimo.
L’avvio shock dell’Ajax in Eredivisie rappresenta un unicum nella storia recente dei lancieri. Bisogna risalire al 1965 per trovare un avvio peggiore: allora ci volle l’ultima giornata per evitare una clamorosa retrocessione. Oggi il club attraversa una crisi complessiva, senza leader in campo né linee guida societarie. Manca un adeguato ricambio generazionale dopo l’addio dei protagonisti delle recenti cavalcate europee. Da De Ligt a Van de Beek, passando per Onana e Tadic: tutti insostituibili. I tentativi di scommettere sui giovani, da Lucca a tanti altri, si sono rivelati fallimentari. Il club di Amsterdam non è più quella formidabile fucina capace di sfornare talenti e rivenderli a peso d’oro. Ora naviga a vista, senza progettualità, trascinata in un vortice negativo.
Nonostante le cessioni milionarie di Kudus, Álvarez e Timber, all’Ajax i soldi non mancherebbero. Ciò che è venuto meno è il “modello Ajax”: la filosofia di Cruijff basata su scouting e valorizzazione dei giovani. Lo conferma anche il tracollo della Jong Ajax in seconda divisione. Il tentativo estivo di rinnovare la dirigenza non ha portato frutti e l’operato del DS Mislintat e del capo osservatori De Lang ha deluso le aspettative del presidente Boekhorst. Tutti i nuovi innesti non hanno fermato il declino. Anzi, la situazione societaria è precipitata dopo la disfatta col Feyenoord, con l’allontanamento di Mislintat, finito nella bufera per il trasferimento di Borna Sosa dallo Stoccarda. Segno di una spaccatura interna evidente. Insomma, al netto delle smentite, lo scenario dirigenziale e tecnico dell’Ajax è drammatico. Manca una guida solida e lungimirante e senza un progetto chiaro, anche i milioni incassati sul mercato rischiano di non bastare per risollevare le sorti dei Lancieri.
L’ambiente che circonda l’Ajax è una polveriera. La sfida contro il Feyenoord ha fatto da miccia, con i tifosi protagonisti di gravi episodi di violenza che hanno portato alla sospensione del match. Da allora la tensione è alle stelle, in linea con i risultati sempre più negativi. La tifoseria chiede l’esonero di Steijn, tecnico in evidente confusione, ma senza una decisa inversione di rotta, anche un eventuale cambio in panchina rischia di non bastare a placare la rabbia.
Serve una svolta radicale, in campo e soprattutto a livello societario. Altrimenti il rischio di una deflagrazione irreparabile è concreto. Il mondo Ajax ha disperato bisogno di ritrovare visione e compattezza, prima che l’emorragia diventi irreversibile.