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Il miracolo Lens: primi in Ligue 1 con la rosa low cost e la città più piccola d’Europa

La squadra di Pierre Sage guida il campionato francese davanti al PSG e al Marsiglia di De Zerbi, sfidando le leggi del calcio moderno. Un successo straordinario per un club che rappresenta una città di appena 34mila abitanti.

C’è un piccolo grande miracolo che sta affascinando tutta l’Europa calcistica. Si chiama Lens, e oggi è la squadra più sorprendente dell’intero panorama continentale. In Francia, il club guidato da Pierre Sage guarda tutti dall’alto della classifica, con 37 punti conquistati e sei vittorie consecutive, superando corazzate del calibro del Paris Saint Germain campione d’Europa in carica, e del Marsiglia allenato da Roberto De Zerbi. Un’impresa che sembra uscita da un romanzo sportivo, e che ha come protagonisti non solo un gruppo affiatato e affamato, ma anche una città da record.

Sì, perché Lens è la città più piccola ad avere una squadra nelle prime cinque leghe europee. Appena 34.000 abitanti, meno di molti paesi di provincia italiani. Eppure questa piccola comunità del nord della Francia, situata nel dipartimento del Passo di Calais, è riuscita a costruire una realtà che oggi incarna l’essenza del calcio romantico. Un calcio in cui non contano solo i miliardi, ma anche l’identità, il coraggio e la visione.

Tra i protagonisti di questa favola c’è anche Florian Thauvin, tornato in Europa dopo le esperienze altalenanti in Messico. L’ex talento del Marsiglia ha ritrovato fiducia, continuità e soprattutto un ruolo centrale nel progetto Lens, diventandone il punto di riferimento tecnico e carismatico. A 32 anni, Thauvin sta vivendo una seconda giovinezza, fatta di assist decisivi, leadership e uno spirito da veterano che sta trascinando il gruppo.

Il Lens non è solo numeri e statistiche: è anche passione. Lo Stade Bollaert-Delelis, uno degli impianti più suggestivi della Ligue 1, ha una capienza di oltre 38mila posti, superiore perfino al numero degli abitanti della città! È un’anomalia poetica che racconta molto dell’identità del club: il Lens è la squadra di un popolo, non di un mercato.

Il confronto con i giganti è impietoso solo sulla carta. Parigi, con i suoi 2,2 milioni di abitanti e una rosa dal valore di 1,15 miliardi, è seconda in classifica. Il Marsiglia di De Zerbi, altra metropoli da 870.000 anime, ha una rosa valutata oltre 397 milioni di euro. Eppure, il Lens è lì, primo, con appena 91 milioni di valore di mercato, secondo i dati aggiornati di Transfermarkt, e dopo aver ceduto in estate due dei suoi migliori talenti: El Aynaoui, finito alla Roma, e Diouf, passato all’Inter. Nono per valore complessivo della rosa in Ligue 1, ma primo sul campo. Il verdetto più importante.

Anche sul piano geografico, il paragone è schiacciante. Tra le città più piccole rappresentate nei top campionati europei, Lens si piazza al primo posto, superando persino Hoffenheim in Germania (36mila abitanti) e il Principato di Monaco, che pure gioca in Ligue 1, con i suoi 37mila residenti. E non è un caso che a seguire, nella classifica delle “piccole” grandi città, ci siano realtà come Auxerre, Sassuolo, Heidenheim, Villarreal e Lorient, tutte piazze che hanno fatto del lavoro e dell’organizzazione la loro cifra stilistica.

L’Italia, in particolare, è ben rappresentata in questa top 15 delle sorprese geografiche. Oltre a Sassuolo, con 41mila abitanti, figurano anche Cremona, Como, Pisa, Lecce e Udine, tutte sotto i 100mila abitanti. A chiudere l’elenco, il Girona spagnolo, con una rosa dal valore di 155 milioni e una popolazione di circa 100mila abitanti.

Ma nessuno, come il Lens, riesce a racchiudere nella propria impresa la forza del sogno. Una squadra piccola solo sulla carta, che oggi domina in Ligue 1 e sfida apertamente le logiche di potere del calcio business. In una stagione dove la Champions League è ancora in mano al PSG, è la città-miniera del Nord a brillare più di tutte.

E se alla fine fosse proprio Lens a riscrivere le gerarchie del calcio francese?

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