Si chiude la prima fase della Conference League e per la Fiorentina arriva un verdetto che lascia aperti più scenari, tra rimpianti e nuove opportunità. Il quindicesimo posto finale certifica l’accesso ai playoff da testa di serie, un traguardo tutt’altro che banale in una competizione diventata sempre più affollata e competitiva, ma che allo stesso tempo racconta di un’occasione solo parzialmente sfruttata.
La sconfitta di Losanna nell’ultima giornata non ha compromesso il cammino europeo dei viola, ma ha tolto la possibilità di inseguire il sogno degli ottavi diretti. Le prime otto classificate hanno infatti staccato il pass automatico per la fase a eliminazione diretta, mentre dalla nona alla ventiquattresima posizione si passa inevitabilmente dagli spareggi. La Fiorentina, con 9 punti e una differenza reti di +3, ha chiuso nella fascia più favorevole possibile: quella delle squadre teste di serie.
COSA SIGNIFICA ESSERE TESTA DI SERIE
Il meccanismo dei playoff è chiaro e, per una volta, amico della Viola. Le squadre classificate dal 9° al 16° posto affrontano gli spareggi da teste di serie, con il vantaggio di un sorteggio teoricamente più morbido e, soprattutto, della gara di ritorno in casa. Un dettaglio tutt’altro che marginale quando la posta in palio è l’accesso agli ottavi di finale.
Il sorteggio del 16 gennaio metterà di fronte le teste di serie ai club piazzati tra il 17° e il 24° posto, seguendo un criterio a coppie. In questo scenario, la Fiorentina affronterà una tra Jagiellonia e Omonia, con quest’ultima che riporta alla memoria viola il nome di Stevan Jovetić, ex simbolo del Franchi e ora potenziale avversario europeo.
JAGIELLONIA O OMONIA: DUE SFIDE, DUE INSIDIE
Sulla carta, la Fiorentina partirà con i favori del pronostico, ma entrambi gli avversari nascondono insidie diverse. Il Jagiellonia arriva con entusiasmo e organizzazione, mentre l’Omonia abbina esperienza continentale e un tasso emotivo altissimo, soprattutto se davvero il destino dovesse riportare Jovetić a Firenze da avversario. In ogni caso, i viola sanno che il margine d’errore si assottiglia drasticamente: qui non conta più il percorso, ma il risultato.
E DOPO? LO SPETTRO STRASBURGO O RAKOW
Superare il playoff non significherebbe però strada in discesa. Il tabellone è già disegnato e racconta di un possibile incrocio durissimo agli ottavi di finale. Le squadre qualificate direttamente – accoppiate tra loro – includono Strasburgo e Rakow, prima e seconda della classifica finale. Una delle due sarà il prossimo ostacolo della Fiorentina qualora il turno di spareggio venisse superato.
Un salto di qualità immediato, che riporterebbe la Viola a confrontarsi con una delle squadre più solide e continue della fase campionato. È il prezzo da pagare per non essere entrati tra le prime otto, ed è anche il banco di prova che misura le reali ambizioni europee della squadra.
IL QUADRO GENERALE: CHI VA AVANTI E CHI ESCE
La fase campionato ha emesso verdetti netti. Strasburgo, Rakow, AEK Atene, Sparta Praga, Rayo Vallecano, Shakhtar Donetsk, Mainz e AEK Larnaca sono già agli ottavi. Tutte le altre, dalla nona alla ventiquattresima, dovranno passare dai playoff. Fuori dai giochi, invece, una lunga lista di eliminate eccellenti e non, tra cui Dinamo Kiev, Legia Varsavia e Rapid Vienna, segno di quanto il livello medio della competizione si sia alzato.
IN ATTESA DEL SORTEGGIO
Ora il pallone passa all’urna. Il 16 gennaio chiarirà il primo vero bivio europeo della Fiorentina: Jagiellonia o Omonia, prima di un possibile incrocio di fuoco con Strasburgo o Rakow. La Viola è ancora dentro, con un percorso complicato ma non proibitivo. L’Europa, per ora, resta viva. Ma da qui in avanti, ogni errore può essere l’ultimo.
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