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Champions League 2025/26 al via: dal KuPS alla Virtus, il calcio che sogna

Parte oggi da Kuopio, in Finlandia, l’edizione 2025/26 della Champions League. In campo 28 campioni nazionali minori, tra sogni di gloria e stadi di provincia. Dalla Virtus di San Marino ai The New Saints, passando per Noah, la squadra armena ispirata a Noè. Tutto ciò che c’è da sapere sulla fase più nascosta (ma più autentica) della coppa più importante d’Europa.

Difficile immaginare un contrasto maggiore: da una parte, l’ultimo atto del nuovo Mondiale per club; dall’altra, a Kuopio in Finlandia, il fischio d’inizio del primo turno di qualificazione della Champions League 2025/26. Un torneo che ha appena salutato la finale PSG-Inter, giocata solo 38 giorni fa, e che riparte oggi – 8 luglio – con KuPS-Milsami Orhei tra le 14 sfide in programma.

È bene dirlo: nessuna delle squadre in campo oggi ha realisticamente chance di arrivare alla finale del 30 maggio 2026, ma questo non le ferma. Il loro obiettivo, già enorme, è raggiungere la fase “campionato”, la nuova formula che ha sostituito i vecchi gironi e partirà il 16 settembre con 36 squadre già qualificate, tra cui Inter, Juventus, Atalanta e Napoli.

Solo 7 posti sono ancora disponibili, da assegnare attraverso quattro turni (primo, secondo, terzo e playoff) a eliminazione diretta, con gare di andata e ritorno. Per chi parte ora, come il KuPS o la Virtus di San Marino, servirà un’impresa da 8 partite per arrivare alla fase principale… e 25 per raggiungere la finale.

DAL “FOLKLORE” ALLA TRADIZIONE

Questa fase iniziale è spesso sottovalutata: si gioca in stadi piccoli, senza l’inno ufficiale della Champions, senza i palloni UCL, e in certi casi con giocatori non professionisti. Eppure è la forma più pura della vecchia “Coppa dei Campioni”, quella pensata per i veri campioni nazionali di ogni paese UEFA.

Le 53 federazioni partecipanti (su 55 affiliate, escluse Russia e Liechtenstein) mettono in campo i propri campioni. Oggi, ad aprire le danze, ci sono squadre di San Marino, Kosovo, Isole Faroe, Armenia, Galles e tante altre realtà minori del calcio europeo.

Tra le più affascinanti, l’A.C. Virtus di Acquaviva. Ha vinto campionato, coppa e supercoppa a San Marino e si affaccia nuovamente ai preliminari, dove l’anno scorso incassò 11 gol dallo Steaua Bucarest, segnando però una rete memorabile. Stavolta affronta i campioni di Bosnia dello Zrinjski Mostar. «Sarà durissima» ha dichiarato il ds Matteo Guiducci, «ma inizieremo subito a studiarli».

Un’altra curiosità è rappresentata dai The New Saints, squadra gallese… ma con sede in Inghilterra! Nata dalla fusione di due club e in origine chiamata “Total Network Solutions” per motivi commerciali, ha mantenuto le iniziali TNS cambiando il nome in “The New Saints”. Affronterà lo Shkëndija macedone. Nel 2024 si era già fatta notare affrontando la Fiorentina in Conference League.

Non meno suggestiva è la storia dell’FC Noah, squadra armena fondata solo nel 2017. Il suo nome omaggia Noè, che secondo la tradizione biblica approdò con l’arca nei monti dell’Armenia. Il club ha già avuto più proprietà e ora punta a crescere con il sostegno dell’imprenditore Vardges Vardanyan, che – si dice – riceve consigli da Luís Figo. Esordirà contro il Budućnost montenegrino.

La sfida dal sapore più politico e acceso è quella tra Shelbourne (campione d’Irlanda) e Linfield (Irlanda del Nord). Due club che rappresentano molto più del calcio: identità, storia e rivalità che vanno ben oltre i 90 minuti.

LA CHAMPIONS È GIÀ COMINCIATA

Il tabellone può sembrare lontano, il trofeo un miraggio. Ma per questi club, giocare anche solo un turno di Champions League è storia. Per i romantici del pallone, è il calcio nella sua forma più pura.

Dal KuPS al Noah, dalla Virtus al TNS, la corsa verso il sogno europeo è cominciata. E non serve il pallone ufficiale per emozionarsi.

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